Ricordo che essa serve a chi dovrà preparare relazioni scientifiche su fatti e fenomeni.
LA CHITARRA NELLA
MUSICA CLASSICA POST 1965
Sino agli inizi
del secolo scorso la chitarra, in musica classica, era rimasta archiviata in
pochi pezzi. Veniva utilizzata dai compositori per pezzi brevi e/o dedicati
alla musica popolare e tradizionale delle diverse nazioni. E’ con l’estro di
Segovia, vissuto tra la fine dell’800 e la fine del ‘900, che la chitarra ha
assunto un valore e un significato anche per la musica propriamente classica.
Andres Segovia era dotato di una tecnica esemplare e di una sensibilità
artistica eccezionale. Egli dimostra, a coloro che lo ascoltano, che la
chitarra ha una espressività ed una capacità tecnico-musicale pari agli altri
strumenti dell’orchestra. Segovia suonava per circa 4 ore ogni mattina, facendo
esercizi sullo strumento. In seguito si riposava, leggendo i giornali,
pranzando e ascoltando musica. Dal primo pomeriggio a sera inoltrata eseguiva,
in casa sua o per concerti, brani musicali per altre 5 ore circa. Grazie a
questa costanza e, appunto, all’estro con cui eseguiva i suoi brani, molti
autori a lui contemporanei iniziarono a comporre per chitarra: Heitor
Villa-Lobos, Mario Castelnuovo-Tedesco, Manuel Maria Ponce, Joaquin Turina,
Joaquin Rodrigo. In Italia i compositori
contemporanei più noti sono Silvano Bussotti, Franco Donatoni, Goffredo
Petrassi, Luciano Berio, Franco Dominutti, Cecilia Seghizzi Campolieti, Daniele
Zanettovich. (E' stata inserita una breve parte storica. Inoltre è stata riportata la "scoperta" e l'Autore di tale scoperta, con brevi cenni biografici di tale qutore)
La chitarra così entra a far parte della musica classica “viva”,
sebbene debba aspettare il 1984 per entrare a pieno titolo negli strumenti che
si possono studiare al Conservatorio. La Legge del 2 maggio 1984, n. 106 istituisce, infatti, nei conservatori di musica la "scuola di
chitarra”. Nei decenni precedenti, lo strumento veniva comunque insegnato, ma
il corso di studi era "straordinario". L’attestato finale non era
valido ai fini dell’insegnamento nelle scuole pubbliche. Attualmente il corso
di studi ha durata analoga a quello di
pianoforte (10 anni) e prevede gli stessi insegnamenti complementari. (Si tratta di un paragrafo "normativo". Evidentemente si tratta di una parte da inserire solo se inerente all'argomento trattato)
La
tecnica maggiormente utilizzata in musica classica è detta tecnica fingerpicking
("pizzicare con le dita"). Essa prevede che la mano destra (o
sinistra per chi suona alla mancina, evidentemente) utilizzi solo le dita per
pizzicare le corde. Questa tecnica permette di suonare arpeggi e di arrangiare i pezzi in maniera
particolarmente complessa e ricca, poiché permette allo strumento di eseguire
più di una voce musicale contemporaneamente, anche a corde non adiacenti. Generalmente
il pollice viene utilizzato per suonare
la linea di basso (principalmente quindi sulle tre corde più gravi), mentre
indice, medio ed anulare vengono utilizzati per suonare le altre corde e
sviluppare, quindi, sia l'armonia sia la melodia. Le tecniche di fingerpicking sono particolarmente adatte
anche all'accompagnamento. Esistono comunque scuole e stili diversi anche nell'ambito del
fingerpicking. (In questa parte della relazione è stata spiegata la tecnica, oppure, per altri casi, la tecnologia, utilizzata)
Adesivo Hippy
A. Segovia
Foto del concerto di Woodstock
(E anche per oggi è tutto. Una stanca, stanca nonna)
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