domenica 31 marzo 2013

PIEDE DI PELLICANO - CINQUE

Continuiamo con la relazione scientifica su un animale. Come già detto in corsivo, tra parentesi, i miei commenti. in maiuscolo i titoletti, da non inserire se non scritti in grassetto.

CAUSE DI MORTE:

                            Esemplare vivo, in acquario. (Foto di C. Solustri e E. Morello)


È una specie commestibile, per cui causa di mortalità è l’alimentazione umana. Nelle Marche si tiene la “sagra della crocetta”, fiera alimentare in cui vengono consumati in quantità esemplari dell’animale. Per tale motivo viene allevato in cattività, in idonee vasche di idrocoltura. Comune nei mari italiani non è specie protetta o in pericolo. 

STUDIO O ESPERIMENTO:
Tra gli studi, non gastronomici, realizzati per evidenziare la proliferazione delle varietà, è da sottolineare la ricerca di Filippi (1987), grazie alla quale, mediante analisi morfometrica, ossia misurazioni esteriori, e conseguente analisi matematica, è stato possibile evincere che le numerose proposte di nomenclatura e di revisione sistematica non avevano ragion d’essere.
(Lo studio deve essere indicato in sintesi, con precisazione dell'autore o degli autori; dell'anno di pubblicazione, da riportare in Bibliografia; delle conclusioni dello studio)

CURIOSITA' E SINONIMI SCIENTIFICI:

A Marotta e Fano sono conosciuti con il nome di garagoj, mentre, come già ricordato, in altre zone delle Marche sono detti “crucete” o crocette.
Sinonimi scientifici, ora non più utilizzati, sono stati: A. quadrifidus, Rostellaria aladraconis, Fusus fragilis.


CONCLUSIONI
In seguito alla realizzazione di questa relazione ho potuto comprendere come i mezzi ITC diano effettivamente la possibilità di reperire informazioni scientifiche altrimenti di difficile rinvenimento. Ciò nonostante, ho notato come alcuni dei siti visitati abbiano le sole trascrizioni di dati e notizie ricavate, esse stesse, da libri. In un caso le parole utilizzate sono precisamente le stesse. Le conoscenze recenti relative ad A. pespelecani sono quasi tutte rivolte all’aspetto di commestibilità e ad esso indirizzate, con esclusione di Filippi (1987), comunque non recente. 
(Nelle Conclusioni si deve riportare quanto ottenuto rispetto a ciò che è stato detto nella introduzione. Errori personali, o di altri studiosi, motivati e specificati, ulteriori aspetti da analizzare, proposte di studio e/o esperimenti, con relativa motivazione. E' possibile pure indicare aspetti di "crescita personale", cenni su particolari  informazioni che non si conoscevano, utilità nello svolgimento della relazione)


BIBLIOGRAFIA
D’Angelo G., Gargiullo S. – (1978) – Le conchiglie mediterranee. Il collezionista. Fabbri ed., Milano.
Peter Dance S. – (1992) – Conchiglie. La biblioteca della natura, vol. 15. Dorling Kindersley, Londra (Gran Bretagna).
Ricci Lucchi F. – (1980) – Sedimentologia. Parte III. CLUEB, Bologna.
Sabelli B. – (1997) – Conchiglie. I grandi manuali. Orsa maggiore ed., Stock libri, torriana (RN).
 (La Bibliografia è obbligatoria. I lavori utilizzati per la relazione devono essere stati effettivamente letti, almeno per la parte che riguarda l'animale in questione. Servono, come minimo, almeno tre tra libri, riviste, studi. Bisogna indicare Autore, anno, titolo, eventuale collana e numero, casa editrice, luogo di edizione. I lavori devono in seguito essere riportati in ordine alfabetico per autore)

SITOGRAFIA
Filippi M. – (1987) - Sulla morfologia di Aporrhais pespelecani (L.): confronto tra quattro popolamenti. In: Thalassia Salentina, Volume 17 (1987), pagg. 33-40. In:

(La Sitografia deve essere quella effettivamente utilizzata per la relazione. Nel mio caso ho riportato indirizzi dei siti utilizzati, in particolare per immagini, classificazione e studi. Si potevano inserire altri siti. Tuttavia, come indicato nelle Conclusioni, ho scoperto che molti aspetti relativi a questo animale sono solo informazioni tratte dai libri e riportate, spesso senza indicazione delle fonti, tali e quali, a volte con errori di trascrizione. Ho preferito non indicarli.).

(A volte le nonne chiedono di datare e firmare la relazione. Se così chiedete prima le dovute modalità di consegna)

Ed ora tocca a Voi. NR





sabato 30 marzo 2013

piede di pellicano - quattro

Gentilissimi, eccoVi il quarto episodio della serie "Piede di pellicano". Tra parentesi, in corsivo, i miei commenti. In maiuscolo i titoletti, ricordo da non inserire se non scritti in grassetto. Riprendiamo:

CRESCITA E SVILUPPO
Lo sviluppo del A. pespelecani avviene, come in molti gasteropodi, dalle uova. Entro esse si forma una sorta di larva detta trocofora che, in seguito, uscendo dall’uovo, si accresce in veliger, una seconda forma larvale con già presenti organi dell’adulto e con un organo, il velo, adatto al galleggiamento. Il veliger viene trasportato dalle onde e dai moti del mare in luoghi anche distanti da quello di ovideposizione. Il periodo vitale sembra essere determinato, in quanto la larva riassorbe il velo larvale che la sorregge. Scende così sul fondo del mare e, se trova condizioni ambientali adatte, si accresce, dando origine all’adulto, altrimenti muore. Negli esemplari giovani, o juvenilia, il labbro è dritto e tagliente. Sebbene gli individui giovani siano sprovvisti delle espansioni, al punto che taluni esemplari molto piccoli non sono immediatamente identificabili, va tuttavia segnalato come non sia difficile trovare conchiglie di piccole dimensioni con digitazioni già sviluppate.

ALIMENTAZIONE E TRASFORMAZIONE DI ENERGIA

Per alimentarsi il piede di pellicano utilizza una radula tenioglossa, cioè  una membrana nastriforme formata da sette denti per fila. Essa, assieme ad un organo detto odontoforo, una sorta di lingua a cuscinetto su cui poggia la radula. Con la radula tritura i residui organici dei quali si nutre.

RIPRODUZIONE E NASCITA
La riproduzione della specie è per via sessuata. Il maschio racchiude il pene all’interno della cavità palliale, cioè della parte molle. Mediante tale organo il maschio introduce nelle vie genitali femminili gli spermatozoi, con fecondazione interna. Le uova sono successivamente disperse nell’ambiente esterno, protette da un involucro a guscio.

(Per ora che ciò Vi sia sufficiente. NR)





venerdì 29 marzo 2013

piede di pellicano - tre

Gentilissimi, proseguiamo con la relazione scientifica sul piede di pellicano. Da questo punto inizia la trattazione vera e propria di quello che è detto "argomento". Poiché stiamo scrivendo di organismi viventi, di solito, si parte dall'habitat. Ricordo che i titoletti non devono essere scritti, se non sono riportati in grassetto. Sono semplici indicazioni a Voi rivolte, per realizzare, e non copiare, una relazione su un organismo vivente di Vostra scelta. Dopo ogni titoletto, è meglio andare a capo. Tra parentesi, in corsivo, alcuni eventuali commenti.

