venerdì 31 maggio 2013

CHITARRA - TRE

Gentilissimi, proseguiamo con la "Storia della chitarra". Siamo giunti alla terza parte di questa relazione.
Ricordo che essa serve a chi dovrà preparare relazioni scientifiche su fatti e fenomeni.


LA CHITARRA NELLA MUSICA CLASSICA POST 1965

Sino agli inizi del secolo scorso la chitarra, in musica classica, era rimasta archiviata in pochi pezzi. Veniva utilizzata dai compositori per pezzi brevi e/o dedicati alla musica popolare e tradizionale delle diverse nazioni. E’ con l’estro di Segovia, vissuto tra la fine dell’800 e la fine del ‘900, che la chitarra ha assunto un valore e un significato anche per la musica propriamente classica. Andres Segovia era dotato di una tecnica esemplare e di una sensibilità artistica eccezionale. Egli dimostra, a coloro che lo ascoltano, che la chitarra ha una espressività ed una capacità tecnico-musicale pari agli altri strumenti dell’orchestra. Segovia suonava per circa 4 ore ogni mattina, facendo esercizi sullo strumento. In seguito si riposava, leggendo i giornali, pranzando e ascoltando musica. Dal primo pomeriggio a sera inoltrata eseguiva, in casa sua o per concerti, brani musicali per altre 5 ore circa. Grazie a questa costanza e, appunto, all’estro con cui eseguiva i suoi brani, molti autori a lui contemporanei iniziarono a comporre per chitarra: Heitor Villa-Lobos, Mario Castelnuovo-Tedesco, Manuel Maria Ponce, Joaquin Turina, Joaquin Rodrigo. In Italia i compositori contemporanei più noti sono Silvano Bussotti, Franco Donatoni, Goffredo Petrassi, Luciano Berio, Franco Dominutti, Cecilia Seghizzi Campolieti, Daniele Zanettovich. (E' stata inserita una breve parte storica. Inoltre è stata riportata la "scoperta" e l'Autore di tale scoperta, con brevi cenni biografici di tale qutore)
La chitarra così entra a far parte della musica classica “viva”, sebbene debba aspettare il 1984 per entrare a pieno titolo negli strumenti che si possono studiare al Conservatorio. La Legge del 2 maggio 1984, n. 106  istituisce, infatti,  nei conservatori di musica la "scuola di chitarra”. Nei decenni precedenti, lo strumento veniva comunque insegnato, ma il corso di studi era "straordinario". L’attestato finale non era valido ai fini dell’insegnamento nelle scuole pubbliche. Attualmente il corso di studi ha durata  analoga a quello di pianoforte (10 anni) e prevede gli stessi insegnamenti complementari. (Si tratta di un paragrafo "normativo". Evidentemente si tratta di una parte da inserire solo se inerente all'argomento trattato)
La tecnica maggiormente utilizzata in musica classica è detta tecnica fingerpicking ("pizzicare con le dita"). Essa prevede che la mano destra (o sinistra per chi suona alla mancina, evidentemente) utilizzi solo le dita per pizzicare le corde. Questa tecnica permette di suonare  arpeggi e di arrangiare i pezzi in maniera particolarmente complessa e ricca, poiché permette allo strumento di eseguire più di una voce musicale contemporaneamente, anche a corde non adiacenti. Generalmente il pollice viene utilizzato per suonare la linea di basso (principalmente quindi sulle tre corde più gravi), mentre indice, medio ed anulare vengono utilizzati per suonare le altre corde e sviluppare, quindi, sia l'armonia sia la melodia. Le tecniche di fingerpicking sono particolarmente adatte anche all'accompagnamento. Esistono comunque scuole e  stili diversi anche nell'ambito del fingerpicking. (In questa parte della relazione è stata spiegata la tecnica, oppure, per altri casi, la tecnologia, utilizzata)
  
        Adesivo Hippy
            A. Segovia

    Foto del concerto di Woodstock

(E anche per oggi è tutto. Una stanca, stanca nonna)

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