venerdì 31 maggio 2013

CHITARRA - TRE

Gentilissimi, proseguiamo con la "Storia della chitarra". Siamo giunti alla terza parte di questa relazione.
Ricordo che essa serve a chi dovrà preparare relazioni scientifiche su fatti e fenomeni.


LA CHITARRA NELLA MUSICA CLASSICA POST 1965

Sino agli inizi del secolo scorso la chitarra, in musica classica, era rimasta archiviata in pochi pezzi. Veniva utilizzata dai compositori per pezzi brevi e/o dedicati alla musica popolare e tradizionale delle diverse nazioni. E’ con l’estro di Segovia, vissuto tra la fine dell’800 e la fine del ‘900, che la chitarra ha assunto un valore e un significato anche per la musica propriamente classica. Andres Segovia era dotato di una tecnica esemplare e di una sensibilità artistica eccezionale. Egli dimostra, a coloro che lo ascoltano, che la chitarra ha una espressività ed una capacità tecnico-musicale pari agli altri strumenti dell’orchestra. Segovia suonava per circa 4 ore ogni mattina, facendo esercizi sullo strumento. In seguito si riposava, leggendo i giornali, pranzando e ascoltando musica. Dal primo pomeriggio a sera inoltrata eseguiva, in casa sua o per concerti, brani musicali per altre 5 ore circa. Grazie a questa costanza e, appunto, all’estro con cui eseguiva i suoi brani, molti autori a lui contemporanei iniziarono a comporre per chitarra: Heitor Villa-Lobos, Mario Castelnuovo-Tedesco, Manuel Maria Ponce, Joaquin Turina, Joaquin Rodrigo. In Italia i compositori contemporanei più noti sono Silvano Bussotti, Franco Donatoni, Goffredo Petrassi, Luciano Berio, Franco Dominutti, Cecilia Seghizzi Campolieti, Daniele Zanettovich. (E' stata inserita una breve parte storica. Inoltre è stata riportata la "scoperta" e l'Autore di tale scoperta, con brevi cenni biografici di tale qutore)
La chitarra così entra a far parte della musica classica “viva”, sebbene debba aspettare il 1984 per entrare a pieno titolo negli strumenti che si possono studiare al Conservatorio. La Legge del 2 maggio 1984, n. 106  istituisce, infatti,  nei conservatori di musica la "scuola di chitarra”. Nei decenni precedenti, lo strumento veniva comunque insegnato, ma il corso di studi era "straordinario". L’attestato finale non era valido ai fini dell’insegnamento nelle scuole pubbliche. Attualmente il corso di studi ha durata  analoga a quello di pianoforte (10 anni) e prevede gli stessi insegnamenti complementari. (Si tratta di un paragrafo "normativo". Evidentemente si tratta di una parte da inserire solo se inerente all'argomento trattato)
La tecnica maggiormente utilizzata in musica classica è detta tecnica fingerpicking ("pizzicare con le dita"). Essa prevede che la mano destra (o sinistra per chi suona alla mancina, evidentemente) utilizzi solo le dita per pizzicare le corde. Questa tecnica permette di suonare  arpeggi e di arrangiare i pezzi in maniera particolarmente complessa e ricca, poiché permette allo strumento di eseguire più di una voce musicale contemporaneamente, anche a corde non adiacenti. Generalmente il pollice viene utilizzato per suonare la linea di basso (principalmente quindi sulle tre corde più gravi), mentre indice, medio ed anulare vengono utilizzati per suonare le altre corde e sviluppare, quindi, sia l'armonia sia la melodia. Le tecniche di fingerpicking sono particolarmente adatte anche all'accompagnamento. Esistono comunque scuole e  stili diversi anche nell'ambito del fingerpicking. (In questa parte della relazione è stata spiegata la tecnica, oppure, per altri casi, la tecnologia, utilizzata)
  
        Adesivo Hippy
            A. Segovia

    Foto del concerto di Woodstock

(E anche per oggi è tutto. Una stanca, stanca nonna)

mercoledì 29 maggio 2013

CHITARRA - DUE

Gentilissimi, proseguiamo con la seconda parte della "Storia della chitarra". Si tratta di un esempio di relazione scientifica su fatti e fenomeni, scientifici o meno. In parentesi e in corsivo alcune osservazioni e suggerimenti.