HABITAT:  Il piede di pellicano è una specie molto comune nelle acque fredde e temperate del bacino del Mediterraneo e dell'Atlantico nord-orientale. Vive nei fondali sabbiosi e fangosi anche della piana infralitorale, ossia appena al di sotto della linea di costa, ove termina l’azione esercitata dalle onde e dalle maree. Solitamente si rinviene assieme alle turritelle. (Può essere utile indicare l'associazione biologica relativa all'organismo vivente in argomento, ossia con quali animali, o piante, o altro organismo, solitamente si rinviene)

DESCRIZIONE DELL'ORGANISMO VIVENTE: Sebbene siano molto note e comuni le conchiglie, immagini di A. pespelecani vivi sono ben più rare. L’animale ha corpo rosato o rossiccio, punteggiato di bianco o giallo chiaro. Il piede è molto stretto. Gli occhi sono posti alla base di tentacoli. Ha una sola branchia. La colorazione esterna varia dal giallo al bruno, con varietà bianche o viola. Il colore di ogni conchiglia è tuttavia abbastanza uniforme. La conchiglia è lunga 3-6 cm e poco meno larga, dalla forma caratteristica, con solitamente 3 espansioni a piede palmato. L'espansione del labbro, cioè della parte da cui fuoriesce la parte molle del corpo, è formata, oltre che dalle digitazioni più o meno sviluppate, dal canale sifonale. Il sifone è un organo retrattile a forma di tubo, utilizzato per alimentazione, come sifone inalante, e per escrezione dei prodotti di rifiuto, come sifone esalante. Nelle conchiglie più cresciute il canale sifonale acquista una forma lanceolata e spesso sia le digitazioni sia il margine dell'apertura sono ricoperti da una spessa callosità porcellanacea, più lucida del resto della conchiglia. (Durante la descrizione inserite, per quanto possibile, dimensioni e unità di misura corrette, magari espresse in forma di range. Se trovate differenze tra le dimensioni, in base alla fonte, ampliate il range. Se pensate sia utile, spiegate meglio i termini da Voi utilizzati. In altro caso riportate tutti i termini non usuali in un Glossario, da porre dopo le Conclusioni. Se lo ritenete utile inserite ulteriori immagini, magari di dettaglio o riferibili a particolari caratteristici dell'organismo vivente. Nel presente esempio, poiché sono caratteristiche le digitature, ho scelto di ampliare la discussione su tali digitature. Si tratta di variabilità intraspecifica, ossia delle naturali variazioni, in alcuni caratteri, all'interno di una medesima popolazione. Anche u tali variazioni si fonda la teoria di Darwin)





                    Varietà di colore bianco                                                     Varietà bruno rossiccia.
                                                                               Da notare la differente colorazione delle prime spire

La classificazione delle numerose varietà, quasi unicamente dovute a variabilità intraspecifica, oltre che a variazioni del tasso di salinità dell’acqua e a condizioni ambientali locali, fa riferimento a colore, digitazioni e scultura della conchiglia. La scultura della conchiglia è formata da due cordoncini di tubercoli smussati, che in alcuni esemplari possono risultare fusi in un'unica carenatura spirale e corrispondono ciascuno ad una delle due principali digitazioni. Un terzo cordoncino più basso e meno vistoso non si protende oltre il labbro. Sono presenti poi sottili striature lungo tutta la conchiglia. La digitazione superiore, adiacente alla spira della conchiglia non è sviluppata in maniera evidente in tutti gli esemplari. In alcuni esemplari l’apertura è color violaceo. Spesso il mollusco ancora in vita ha una conchiglia rovinata; in particolare è facile che venga perduto l'apice della spira in cui l'estremità spezzata è stata richiusa, come pure sono frequenti vistosi segni di arresti traumatici di crescita lungo la spira. Per spira si intende il “giro” della conchiglia, l’insieme degli anfratti, escludendone l’ultimo. L’animale è provvisto di un opercolo corneo, di forma ellissoidale, mediante cui, in caso di necessità, si richiude nella conchiglia. Alcuni rari esemplari sono provvisti di una digitazione in più.

                   Da sinistra: A. pluridigitato; A. con anfratti rotti;  A. con digitatura irregolare


(Alla prossima. Nonna Rosa)




giovedì 28 marzo 2013

una semplice verifica sull'origine della vita

Gentilissimi, il Vostro Alquore Pedro, augurandoVi buona Pasqua, Vi lascia, per mio tramite, una verifica semplice semplice sulle varie ipotesi relative all'origine della vita. Da quanto ho potuto desumere ad ogni risposta corretta sarebbe attribuito un punto. Se raggiungete, senza "aiutini" dal blog, dal quaderno, dalla mamma, dal libro, almeno 7 risposte corrette, potrete ritenerVi soddisfatti. Con 6 risposte corrette, sarebbe meglio un buon ripasso. Con meno di 6 risposte corrette, correte ai ripari: studiate, studiate, perché "non sapete né il giorno né l'ora". Buon ripasso!

1) Quali sono le tre ipotesi sull'origine della vita che abbiamo studiato in classe?
2) Da dove partì Miller per il suo esperimento? Da quali sostanze? Da quali fonti di energia?
3) Al termine del suo esperimento cosa analizzò Miller? Cosa trovò? Cosa si era formato?
4) Per quale motivo l'esperimento di Miller NON dimostra l'origine della vita? Cosa NON era stata trovata?
5) Quali sono i punti di partenza della congettura di Hoyle?
6) Con quale "mezzo di trasporto" le molecole organiche possono essere giunte sulla Terra?
7) Cosa sono le condrule?
8) Nell'ipotesi inorganica i punti "di partenza" sono idrosfera, atmosfera, litosfera. Quale è il significato di questi tre termini?
9) Quali tipi di coste studiano gli scienziati favorevoli a questa ipotesi?
10) In questi ambienti, quale esperimento si potrebbe ripetere, anche all'interno delle pozze che le onde lasciano sulla spiaggia?

Un ringraziamento al Vostro A.P.

piede di pellicano - due

Gentilissimi, proseguiamo con lo svolgimento di una relazione scientifica sugli organismi viventi. Vi avevo proposto una relazione sul piede di pellicano. Nella prima parte eravamo giunti al Summary. Continuiamo! Vi ricordo che, tra parentesi, questa volta in corsivo, inserirò alcuni personali commenti. Partiamo con le immagini e didascalie:

 
   Conchiglia di piede di pellicano           Collezione malacologica

(Per le immagini controllate che le stesse non siano protette da copyright. Se lo sono inserite il simbolo apposito ©, con le indicazioni su autore e proprietà. Riportate in Bibliografia o Sitografia le fonti da cui sono state tratte)
(Per le didascalie potete far riferimento alla Vostra fantasia, oppure a quanto riportato dalle fonti)
(A questo punto dovrete inserire una classificazione: wikipedia, di solito, è sufficientemente aggiornata. Per quanto riguarda la flora italiana, Vi consiglio di utilizzare, se riuscite a trovarlo, il testo del Pignatti, Flora d'Italia, comunemente accettato dalla comunità scientifica italiana. In caso di dubbi, Vi consiglio, per la fauna italiana, di controllare la check list relativa "Check list della fauna italiana".)
Regno:
Animalia
Phylum:
Mollusca
Classe:
Gastropoda
Sottoclasse:
Orthogastropoda
Superordine:
Caenogastropoda
Ordine:
Sorbeoconcha
Sottordine:
Hypsogastropoda
Infraordine:
Littorinimorpha
Superfamiglia:
Stromboidea
Famiglia:
Aporrhaidae
Genere:
Aporrhais
Specie:
A. pespelecani

















