domenica 7 aprile 2013

colombi matematici

Gentilissimi, sebbene il presente sia un blog dedicato alle scienze, in più occasioni abbiamo parlato di altri argomenti. Non mi sembra, quindi, fuori luogo proporVi un articolo sulle capacità matematiche, o meglio, numeriche, dei colombi. L'articolo, rivisitato e modificato, anche nel titolo, dalla newsletter Le Scienze, risale al 2011. Mi sembra comunque interessante. Vi lascio alla lettura. NR


animali evoluzione matematica neuroscienze
Colombi promossi in aritmetica
Applicando a questi uccelli lo stesso metodo di addestramento già sperimentato su macachi rhesus per insegnare la numerosità, una ricerca ha dimostrato che i piccioni hanno competenze numeriche paragonabili alle scimmie. All'origine di questa analogia tra specie così distanti potrebbe essere una convergenza evolutiva, o, in alternativa, un tratto omologo derivato da un comune antenato remoto. Il risultato si aggiunge ad altre prove che gli uccelli possiedono alcune abilità ritenute finora esclusive dei primati (red)
Le capacità di calcolo sono considerate, in genere, strettamente connesse al linguaggio e, perciò, esclusivo appannaggio della specie umana, con qualche eccezione, forse, tra gli altri primati. Eppure questa concezione viene ora messa in dubbio da una ricerca, apparsa sulla rivista “Science”, secondo la quale i colombi possono rivaleggiare con i macachi nella capacità di seguire alcune regole di conteggio. Nel 1998, in uno studio considerato una pietra miliare in questo tipo di ricerche, Elizabeth Brannon e Herbert Terrace dimostrarono che i macachi rhesus sono in grado non solo di discriminare gli stimoli che differiscono in numerosità ma anche di acquisire regole numeriche astratte. Le scimmie vennero addestrate a ordinare stimoli contenenti uno, due, tre o quattro elementi in ordine crescente. Al fine di valutare se i macachi avessero appreso semplici categorie nominali o una regola astratta, i ricercatori misero alla prova gli animali con coppie di valori che cadevano al di fuori dell’intervallo dell’addestramento, e riscontrarono che le scimmie riuscivano a ordinare anche le nuove coppie, dimostrando di aver appreso una regola astratta, non strettamente correlata, quindi, con i dati a cui era applicata inizialmente. Inoltre, le stesse scimmie dimostrarono alcuni effetti a distanza, con un incremento dell’accuratezza delle risposte e una diminuzione della latenza di risposta (l’intervallo tra stimolo e risposta) via via che aumentava la distanza numerica tra gli item accoppiati. Secondo le conclusioni di Brannon e Terrace, “I dati portavano a ipotizzare che le scimmie fossero in grado di ipotizzare le numerosità da 1 a 9 su una scala ordinale.”. Per verificare l’ipotesi che simili capacità non siano limitate ai primati, Damian Scarf e colleghi, della University of Otago, a Dunedin, in Nuova Zelanda, hanno addestrato alcuni colombi con stimoli e procedure simili a quelle utilizzate da Brannon e Terrace con le scimmie. I volatili sono stati condizionati a ordinare in ordine crescente 35 liste numeriche di tre item e, in una seconda fase, a ordinare coppie di insiemi la cui cardinalità poteva variare da uno a nove. Con sorpresa, si è osservato come i risultati dei colombi si potessero sovrapporre a quelli delle scimmie. Ma come spiegare una simile analogia in specie così distanti filogeneticamente? Gli autori avanzano due possibili spiegazioni. La prima fa appello al concetto di convergenza evolutiva: primati e uccelli potrebbero aver evoluto le proprie competenze numeriche indipendentemente gli uni dagli altri. La spiegazione alternativa è che la competenza numerica sia un tratto omologo, derivato da un comune antenato. In ogni caso, concludono gli autori, l’esperimento si aggiunge a un corpo di evidenze sperimentali che provano che gli uccelli possiedono alcune abilità ritenute esclusive dei primati, come la memoria episodica e l’uso e la produzione di utensili.
(29 dicembre 2011)

Nessun commento:

Posta un commento