La chitarra è uno strumento musicale noto, sia in testi sia in bassorilievi, già dall’epoca ittita. Lo stesso termine “chitarra” ha, come significato, “corde” e, forse, il numero sei. Dopo aver preso visione del materiale in mio possesso e di quanto reperibile on line, mi si è presentata la difficoltà di limitare il campo di indagine assegnato. Infatti la storia della chitarra è anche storia della musica tout court. Sia la chitarra come strumento sia il modo di suonarla dipendono dal genere musicale di contesto e di utilizzo. Ho scelto di analizzare l’uso e le variazioni della chitarra in musica classica, pop e rock in senso ampio. Questa scelta è dovuta ai generi musicali preferiti dai ragazzi e dalle ragazze ai miei tempi. Quale momento di inizio ho scelto il periodo antecedente alla contestazione giovanile del 1968. Esporrò così, in sintesi, le variazioni giunte, negli ultimi cinquant’anni circa, nei tre generi musicali scelti riferibili alla chitarra. In seguito presenterò le varie parti dei tre differenti tipi di chitarra usati. Infine mostrerò come le nuove tecnologie possano essere in qualche modo d’aiuto per esperimenti di acustica e Scienze.

(Come potete notare, si è trattato di una breve presentazione sia delle tematiche sia delle motivazioni relative al campo di indagine. Se la Vostra relazione si riferisce ad un fatto, come, ad esempio, una eclissi di Luna, dopo aver specificato i termini utilizzati non è necessario delimitare il campo di indagine, in quanto evidente. Se, al contrario, la tematica da Voi affrontata è un fenomeno, scientifico o meno, è preferibile inserire una breve rassegna storica relativa alle conoscenze scientifiche passate su quel tema. In seguito è opportuno analizzare, anche nel dettaglio, il campo di indagine, delimitandolo con accuratezza. I limiti che ci poniamo sono necessari sia per evitare inutili perdite di tempi sia per ridurre, a volte in modo considerevole, il materiale da utilizzare.)

Una nonna-Stones (Sympathy for the Science)

alcune notizie sull'avvoltoio

Gentilissimi,
ancora una volta mi si chiedono notizie su animali. Riprendendo quanto detto nel post precedente NON E' SUFFICIENTE reperire informazioni da UN SOLO SITO. Il consiglio rimane quello di sempre: cercate e cercate ancora. Utilizzate la Vostra biblioteca, le enciclopedie, i dizionari, le riviste. Utilizzate più siti e, soprattutto, cercate meglio e leggeteVi tutto il materiale a disposizione.
La gentilissima RICCIOLOCCHIO chiede informazioni sulla riproduzione e sulla nascita dell'avvoltoio.
La prima domanda è: quale avvoltoio? Ne esistono di molte specie. Non avendo ricevuto ulteriori informazioni Vi lascio al solito wikilink, in particolare al paragrafo "Biologia riproduttiva".
Ecco il primo link:

gipeto

Ed eccoVi un sito che, sicuramente sarà di Vostro interesse:

http://www.mille-animali.com/animali/uccelli/avvoltoio.php

Se andate alla Homepage del sito potrete trovare numerosissime informazioni, anche dettagliate, su "mille animali". Buona ricerca. Nonna Rosa

un semplice strumento di ricerca - wikipedia

Gentilissimi,
mi è stato richiesto, da parte del prode Schiena Appoggiata, di inserire un post relativo a crescita e sviluppo del ghepardo. Come sempre ho suggerito di consultare Wikipedia, uno strumento molto utile, sebbene non infallibile, per le relazioni scientifiche. Il prode Schiena riferisce di non aver trovato alcunché. Mi è sembrato strano! Ho riguardato il sito relativo. Il materiale è presente, mimetizzato, per così dire, in altri "reparti". Vorrei dire a Schiena, e a tutti Voi, di ricercare meglio, leggendo CON CURA TUTTO il materiale trovato. NON dovete consultare SOLO Wikipedia. Il materiale è abbastanza facilmente reperibile su enciclopedie, vocabolari, libri di divulgazione o meno.
Inserisco, comunque, il wikilink. Suggerisco a Schiena di rileggere meglio il paragrafo Riproduzione, in particolare dal capoverso "A due settimane di vita", se, nel frattempo, non è stato modificato.
Ecco il link:

ghepardo

Buona ricerca! Però RICERCATE bene e da più fonti. Una nonna che NON può fare il Vostro lavoro e i Vostri compiti. NR