(Penso che, per ora, possa bastare, non come le dieci ragazze di Battisti!) Una nonna-oggetto! NR 

mercoledì 27 marzo 2013

costellazioni e piano cartesiano

Gentilissimi 3 A, le costellazioni sono gruppi di stelle la cui luce viene proiettata su un immaginario piano cartesiano. Tale piano ha origine sulla Terra, o meglio, sul punto della Terra in cui si trova l'osservatore. Rispetto a questo piano immaginario le stelle potrebbero trovarsi, come è in realtà, a distanze differenti, rispetto al piano stesso. Alcune stelle, rispetto ad un ipotetico piano cartesiano, potrebbero trovarsi "davanti" ad esso, altre, nella medesima costellazione potrebbero trovarsi "dietro" tale piano. Inoltre, dipendendo dal punto di vista prospettico dell'osservatore stesso, la stessa costellazione assume aspetti differenti. Se potessimo viaggiare nello spazio, nell'universo, potremmo "vedere" queste "trasformazioni di costellazione". Oltre che allo spazio, ha particolare influenza pure il tempo. Le galassie si allontanano, le stelle si spengono, o   "accendono".
Tale eventualità è riportata, in maniera poetica, alla fine del libro di J. Spitz dal titolo "L'occhio del purgatorio":
<<stanotte mi sono alzato per osservare le costellazioni. Bene: due ruote del carro dell'Orsa maggiore sono scomparse! Niente sfugge alla falce del Tempo. La sfera delle stelle fisse è una bolla di sapone, il cielo immutabile un castello di sabbia.>> (trad. Bianca Russo, in Urania n° 987, del 06-01-1985, ed. Mondadori)

Ecco il link per un buon video di spiegazione ad hoc:

costellazioni

Buona lettura e buona visione. NR

astronomia - tre

Gentilissimi 3 A, chiudiamo la serie "astronomica" relativa ad approfondimenti di Astronomia. Se questa proposta di articoli "in batteria" relativi allo stesso argomento Vi interessa, commentate sul Vostro blog preferito. Questo ultimo articolo è tratto dalla newsletter Le Scienze, come sempre lievemente modificato e rielaborato. NR

ASTRONOMIA E COSMOLOGIA A proposito del principio cosmologico
Nuovi indizi di un'espansione non uniforme dell'universo 
Lo fa sospettare una nuova analisi dei dati relativi a 557 supernove di tipo Ia 
Secondo il principio cosmologico, osservando l'universo su scala cosmica, non c'è un posto speciale o una direzione preferenziale. Sulla sua base gli scienziati hanno supposto che l'universo sia omogeneo, ossia che abbia ovunque una struttura uniforme, e isotropico, ossia con proprietà uniformi quale che sia la direzione di movimento o di osservazione. Alcuni studi recenti hanno però mostrato la possibile esistenza di una anisotropia cosmologica: in particolare, che l'espansione dell'universo stia accelerando a un ritmo più veloce in una direzione che in un'altra. In un recente studio, Rong-Gen-Cai e Zhong Liang Tuo, dell'Accademia delle Scienze cinese, a Pechino, hanno analizzato i dati relativi a 557 supernove di tipo Ia e hanno trovato, in accordo con alcuni studi precedenti, che l'espansione dell'universo sembra essere più veloce nella direzione di una piccola parte dell'emisfero settentrionale galattico. Grazie alla loro luminosità di picco coerente, le supernove di tipo Ia vengono utilizzate dai cosmologi come "fari standard" che consentono di misurare le distanze cosmiche con elevata precisione. Proprio l'osservazione di queste supernove ha permesso di rivelare, nel 1998, che l'universo non solo è in espansione, ma che questa espansione avviene a un ritmo accelerato. E alcune osservazioni di supernove di tipo Ia situate in punti differenti del cielo hanno suggerito che questa accelerazione potrebbe non essere uniforme in tutte le direzioni. Nella loro analisi, postata in preprint sul sito di ricerca arXiv, Cai e Tuo hanno considerato il parametro di decelerazione, q0, per quantificare il livello di anisotropia degli emisferi galattici Nord e Sud: la direzione con il valore di q0 minore è quella che si starebbe espandendo più velocemente. Per analizzare i dati i ricercatori hanno fatto riferimento sia a un modello che prevede l'esistenza dell'energia oscura sia a un modello standard senza energia oscura. La cosa interessante, osservano i ricercatori, è che entrambi i modelli hanno fornito risultati simili: una deviazione anisotropica, con un q0 rispettivamente di 0,76 e 0,79, e una direzione preferenziale, di maggiore accelerazione, lungo la linea di vista della costellazione della Volpetta. Come osservano gli stessi Cai e Tuo nel loro studio, il caso è comunque tutt'altro che chiuso: altre analisi precedenti non avevano trovato alcuna prova, statisticamente significativa, dell'anisotropia e altri tipi di dati, come quelli relativi alla radiazione cosmica del fondo a microonde, le statistiche sulle galassie, e gli aloni di materia oscura, vanno complessivamente a conforto dell'ipotesi di omogeneità e isotropia su scala cosmica. Inoltre, poiché il principio cosmologico è uno dei pilastri della moderna cosmologia, la sua messa in discussione richiede indizi particolarmente solidi. (gg) (12 settembre 2011)

Astronomia- due

Ecco il secondo articolo "astronomico", sempre tratto dalla newsletter Scienzainrete:

ASTROFISICA Astronomia Spazio

Il nuovo braccio della Galassia di Claudio Elidoro 
Grazie a osservazioni radio, due astronomi individuano un nuovo braccio della Via Lattea: potrebbe trattarsi della continuazione del braccio Scudo-Sagittario. La ricerca, pubblicata su Astrophysical Journal Letters, è importante non solo per la scoperta in sé, ma anche per il metodo osservativo utilizzato dagli astronomi. Thomas Dame e Patrick Thaddeus (Harvard-Smithsonian CfA), infatti, devono la loro scoperta a un radiotelescopio di modestissime dimensioni, una parabola di poco più di un metro, con il quale hanno catturato l'emissione del monossido di carbonio, puntando in direzione del piano galattico. La scelta di utilizzare il monossido di carbonio quale tracciante per individuare grandi strutture della nostra Galassia, le cosiddette nubi molecolari giganti, si è rivelata vincente, permettendo di localizzare, con chiarezza, una nube molecolare con un raggio di 150 anni luce e con una massa di almeno 50 mila masse solari. La struttura appare anche in precedenti osservazioni radio, dedicate alla mappatura dell'idrogeno neutro del disco galattico, ma finora non le era stato dato il giusto peso. Secondo Dame e Thaddeus saremmo in presenza della propaggine finale del braccio galattico denominato Scutum-Centaurus, una struttura lunga più di 200 mila anni luce, avvolta intorno al centro galattico per più di 300 gradi. E' questa struttura, assieme a quella simmetrica costituita dal cosiddetto braccio di Perseo, a dare alla nostra Via Lattea quell'aspetto spiraliforme che osserviamo in molte altre galassie sparse nel cosmo.
(10 giugno 2011)

approfondimento astronomia - uno

Gentilissimi 3 A, come ben sapete, le scoperte scientifiche in campo astronomico, anche di un certo rilievo, sono quasi settimanali. L'informatizzazione e la digitalizzazione ha consentito, in più occasioni, scoperte che, in altri tempi, sarebbero avvenute solo dopo lunghi periodi di studio e di confronto-controllo. Mi permetto, in questo periodo di vacanze pasquali, di suggerirVi la lettura di alcuni articoli in proposito. Ecco il primo della serie, tratto dalle newsletter che, oramai, conoscete. Il presente è tratto e modificato dalla newsletter Scienzainrete:


