giovedì 14 marzo 2013

la chimica del conclave

Gentilissimi, dopo la fumata in piazza S. Pietro, mi sembra corretto invitarVi alla lettura del breve articolo tratto dalla newsletter di Federchimica. Come sempre, solo lievemente, modificato.


NEWSLETTER FEDERCHIMICA CHIMICA & OLTRE
Conclave: fumata bianca o nera, è anche questione di chimica
Il segnale di fumo è di vitale importanza nella fase in cui il Conclave si riunisce per eleggere il santo Padre. Come tutti sanno, è il primo simbolo dell'avvenuta elezione, o dell'accordo non ancora raggiunto per l'atteso 'habemus papam'. I media di tutto il mondo puntano telecamere e teleobiettivi sul comignolo della Basilica di San Pietro per il responso: è quindi necessario che le fumate appaiano chiaramente, di un colore o dell'altro. No dunque al grigio, spesso dominante in passato,  che è fonte di incertezza, almeno nei primi istanti. Come? Il fumo arriva non dalla stufa nella quale si bruciano i foglietti con i voti ma da una seconda apparecchiatura, studiata apposta per dare al fumo il colore giusto. Tra i componenti dei fumogeni che portano alla fumata nera c'è anche lo zolfo, mentre, per fare il fumo bianco, si utilizza anche il lattosio. A partire dal Conclave 2005, per meglio distinguere il colore delle fumate, è stata utilizzata un'apparecchiatura ausiliaria a fumogeni, oltre alla stufa tradizionale.  Questo apparato è dotato di uno scomparto con sportello, nel quale, a seconda dell'esito della votazione, sono inserite cassette contenenti fumogeni di differente composizione, la cui accensione è avviata da una centralina elettronica, per la durata complessiva di alcuni minuti, durante il corso della bruciatura della schede. Per l'ottenimento di fumate nere  si utilizza una composizione chimica costituita da perclorato di potassio, antracene e zolfo. Per la fumata bianca vengono utilizzati, invece, clorato di potassio, lattosio e colofonia. La colofonia, detta anche 'pece greca', è una resina naturale di colore giallo ottenuta dalle conifere. Le canne fumarie della stufa e dell'apparecchiatura elettronica confluiscono in un unico condotto che, dall'interno della Cappella Sistina, sfocia in prossimità della copertura dell'edificio; per migliorare il tiraggio, la canna è preriscaldata attraverso apposite resistenze elettriche. L'alta tecnologia delle stufe del conclave prevede anche, in dotazione, un ventilatore di riserva. Anticamente, era il catrame nella stufa ad annunciare che il Papa non era stato eletto, mentre, per la fumata che preannunciava l'Habemus Papam, si utilizzava la paglia. 
(13 marzo 2013)



Habemus Nonna Rosa I

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