venerdì 29 marzo 2013

piede di pellicano - tre

Gentilissimi, proseguiamo con la relazione scientifica sul piede di pellicano. Da questo punto inizia la trattazione vera e propria di quello che è detto "argomento". Poiché stiamo scrivendo di organismi viventi, di solito, si parte dall'habitat. Ricordo che i titoletti non devono essere scritti, se non sono riportati in grassetto. Sono semplici indicazioni a Voi rivolte, per realizzare, e non copiare, una relazione su un organismo vivente di Vostra scelta. Dopo ogni titoletto, è meglio andare a capo. Tra parentesi, in corsivo, alcuni eventuali commenti.

HABITAT:  Il piede di pellicano è una specie molto comune nelle acque fredde e temperate del bacino del Mediterraneo e dell'Atlantico nord-orientale. Vive nei fondali sabbiosi e fangosi anche della piana infralitorale, ossia appena al di sotto della linea di costa, ove termina l’azione esercitata dalle onde e dalle maree. Solitamente si rinviene assieme alle turritelle. (Può essere utile indicare l'associazione biologica relativa all'organismo vivente in argomento, ossia con quali animali, o piante, o altro organismo, solitamente si rinviene)

DESCRIZIONE DELL'ORGANISMO VIVENTE: Sebbene siano molto note e comuni le conchiglie, immagini di A. pespelecani vivi sono ben più rare. L’animale ha corpo rosato o rossiccio, punteggiato di bianco o giallo chiaro. Il piede è molto stretto. Gli occhi sono posti alla base di tentacoli. Ha una sola branchia. La colorazione esterna varia dal giallo al bruno, con varietà bianche o viola. Il colore di ogni conchiglia è tuttavia abbastanza uniforme. La conchiglia è lunga 3-6 cm e poco meno larga, dalla forma caratteristica, con solitamente 3 espansioni a piede palmato. L'espansione del labbro, cioè della parte da cui fuoriesce la parte molle del corpo, è formata, oltre che dalle digitazioni più o meno sviluppate, dal canale sifonale. Il sifone è un organo retrattile a forma di tubo, utilizzato per alimentazione, come sifone inalante, e per escrezione dei prodotti di rifiuto, come sifone esalante. Nelle conchiglie più cresciute il canale sifonale acquista una forma lanceolata e spesso sia le digitazioni sia il margine dell'apertura sono ricoperti da una spessa callosità porcellanacea, più lucida del resto della conchiglia. (Durante la descrizione inserite, per quanto possibile, dimensioni e unità di misura corrette, magari espresse in forma di range. Se trovate differenze tra le dimensioni, in base alla fonte, ampliate il range. Se pensate sia utile, spiegate meglio i termini da Voi utilizzati. In altro caso riportate tutti i termini non usuali in un Glossario, da porre dopo le Conclusioni. Se lo ritenete utile inserite ulteriori immagini, magari di dettaglio o riferibili a particolari caratteristici dell'organismo vivente. Nel presente esempio, poiché sono caratteristiche le digitature, ho scelto di ampliare la discussione su tali digitature. Si tratta di variabilità intraspecifica, ossia delle naturali variazioni, in alcuni caratteri, all'interno di una medesima popolazione. Anche u tali variazioni si fonda la teoria di Darwin)





                    Varietà di colore bianco                                                     Varietà bruno rossiccia.
                                                                               Da notare la differente colorazione delle prime spire

La classificazione delle numerose varietà, quasi unicamente dovute a variabilità intraspecifica, oltre che a variazioni del tasso di salinità dell’acqua e a condizioni ambientali locali, fa riferimento a colore, digitazioni e scultura della conchiglia. La scultura della conchiglia è formata da due cordoncini di tubercoli smussati, che in alcuni esemplari possono risultare fusi in un'unica carenatura spirale e corrispondono ciascuno ad una delle due principali digitazioni. Un terzo cordoncino più basso e meno vistoso non si protende oltre il labbro. Sono presenti poi sottili striature lungo tutta la conchiglia. La digitazione superiore, adiacente alla spira della conchiglia non è sviluppata in maniera evidente in tutti gli esemplari. In alcuni esemplari l’apertura è color violaceo. Spesso il mollusco ancora in vita ha una conchiglia rovinata; in particolare è facile che venga perduto l'apice della spira in cui l'estremità spezzata è stata richiusa, come pure sono frequenti vistosi segni di arresti traumatici di crescita lungo la spira. Per spira si intende il “giro” della conchiglia, l’insieme degli anfratti, escludendone l’ultimo. L’animale è provvisto di un opercolo corneo, di forma ellissoidale, mediante cui, in caso di necessità, si richiude nella conchiglia. Alcuni rari esemplari sono provvisti di una digitazione in più.

                   Da sinistra: A. pluridigitato; A. con anfratti rotti;  A. con digitatura irregolare


(Alla prossima. Nonna Rosa)




Nessun commento:

Posta un commento