SISTEMA SOLARE Astronomia
L'impatto che rimodellò la Luna di Claudio Elidoro
La marcata differenza tra l'emisfero lunare rivolto verso la Terra e quello nascosto si potrebbe spiegare con lo scontro con un piccolo satellite, formatosi dai detriti dell'impatto dal quale ebbe origine la Luna. Lo scenario, proposto da Martin Jutzi (Università di Berna) ed Erik Asphaug (University of California) e pubblicato su Nature nei giorni scorsi, prevede che i detriti del violento impatto che formò il nostro satellite si aggregarono anche in un corpo di dimensioni inferiori che, per qualche tempo, condivise l'orbita della Luna. Questo oggetto, grande circa un trentesimo della Luna, finì poi col collidere con il nostro satellite. Non si trattò di un impatto violento, bensì di una collisione a bassa velocità, nella quale non si originò il caratteristico cratere, ma il materiale che costituiva quel satellite finì col disperdersi su un emisfero lunare, formando una spessa crosta supplementare. Oltre a giustificare il diverso spessore della crosta nei due emisferi lunari e la morfologia superficiale, il modello riuscirebbe anche a spiegarne la differente composizione. Quello di Jutzi e Asphaugh non è l'unico modello in circolazione. Altri studi, anziché chiamare in causa un impatto, invocano l'azione delle forze di marea della Terra, in grado di modellare lo spessore della crosta lunare. I dati a disposizione, però, proprio non permettono di valutare quale possa essere il più adatto a spiegare la strana dicotomia lunare.
(24 AGOSTO 2011)

lunedì 25 marzo 2013

big crunch

Gentilissimi 3 A, eccoVi un wiki-link relativo alla teoria del big crunch.

big crunch

E, se non siete sensibili al mal di mare (ops, di universo!), eccoVi, in inglese, un video dedicato a questa teoria. NR

video big crunch in inglese

Buona visione! E non preoccupateVi: accadrà tra VERAMENTE molti anni!
Una nonna longeva, ma senza esagerare.

sabato 23 marzo 2013

adolescenti: sinapsi e ormoni

Gentilissimi, circa un anno fa la newsletter Le Scienze riportava un articolo relativo alla relazione tra sviluppo e maturità sessuale e sviluppo e maturità cerebrale. Al solito l'articolo è "rivisitato e corretto".
Buona lettura! Nonna Rosa


neuroscienze sonno fisiologia
Nei cambiamenti del sonno profondo il segno dell'adolescenza
Una nuova ricerca sui tracciati elettroencefalografici di adolescenti tra i 9 e i 18 anni ha mostrato che la trasformazione dell'onda delta, tipica della fase di sonno non-REM, è correlata ai cambiamenti che avvengono nel cervello per effetto della maturazione sessuale, cambiamenti che sarebbero causati da uno sfoltimento dei collegamenti sinaptici a livello corticale, e che rappresentano un sacrificio della plasticità del cervello del bambino a favore di un incremento nella velocità e nell'efficienza dell'elaborazione delle informazioni. (red) 
La maturazione puberale può essere rilevata in alcuni cambiamenti chiave che si registrano nell'elettroencefalogramma degli adolescenti: è quanto riportato, sulla rivista "Proceedings of the National Academy of Sciences", da Ian G. Campbell e colleghi, del Dipartimento di Psichiatria dell'Università della California, a Davis, in collaborazione con la Stanford University School of Medicine, che hanno studiato, per sei-sette anni, due gruppi di ragazzi e ragazze, 67 in totale, di età compresa tra i 9 e i 18 anni. Come è noto, le onde delta fanno parte dei “ritmi lenti” dell’elettroencefalogramma (tra 1 e quattro cicli al secondo) caratteristici delle fasi non REM del sonno, quattro durante il sonno notturno, che segnano la discesa del soggetto nel sonno profondo. È stato osservato, già da alcuni anni, che il tracciato elettroencefalografico di giovani adolescenti in fase non REM mostra una caratteristica, brusca diminuzione nella potenza delle onde delta, in corrispondenza di una notevole accelerazione del processo di maturazione elettrofisiologica del loro cervello, che si ritiene causato da una sorta di “potatura” dei collegamenti sinaptici a livello corticale.  Attualmente, l'ipotesi più accettata nella comunità scientifica è che la seconda decade di vita sia caratterizzata da un ampio processo di riorganizzazione cerebrale, in cui la densità sinaptica della corteccia, il metabolismo corticale e l'ampiezza dell'onda delta diminuiscono di circa il 50 per cento. Si ritiene che questo sfoltimento del numero di sinapsi rappresenti un sacrificio della relativa plasticità del cervello del bambino (ottenuta con una sovrapproduzione di sinapsi) a favore di un incremento nella velocità e nell'efficienza dell'elaborazione delle informazioni. Da alcuni anni si dibatte sulla ipotesi che questo cambiamento nell'elettrofisiologia del cervello sia correlato alla maturazione sessuale. Applicando i modelli di crescita di Gompertz, si è riscontrato come l'andamento temporale della diminuzione dell'ampiezza dell'onda delta fosse statisticamente correlato a quello della maturazione puberale.  I dati forniscono così una dimostrazione di una correlazione temporale della relazione tra la pubertà e specifici marker dello sviluppo neurofisiologico degli adolescenti. I risultati possono fornire una guida alle ricerche tese a stabilire se gli eventi neuroendocrini della pubertà siano meccanicamente correlati alla maturazione corticale o se, al contrario, i due processi di maturazione procedano secondo programmi indipendenti nello sviluppo ontogenetico umano.
(27 marzo 2012)

un video per endocitosi-esocitosi

Gentilissimi 1 A, come avviene l'endocitosi?
Ecco un video esplicativo. Si tratta di una animazione, non in lingua italiana, esplicativa. Vi suggerisco di osservare attentamente, magari con l'ausilio degli appunti delle Vostre nonne preferite. NR

endocitosi

giovedì 21 marzo 2013

atleti e neuroni mirror

Gentilissimi festeggiamo ("festeggiamo"?) degnamente il superamento, per la prima volta, di quota 100 visualizzazioni del Vostro blog preferito ("preferito"?).
E' più utile "andare alla lavagna", seguendo le indicazioni delle nonne, oppure "vedere" le nonne in azione, stando attenti a quanto da loro compiuto?
Ecco un articolo a proposito, relativo alla attività motoria. E' stato tratto e modificato, come al solito, dalla newsletter Le Scienze. Dopo la lettura, ovviamente attenta, sappiatemi dire. NR


