domenica 10 marzo 2013

sms e fumo

Gentilissimi, è possibile smettere di fumare ricevendo messaggini telefonici? Ecco, modificato solo lievemente, un articolo tratto dalla newsletter Le Scienze in cui si parla di questa possibilità. NR


dipendenze tecnologia comportamento politiche sanitarie
Centro Cochrane: Sms per smettere di fumare
Comunicato stampa - Secondo i risultati di una nuova revisione Cochrane, i messaggi di testo e video tramite cellulare possono essere utili per smettere di fumare. Gli autori della revisione hanno infatti trovato che le persone che ricevevano messaggi motivazionali e consigli sul cellulare avevano più probabilità di stare lontano dalle sigarette in un periodo di sei mesi. 
I messaggi di testo, i comuni sms, vengono già utilizzati dai servizi sanitari di alcuni Paesi per inviare promemoria di appuntamenti e incoraggiare le persone ad aderire a programmi di trattamento. I telefoni cellulari possono offrire una soluzione a basso costo per fornire un servizio di disassuefazione dal fumo. Tuttavia, questo approccio non era stato studiato a fondo finora: una precedente revisione sistematica Cochrane, pubblicata nel 2009, aveva individuato solo due studi che valutavano programmi per smettere di fumare attraverso messaggi per cellulare e non avevano rilevato un miglioramento a lungo termine dei tassi di abbandono del fumo. Questa nuova revisione integra i dati precedenti con altri tre studi e arriva a conclusioni differenti. In totale, i ricercatori hanno analizzato i risultati di cinque studi su oltre 9.000 persone che cercavano di smettere di fumare. Le persone coinvolte negli studi nel gruppo di intervento ricevevano, più volte al giorno, messaggi motivazionali e consigli per smettere di fumare. Alcuni studi prevedevano anche interventi interattivi, per esempio la partecipazione a votazioni/sondaggi, e l’invio di messaggi su richiesta per sconfiggere il desiderio impellente di fumare. In uno studio, ai partecipanti sono stati inviati collegamenti a brevi video che rappresentavano strategie da mettere in atto per smettere di fumare. I soggetti nei gruppi di controllo ricevevano messaggi di testo meno frequentemente, oppure ricevevano informazioni on-line o di supporto per telefono. Pur con alcune differenze tra i risultati degli studi, i più recenti hanno dimostrato, a distanza di sei mesi, grandi miglioramenti nei tassi di abbandono del fumo. Nel complesso, i ricercatori hanno stimato che questi programmi via sms potrebbero quasi raddoppiare la probabilità di smettere di fumare, passando dal 4-5% nei gruppi di controllo al 6-10% nei gruppi di intervento. "I programmi che utilizzano la telefonia mobile sembrano essere una utile opzione da offrire a coloro che vogliono smettere di fumare", commenta Robyn Whittaker, del National Institute for Health Innovation,  presso l'Università di Auckland, in Nuova Zelanda. "I dati dello studio più grande considerato nella nostra revisione, che ha coinvolto 5.800 persone nel Regno Unito, possono considerarsi definitivi. Per lo meno dimostrano l'efficacia di questo tipo di intervento in un paese sviluppato e con una buona politica di controllo dell’uso del tabacco. Certo non si può affermare che tutti i messaggi di testo siano efficaci in qualsiasi contesto.". Al momento non esiste valutazione relativa al rapporto costo-efficacia dei servizi di disassuefazione dal fumo forniti via sms, anche se sono, probabilmente, più economici di altri interventi. "Se, come sembra dalla nostra revisione, siamo in grado di aiutare più persone a smettere di fumare, a costi inferiori rispetto ad altri interventi di sostegno telefonico”, sostiene Whittaker, autore della revisione, “si può affermare che l’uso della telefonia mobile sia costo-efficace.". Attualmente sono in corso altri sette studi a lungo termine che forniranno ulteriori prove sull’argomento. Nessuno di questi studi valuta specificatamente gli smartphone: gli autori di questa revisione incoraggiano i ricercatori ad orientare la prossima ricerca su queste nuove tecnologie, attualmente molto diffuse e dalle potenzialità molto maggiori.
(14 novembre 2012)

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