neuroscienze sport apprendimento
IBFM-CNR: Il cervello degli atleti? È un arbitro
Comunicato stampa - Gli sportivi professionisti sono in grado di riconoscere automaticamente i comportamenti scorretti in 4 decimi di secondo, grazie ai neuroni specchio. Lo rivela uno studio dell'Università di Milano-Bicocca e dell'IBFM-CNR, appena pubblicato su «Scientific Reports»
Roma, 28 novembre 2012 - Prendete quindici giocatori professionisti di pallacanestro e metteteli, insieme ad altrettanti spettatori non esperti, davanti a uno schermo dove scorrono le immagini di una partita. Obiettivo: individuare i comportamenti scorretti che vengono commessi in campo. Ebbene, il risultato è che gli atleti professionisti, che hanno interiorizzato le regole del basket, potrebbero tranquillamente fare a meno di avere un arbitro, durante le loro partite, poiché il loro cervello è in grado di riconoscere, in maniera automatica, regole e scorrettezze. Tutto merito dei neuroni specchio. Come dimostra una ricerca di un team interdisciplinare del Dipartimento di psicologia, dell'Università di Milano-Bicocca, e dell'Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare, del CNR (IBFM-CNR), che ne ha individuato, per la prima volta, il coinvolgimento anche nella rappresentazione a livello cerebrale delle norme che regolano le azioni complesse, trasmesse culturalmente o apprese per imitazione e mediante l'esercizio fisico (come il balletto, la scherma, il calcio, o suonare uno strumento musicale). Lo studio (Who needs a referee? How incorrect basketball actions are automatically detected by basketball players' brain) è stato appena pubblicato su «Scientific Reports», un'autorevole rivista di Nature.com. "Mentre è nota da tempo l'esistenza di un sistema di neuroni specchio che rappresentano e rispecchiano le azioni intenzionali istintuali (come ad esempio raccogliere,  afferrare o raggiungere un oggetto)”,  spiega la professoressa Alice Mado Proverbio, docente di psicobiologia e psicologia fisiologica presso l'ateneo milanese, “è tuttora poco noto come il cervello si rappresenti le norme che regolano le azioni complesse, come gli sport o le abilità motorie, che si apprendono dopo un lungo training, per imitazione, con lo studio e l'esercizio.". La ricerca si è svolta presso il laboratorio di elettrofisiologia cognitiva dell'Università di Milano-Bicocca, ha coinvolto sia giocatori di basket professionisti di serie C sia spettatori inesperti, e ha utilizzato due tecniche di ricerca: la registrazione dell'attività bioelettrica cerebrale (ERPs) e la tecnica di neuroimmagine swLORETA (tomografia elettromagnetica a bassa risoluzione). Nella fase preparatoria, 10 giudici di gara di serie C hanno selezionato 100 immagini con comportamenti corretti e 100 con comportamenti scorretti. Queste immagini sono state poi mostrate ai due gruppi, inframmezzate con immagini di un campo da basket vuoto: a tutti è stato chiesto di premere un tasto alla vista del campo vuoto, in modo che fossero concentrati su un aspetto che prescindesse dalle competenze sportive. Durante il test, in coincidenza della vista del comportamento scorretto, è stata registrata un'attivazione cerebrale differente nel cervello dei giocatori professionisti, completamente autonoma e indipendente dall'attività in corso, focalizzata sull'immagine del campo vuoto: le risposte cerebrali hanno rivelato come i giocatori riconoscessero automaticamente la presenza di una scorrettezza in campo in 4 decimi di secondo, mentre i telespettatori continuavano a rimanerne del tutto ignari. È come se i giocatori professionisti avessero interiorizzato solidamente le regole motorie su quali siano i gesti corretti e le azioni scorrette: queste si attivano in maniera autonoma e indipendente dalla volontà dell'individuo. "Grazie alla tecnica di neuro-immagine swLORETA abbiamo identificato quali popolazioni di neuroni specchio visuo-motori rappresentano le norme che regolano le azioni complesse (in questo caso le regole del basket) da un punto di vista motorio. La regione visiva extra-striata specializzata nel riconoscimento del corpo umano e il solco temporale superiore (che codifica i suoi movimenti e le intenzioni dei giocatori) sembrano rivestire un ruolo fondamentale nell'apprendimento delle regole sportive basate su input visivo", conclude Alice Mado Proverbio. Secondo Alberto Zani, ricercatore dell'IBFM-CNR, "questi risultati rivelerebbero l'importanza dell'apprendimento visivo negli sport. L'osservazione diretta del gesto motorio appropriato, infatti, rappresenta il modo più efficace di apprendimento per l'atleta, rispetto alla descrizione verbale indiretta di quale dovrebbero essere la postura, la tensione muscolare, la tempistica del movimento adeguate.". Questo studio rivelerebbe, quindi, il meccanismo neurale del processo di apprendimento per imitazione. In particolare, spiegherebbe il ruolo dei neuroni specchio nell'apprendimento di un'abilità motoria: vedere un giocatore di basket che gioca, un artigiano mentre lavora, un violinista mentre suona, avrebbe effetti immediati sulla plasticità cerebrale e la memoria, andando a plasmare direttamente le strutture neurali specchio coinvolte nella rappresentazione del movimento, anche in assenza di specifiche istruzioni verbali.
(28 novembre 2012)

indicazioni salutistiche fuorvianti

Gentilissimi, sono stati richiesti chiarimenti sulle indicazioni salutistiche fuorvianti.
Per quanto riguarda le indicazioni salutistiche, si tratta di informazioni riguardanti la salute del consumatore. Sono tutelate da leggi apposite a livello nazionale ed europeo. La legge relativa risale al 2006, mentre il Regolamento attuativo della legge e, se non erro, delle modifiche seguenti, è dello scorso anno 2012. Tali informazioni DEVONO essere CERTE, ossia determinate da studi scientifici pubblicati. Si parla di indicazioni fuorvianti quando tali informazioni o non sono certe oppure tendono a dare una impressione errata al consumatore. Tale impressione può essere causata da "suggerimenti" non idonei ("può far bene alla salute"), dalla mancanza di indicazioni relative alla quantità da consumare per ottenere l'effetto desiderato ("se ne consiglia l'uso agli sportivi"), da errori veri e propri, anche in "buona fede" ("un consumo intenso può guarire dai tumori più comuni").
Le indicazioni salutistiche fuorvianti sono perseguibili, in vario modo, per legge.
Una nonna, spero, abbastanza informata.

di nuovo farfalle

Gentilissimi, ecco, per gli amanti dei Lepidotteri, un ottimo libriccino su come avvicinare le farfalle al Vostrro giardino-orto-balcone. E' stato realizzato da Micromegamondo.

farfalle e giardino

Nonna Rosa

mercoledì 20 marzo 2013

"lumache" e memoria

Gentilissimi 3 A, di nuovo un articolo sulla memoria. Come sempre modificato lievemente e tratto dalla newsletter Le Scienze.


neuroscienze memoria
Due molecole per la memoria, dalle lumache all'uomo
                                                © Daniel Gotshall/Visuals Unlimited/Corbis 
Si chiamano MAPK e PKA e sono due molecole coinvolte nella formazione dei ricordi. Una nuova analisi del funzionamento neuronale nella lumaca marina Aplysia californica ha permesso di documentare che, nei meccanismi della memoria a medio e lungo termine, l'MPAK stimola l'azione della PKA, mentre in quelli della memoria a breve termine solo la PKA risulta coinvolta (red)
Il “dove” e il “quando” sono essenziali per comprendere la formazione della memoria a breve, medio e lungo periodo, ma, finora, questi due fattori erano rimasti al di fuori delle capacità sperimentali dei neuroscienziati. Studiando una lumaca marina della specie Aplysia californica, i ricercatori del Center for Neural Science, della New York University, e dell'Università della California Irvine sono riusciti, ora, a chiarire nei dettagli l'architettura molecolare della formazione dei ricordi nel cervello. Il risultato è ritenuto di notevole importanza anche per la comprensione della memoria umana, poiché questi meccanismi molecolari si sono conservati nel corso dell'evoluzione. “I nostri risultati forniscono una più profonda comprensione di come si formano i ricordi”, ha spiegato Thomas Carew, primo autore dell'articolo di resoconto, pubblicato sui "Proceedings of the National Academy of Sciences".  “Il consolidamento della memoria non è semplicemente questione di accendere e spegnere le molecole ma fa affidamento, piuttosto, su relazioni spaziali e temporali di movimenti e interazioni molecolari.”. Le passate ricerche in campo neurobiologico hanno mostrato differenti aspetti della segnalazione molecolare che sono rilevanti per la formazione dei ricordi.  Dotata di neuroni da 10 a 50 volte più grandi di quelli dei vertebrati, l'Aplysia è un organismo modello per gli studi di neurobiologia. Inoltre, ha una rete di neuroni relativamente piccola, un fattore, questo, che facilita l'analisi delle segnalazioni molecolari, in particolare di quelle che codificano i ricordi.  La ricerca si è focalizzata su due molecole, dette MAPK e PKA, coinvolte nei meccanismi di memoria e di plasticità sinaptica. Le lumache sono state sottoposte a un addestramento di sensibilizzazione, in grado d'indurre una sempre maggiore reattività a lievi shock, che agivano sul nervo della coda. Analizzando l'attività di MAPK e  PKA, si è documentato come esse coordinino la loro attività, sia in termini spaziali sia in termini temporali, nella formazione delle tracce mnestiche. In particolare, le due molecole sono implicate nel consolidamento del lungo termine, in un arco temporale di alcuni giorni, o nel medio-termine (nell'arco di ore). Inoltre, è MAPK a stimolare l'azione di PKA. Nei ricordi a breve termine, invece, che si fissano per un tempo inferiore a 30 minuti, solo PKA è attiva, senza alcun coinvolgimento dell'altra molecola.
(18 ottobre 2012)

Cosa stavo dicendo? Nonna Rosa

Come si formano le galassie?

Gentilissimi 3 A, ecco un ottimo video, realizzato dall'Università di Zurigo, relativo alla formazione delle galassie. Buona visione! NR

formazione galassie

N.B. Dimenticavo: Vi serve l'inglese?

Se Vi servisse un traduttore, Vi rimando ad altro link (già tradotto):

formazione galassie - 2



radiazione cosmica di fondo

Gentilissimi, ecco il wiki-link relativo alla radiazione cosmica di fondo.

radiazione cosmica di fondo

Evidentemente, trattandosi di una radiazione, è possibile, in qualche modo, trasformarla in onda. Al seguente link troverete tale concetto, elaborato matematicamente. Il risultato è "ascoltabile", ossia trasformato in onda sonora.
In altri termini ascolterete il "rumore", o, se preferite, "suono" residuo del Grande Scoppio Originario.
Nonna Rosa

rumore cosmico

relatività, buchi neri e matematica

Gentilissimi 3 A, Vi lascio un articolo tratto dalla newsletter Le Scienze. Nonostante alcuni termini "difficili", mi è sembrato interessante. Sappiatemi dire. NR


fisica teorica fisica delle particelle buchi neri
Un nuovo approccio per conciliare meccanica quantistica e gravità
In un articolo postato su ArXiV, il premio Nobel per la fisica Frank Wilczek propone un nuovo approccio teorico per comprendere il comportamento di una particella quantistica nel campo gravitazionale estremamente intenso di un buco nero. Il modello, sorprendentemente, utilizza un formalismo matematico da corso universitario (red)
Spesso gli ostacoli difficili da scavalcare possono essere aggirati, anche nella scienza. Pare un po' questo l'approccio adottato dal premio nobel per la fisica, Frank Wilczek, del Massachusetts Institute of Technology (MIT), che ha proposto, con un articolo postato su ArXiV, una via per riconciliare meccanica quantistica e teoria della relatività, utilizzando strumenti matematici da corso universitario. Uno dei grandi propositi rimasti incompiuti in fisica è unire meccanica quantistica e teoria della relatività generale di Einstein in un unico quadro coerente. La prima include le leggi che dominano nel mondo subatomico e riguardano molecole, atomi e particelle subatomiche che interagiscono tra loro, con la forza elettro-debole e quella forte. La seconda descrive, invece, come si comportano le masse estremamente grandi sotto l'effetto della gravitazione, quindi a scale dimensionali molto maggiori rispetto a quelle della meccanica quantistica. Quindi i due contesti rimangono separati, nella maggior parte dei casi, ma non in tutti. In vicinanza dei buchi neri, previsti dalla relatività generale, la forza gravitazionale raggiunge valori altissimi, tali da rendere estremamente densa la materia. Come è possibile fornire una descrizione dei fenomeni microscopici in questa situazione? Una prima via è la gravità quantistica, formalmente molto complessa e, secondo Wilczek, non necessaria per capire il comportamento di una particella quantistica nel campo gravitazionale di un buco nero.

Rappresentazione artistica della materia che spiraleggia nel campo gravitazionale di un buco nero: in queste condizioni meccanica quantistica e relatività generale vengono in conflitto (© Victor Habbick Visions/Science Photo Library/Corbis) 
Per aggirare le difficoltà, si è pensato di affrontare il problema dal punto di vista topologico, considerando cioè le caratteristiche generali della geometria dello spazio-tempo, che viene, come noto, deformato dall'enorme massa del buco nero. Il cambiamento di geometria che si verifica in vicinanza delle grandi masse è modellizzato in un sistema monodimensionale, in cui una singola particella quantistica si trova a muoversi lungo un cavo che, a un certo punto, si biforca. Alla funzione d'onda quantistica della particella vengono poi imposte le condizioni al contorno ai due estremi del cavo. Questo nuovo modello, ha sottolineato Wilczek, commentando l'articolo su «Nature», ha in sostanza due grandi pregi: usare una matematica da corsi universitari e riprodurre in modo naturale il passaggio a una topologia diversa. Dove possa portare questo nuovo apparato teorico, ammette lo stesso Wilczek, è presto per dirlo. 
(05 novembre 2012)

martedì 19 marzo 2013

un test sulle etichette?

Gentilissimi, con tutto il lavoro che le nonne devono sbrigare, è proprio necessaria una verifica o un test sulle etichette? A mio avviso, sì!. Ecco, quindi, una serie di domande relative a questo particolare argomento:
1) Quale è la relazione tra alimenti ed etichette?
2) Quale è la relazione tra alimenti, imballaggi e inquinamento?
3) Come sono elencati gli ingredienti sulle etichette?
4) Cos'è il marchio DOP?
5) Quale è l'olio migliore dal punto di vista alimentare?
6) Cosa significa la dicitura "da consumarsi preferibilmente entro il ..."?
7) Cosa si intende con latte pastorizzato?
8) Cos'è la data di scadenza?
9) Cosa sono gli alimenti sfusi?
10) Cosa si intende con "pubblicità ingannevole"?
11) Per quale motivo l'acqua in bottiglia ha data di scadenza?
12) Quale è la differenza tra marmellata e confettura?
13) Cosa sono i coloranti?
14) Con quale sigla sono indicati coloranti e conservanti?
15) Come è possibile individuare uova di qualità?
16) Cos'è la "tabella nutrizionale"?
17) Quali indicazioni devono essere riportate sul pesce confezionato?
18) Cosa significa De. Co.?
19) Quali sono i prodotti italiani STG?
20) Cosa si intende con la sigla IGP?
21) Con quale sigla si indica l'agenzia per la sicurezza alimentare europea? Dove ha sede?
22) Cosa si intende con "modalità di conservazione"?
23) Cosa significa "Bio"? Con quali colori è indicato questo marchio?
24) Cosa si intende con "senza glutine"? Perché tale dicitura è importante sugli alimenti?
25) Quale è la distinzione tra allergia ed intolleranza?
26) Cosa sono gli allergeni?
27) Cosa si intende con "etichettatura"?
28) Cosa si intende con la sigla OGM?
29) Cosa sono i messaggi fuorvianti?
30) Cos'è un "prodotto preconfezionato"?
31) Per quale motivo, sulla carne, sono obbligatorie le indicazioni sulla provenienza delle carni?
32) Cosa si intende con acquacultura?
33) Con quali codici è indicata la modalità di allevamento delle galline ovaiole?
34) Oltre al glutine, quali sono le sostanze riconosciute in grado di provocare intolleranza alimentare?
35) Cosa si intende con "indicazione salutistica fuorviante"?
36) Cos'è il wurstel?
37) Cosa si intende con rischio biologico degli alimenti?
38) Per quali prodotti sono obbligatorie le "indicazioni di composizione" nel locale di vendita?
39) Cosa si intende con "quid", sulle etichette?
40) Cosa è la filiera corta? Per quali motivi è utile conoscerla?

Penso siano molte altre le possibili domande relative alle etichette, in particolare alimentari. Penso, tuttavia, che quelle proposte siano sufficienti, pur non essendo esaustive dell'argomento. Nonna Rosa

schema ipotesi inorganica

Gentilissimi, terminiamo la nostra rassegna di ipotesi sull'origine della vita con quella che è detta "ipotesi inorganica". Eccone, in sintesi, lo schema riassuntivo:


  • IPOTESI/TEORIA/MODELLO: IPOTESI INORGANICA
  • AUTORE/I: AA. VV. (autori vari)
  • PUNTO DI PARTENZA: si parla di LITOSFERA-IDROSFERA-ATMOSFERA, ossia il punto di incontro, il luogo in cui si possono ritrovare queste tre "sfere", le linee di costa, in particolare le coste basse e fangose
  • MATERIALI (DI STUDIO/ESPERIMENTO/ALTRO): mud cracks, tidal flat, coste digitate, minerali argillosi
  • FORME DI ENERGIA UTILIZZATE/COINVOLTE: onde, energia tidale (maree), energia di legame chimico, energia di reticolo cristallino
  • LEGGI/RELAZIONI: esiste una relazione tra la possibilità di realizzare condizioni simili a quelle dell'esperimento di Miller ed il numero potenziale di "esperimenti di Miller"
  • ESPERIMENTO/I: è possibile effettuare un esperimento utilizzando terra bagnata, magari prendendo terra del nostro orticello; si forma con essa una "pallina di fango". Seccando la pallina si rompe: al suo interno si dovrebbero osservare minerali "luccicanti contro luce" di forma allungata o poligonale. Questi minerali sono minerali argillosi. Con una semplice lente di ingradimento si noteranno linee parallele, interrotte in più punti. Su queste linee sono disposti i difetti di reticolo cristallino del minerale stesso.
  • CONCLUSIONI: è possibile in ogni "poligono" che si forma con le mud cracks, in ogni mud cracks, su ogni minerale, su ogni difetto di reticolo, che si realizza un "microesperimento di Miller". Si aumentano potenzialmente le probabilità di formazione di catene chiuse di molecole organiche. Da esse si potrebbero formare le cellule.
  • PUNTI CRITICI: la realizzazione di tali catene chiuse dovrebbe "rompersi" per la forza delle onde e/o delle maree
Con questa sintesi terminiamo gli schemi (solo alcuni) di presentazione sulle ipotesi relative all'origine della vita sulla Terra. NR

ancora farfalle

Gentilissimi, ecco, di nuovo, un link proveniente dalla stessa Autrice del libro relativo alle farfalle della pianura padana. E' una presentazione in formato pdf: a me è sembrata interessante e non eccessivamente specialistica. Permette di riconoscere alcune farfalle mediante caratteri esteriori. NR

farfalle - presentazione


glossario farfalle

Gentilissimi, ecco un breve opuscolo, in formato pdf, contenente un prezioso glossario relativo al mondo delle farfalle. Fatene buon uso. Ringraziamo i curatori dell'opuscolo stesso.

glossario farfalle

Nonna Rosa

etichette - le sigle dop igp stg

Gentilissimi, Vi lascio un importante link da cui potrete scaricare un opuscolo relativo alle sigle riportate sulle etichette. L'opuscolo è facilmente leggibile, sintetico e chiaro. E' stato realizzato dalla Unione nazionale consumatori:

etichette e sigle DOP IGP STG

Anche la conoscenza delle etichette è importante per una corretta alimentazione. NR

domenica 17 marzo 2013

schema congettura di Hoyle


Gentilissimi, proseguiamo pubblicando il lavoro di Alquore Pedro, nostro inviato nello spazio. Utilizzando il medesimo schema applicato all'esperimento di Miller, proviamo con la congettura di Hoyle. Ecco il risultato:
  • IPOTESI/TEORIA/MODELLO: CONGETTURA DI HOYLE
  • AUTORE/I: HOYLE ET ALII
  • PUNTO DI PARTENZA: SPAZIO (la vita proviene dallo spazio esterno alla Terra)
  • MATERIALI (DI STUDIO/ESPERIMENTO/ALTRO): METEORITI, COMETE
  • FORME DI ENERGIA UTILIZZATE/COINVOLTE: FORZA DI GRAVITAZIONE, ESPLOSIONE DI STELLE E/O PIANETI
  • LEGGI/RELAZIONI: LEGGE DI NEWTON
  • ESPERIMENTO/I: POLIMERIZZAZIONE DELLE MOLECOLE ORGANICHE
  • CONCLUSIONI: NELLE CONDRULE SI SONO TROVATE MOLECOLE ORGANICHE (le condrule sono sferette di vetro contenute in alcune meteoriti, dette condriti); tali molecole, nello spazio ristretto di una condrula, possono chiudersi "ad anello", formando le cellule; tali molecole, cadute sulla Terra, hanno trovato le condizioni adatte per potersi sviluppare
  • PUNTI CRITICI: si tratta di una congettura, non accettata dalla maggioranza della comunità scientifica. La PANSPERMIA, o "inseminazione universale", non chiarisce COME si sono formate tali molecole; tale teoria dice che non si sono formate sulla Terra, non indicando DOVE  si siano formate
Un ringraziamento a Pedro per la cortesia mostrataci. Nonna Rosa

sabato 16 marzo 2013

studio Astronomia

Gentilissimi 3 A, sono stati richiesti ulteriori chiarimenti su "quali pagine studiare di Astronomia".
Ecco l'inizio del lungo (lungo?) elenco di pagine da studiare:

libro D:
pagg. 195,198-200, 202-205
pagg. 173, 180,181

libro A:
pagg. 6 (ripasso), 35 (ripasso), 41-43 (ripasso), 122,123, 168,169, 183,184,189,192,193,205-208,232,233,248-253, 256-258

Sono davvero molte! Iniziate dunque con 4-5 pagine al giorno. Per molte di esse si tratta di ripasso. Per altre  di una trattazione maggiormente sistematica di quanto studiato in classe. In ogni caso, riguardate gli appunti. SegnateVi quanto non avete ben compreso. NR

uno schema per le teorie o modelli scientifici

Gentilissimi, come è possibile semplificare, anche per una corretta esposizione, una teoria od un modello scientifico? Suggerisco uno schema semplificato. Ovviamente si tratta di una riduzione delle tematiche trattate. Per questo lo studente non è esentato dallo studio di TUTTA la teoria.

Vediamo lo schema:

  • IPOTESI/TEORIA/MODELLO
  • AUTORE/I
  • PUNTO DI PARTENZA
  • MATERIALI (DI STUDIO/ESPERIMENTO/ALTRO)
  • FORME DI ENERGIA UTILIZZATE/COINVOLTE
  • LEGGI/RELAZIONI
  • ESPERIMENTO/I
  • CONCLUSIONI
  • PUNTI CRITICI
Proviamo ora ad applicare lo schema precedente all'ipotesi relativa all'esperimento di Miller.

  • IPOTESI/TEORIA/MODELLO: esperimento di Miller
  • AUTORE/I: Miller - Oparin
  • PUNTO DI PARTENZA: acqua (oceano); gas dell'atmosfera primordiale
  • MATERIALI (DI STUDIO/ESPERIMENTO/ALTRO): esperimento di laboratorio (provette, gas, acqua,...)
  • FORME DI ENERGIA UTILIZZATE/COINVOLTE: elettrica (fulmini), luminosa (Sole), calore (e. geotermica)
  • LEGGI/RELAZIONI: /
  • ESPERIMENTO/I: sintesi dell'esperimento di Miller. I risultati non sono immediati
  • CONCLUSIONI: l'analisi "dell'acqua torbida" che si forma a fine esperimento, conferma la presenza di numerose molecole organiche
  • PUNTI CRITICI: la presenza di molecole organiche non è una conferma diretta della formazione "della vita", oppure di cellule, o di materiale "autoreplicante". 

Nonna Rosa

giovedì 14 marzo 2013

red shift

Gentilissimi, come sapete l'universo si sta allargando più velocemente dei miei fianchi (per non parlare del resto!). La luce proveniente da galassie e stelle che si stanno allontanando è, così, spostata verso il colore rosso. Questo fenomeno è detto, appunto, red shift.
Ecco il link su Wikipedia in cui si parla di ciò:

red shift

Al seguente link, invece, troverete un video di spiegazione:

video red shift

Ecco perchè, se correte molto velocemente, diventate rosse (o forse no!). Nonna Ro(s)sa (solo per oggi con parentesi).

la chimica del conclave

Gentilissimi, dopo la fumata in piazza S. Pietro, mi sembra corretto invitarVi alla lettura del breve articolo tratto dalla newsletter di Federchimica. Come sempre, solo lievemente, modificato.


NEWSLETTER FEDERCHIMICA CHIMICA & OLTRE
Conclave: fumata bianca o nera, è anche questione di chimica
Il segnale di fumo è di vitale importanza nella fase in cui il Conclave si riunisce per eleggere il santo Padre. Come tutti sanno, è il primo simbolo dell'avvenuta elezione, o dell'accordo non ancora raggiunto per l'atteso 'habemus papam'. I media di tutto il mondo puntano telecamere e teleobiettivi sul comignolo della Basilica di San Pietro per il responso: è quindi necessario che le fumate appaiano chiaramente, di un colore o dell'altro. No dunque al grigio, spesso dominante in passato,  che è fonte di incertezza, almeno nei primi istanti. Come? Il fumo arriva non dalla stufa nella quale si bruciano i foglietti con i voti ma da una seconda apparecchiatura, studiata apposta per dare al fumo il colore giusto. Tra i componenti dei fumogeni che portano alla fumata nera c'è anche lo zolfo, mentre, per fare il fumo bianco, si utilizza anche il lattosio. A partire dal Conclave 2005, per meglio distinguere il colore delle fumate, è stata utilizzata un'apparecchiatura ausiliaria a fumogeni, oltre alla stufa tradizionale.  Questo apparato è dotato di uno scomparto con sportello, nel quale, a seconda dell'esito della votazione, sono inserite cassette contenenti fumogeni di differente composizione, la cui accensione è avviata da una centralina elettronica, per la durata complessiva di alcuni minuti, durante il corso della bruciatura della schede. Per l'ottenimento di fumate nere  si utilizza una composizione chimica costituita da perclorato di potassio, antracene e zolfo. Per la fumata bianca vengono utilizzati, invece, clorato di potassio, lattosio e colofonia. La colofonia, detta anche 'pece greca', è una resina naturale di colore giallo ottenuta dalle conifere. Le canne fumarie della stufa e dell'apparecchiatura elettronica confluiscono in un unico condotto che, dall'interno della Cappella Sistina, sfocia in prossimità della copertura dell'edificio; per migliorare il tiraggio, la canna è preriscaldata attraverso apposite resistenze elettriche. L'alta tecnologia delle stufe del conclave prevede anche, in dotazione, un ventilatore di riserva. Anticamente, era il catrame nella stufa ad annunciare che il Papa non era stato eletto, mentre, per la fumata che preannunciava l'Habemus Papam, si utilizzava la paglia. 
(13 marzo 2013)



Habemus Nonna Rosa I

in preparazione per una verifica (alimentazione e digestione)

Gentilissimi, dovete forse prepararVi per una verifica sul corpo umano, magari relativa ad alimentazione e digestione? Ecco, solo per Voi 2 A, un elenco, non esaustivo, di possibili domande. Utilizzatele per metterVi alla prova ed, eventualmente, ripassare quanto non avete ben chiaro e ben compreso: La Nonna


1)      QUALI SONO I PRINCIPI NUTRITIVI?
2)      INDICA ALCUNI CEREALI
3)      INDICA ALCUNI AGRUMI
4)      INDICA ALCUNI LEGUMI
5)      QUALE E’ LA DIFFERENZA TRA ALIMENTI E PRINCIPI NUTRITIVI?
6)      QUALI SONO LE FUNZIONI DELL’ALIMENTAZIONE?
7)      COSA SONO LE PROTEINE? COME SONO COSTITUITE?
8)      COSA SI INTENDE CON METABOLISMO?
9)      QUANTA ACQUA DOVREBBE BERE UN RAGAZZO DELLA TUA ETA’?
10)   A COSA SERVONO LE FIBRE ALIMENTARI?
11)   COS’E’ IL BERIBERI?
12)   DOVE SI TROVA LA VITAMINA C? A COSA SERVE? COSA PROVOCA LA SUA MANCANZA?
13)   QUALE VITAMINA E’ CONTENUTA, PREVALENTEMENTE, NEGLI ORTAGGI  E NELLA FRUTTA DI COLORE GIALLO ARANCIONE?
14)   IN QUALI CIBI SI TROVA IL CALCIO? A COSA SERVE?
15)   IN QUALI CIBI SI TROVA IL FERRO? A COSA SERVE?
16)   QUANTI SONO I GRUPPI DI ALIMENTI DELLA DIETA ITALIANA (MEDITERRANEA)?
17)   COSA ACCADE DURANTE LA DIGESTIONE?
18)   INDICA LA STRUTTURA DELL’APPARATO DIGERENTE
19)   COSA SONO GLI ENZIMI?
20)   COS’E’ LA SALIVA?
21)   COME FUNZIONA L’EPIGLOTTIDE?
22)   COS’E’ IL BOLO ALIMENTARE?
23)   COSA ACCADE AL CIBO NELLO STOMACO?
24)   COS’E’ IL CHIMO?
25)   COME SONO DETTE LE VALVOLE CHE “APRONO” E “CHIUDONO” LO STOMACO?
26)   COME SI SUDDIVIDE L’INTESTINO?
27)   COSA E’ LA BILE? DA QUALE ORGANO E’ PRODOTTA? A COSA SERVE?
28)   QUALI ENZIMI SONO PRODOTTI DAL PANCREAS?
29)   COME SI TRASFORMA IL CIBO NELL’INTESTINO? COME E’ DETTO?
30)   COSA SI INTENDE CON ASSORBIMENTO?
31)   COME SONO FATTI I VILLI INTESTINALI?
32)   COSA E’ LA FLORA BATTERICA? DOVE SI TROVA? A COSA SERVE?
33)   COS’E’ L’APPENDICITE?
34)   PER QUALI MOTIVI, SE NON SOTTO CONTROLLO MEDICO, ALLA VOSTRA ETA’ NON E’ OPPORTUNA UNA “DIETA”?
35)   QUANTI E QUALI PASTI SI DOVREBBERO FARE IN UNA GIORNATA?
36)   QUALE E’ L’IMPORTANZA DELLA PRIMA COLAZIONE PER UNO STUDENTE?
37)   SPIEGA COS’E’ LA PIRAMIDE ALIMENTARE
38)   COSA SI INTENDE CON INTOSSICAZIONE ALIMENTARE? COME PUO’ AVVENIRE?
39)   COSA SI INTENDE CON CELIACHIA?
40)   COS’E UN’ULCERA?
41)   COSA SI INTENDE CON COLITE? COME SI POTREBBE PREVENIRE?
42)   COS’E’ IL DIABETE? DA COSA E’ CAUSATO?