lunedì 27 maggio 2013

schema relazione scientifica fenomeni scientifici

Gentilissimi, Chiara-star99 ha richiesto un post con spiegazioni sulle modalità di svolgimento di una relazione scientifica relativamente a fenomeni e fatti scientifici.
Poiché l'argomento è veramente molto complesso, non conoscendo affatto di quale fatto o fenomeno si parli, Vi propongo, e Le propongo, un argomento completamente estraneo, in apparenza, alle Scienze: una breve storia della chitarra. Vi sarà possibile, in tal modo, in particolare per Voi 3 A, in procinto, Vi auguro, di affrontare l'esame di Stato del termine del primo ciclo di istruzione, affrontare, eventualmente, con le stesse cautele e procedure, una ipotetica "tesina" da cui iniziare per il fatidico colloquio orale.
Come già precedentemente osservato, è possibile affrontare scientificamente quasi, sottolineando questo "quasi", tutti gli argomenti. Si tratta di ben definire cosa si intenda con Scienze. La questione rimane, ancora oggi, complessa.
Il parallelismo, didattico, ovviamente, tra Scienza e Storia fu affrontato, a mio avviso in maniera egregia, da Dario Antiseri, nel Suo volumetto dal titolo "Introduzione alla metodologia della ricerca", della casa editrice SEI, nel 1986.
Vi lascio, per ora, l'inizio di tale relazione. I commenti sono scritti (tra parentesi e in corsivo). Una nonna "suonata". NR


NONNA R. (2013) (Autore e anno, come al solito, con cognome, iniziale del nome e anno tra parentesi)
STORIA DELLA CHITARRA DALL’ERA BEATLES AI NOSTRI GIORNI (titolo dettagliato, pertinente, chiaro)
In qualità di docente in pensione nella scuola secondaria di primo grado, volevo riprendere alcune tematiche relative alla modalità di svolgimento di una relazione scientifica. Uno schema relativo alle relazioni scientifiche è già in possesso degli alunni lettori del presente blog. (breve introduzione, con motivazioni)
SUMMARY
As a Science teacher I suggested a scientific report. After a moment of panic, I chose the story of guitar post-Beatles. (breve riassunto in inglese. Scusate la licenza poetica sul "panico")

          VARI TIPI DI CHITARRE            


                  CLASSICA 


            CHITARRA PER MUSICA FOLK


E per ora è tutto! Nonna Rosa

uno studio sulla tigre del bengala

Gentilissimi, miss Red Lunettes Trecciuta ha richiesto di inserire, nel Vostro blog, uno studio sulla tigre.
Evidentemente deve trattarsi del Suo animale preferito.
Come spesso accade, anche questo studio è stato realizzato da un gruppo di lavoro italiano. E, come spesso accade (bis), anche in questa occasione l'esperimento è "fecale".
Mi è sembrato, all'inizio, divertente immaginare ricercatori di fama internazionale raccogliere "cacca". Solo dalla lettura, al contrario, è possibile comprendere appieno l'importanza di tali studi. Molto validi i grafici ad istogramma presentati. Interessanti le conclusioni.
Ecco il link relativo a tale studio:
studio sulla tigre
Buona lettura. NR

sabato 25 maggio 2013

terminologia per una verifica di ecologia

Gentilissimi, quali sono i termini essenziali per una verifica di ecologia?
In altre parole, preparando una verifica sull'argomento "Ecologia" dovreste conoscere definizione e significato di alcuni termini scientifici. Quali sono questi termini?
EccoVi un elenco parziale e, come sempre, incompleto. L'elenco esaustivo DEVE essere estratto dai Vostri appunti, da quanto ha detto la Vostra nonna di Scienze, da quanto richiesto nelle interrogazioni.
Dimenticavo: per ognuna, o quasi, di queste parole e termini specifici, è possibile individuare una spiegazione precisa e completa ed una definizione, oppure potrete spiegare con parole Vostre. Il consiglio è di utilizzare le definizioni precise per i termini maggiormente significativi e spiegazioni Vostre per le parole "meno importanti".
1) ECOLOGIA
2) HABITAT
3) nicchia ecologica
4) AUTOCTONO
5) ENDEMICO
6) BIOTOPO
7) migrazione
8) ibernazione
9) xerofilo
10) BIOCENOSI
11) ECOSISTEMA
12) biosfera
13) CLIMAX
14) catena alimentare
15) DECOMPOSITORI
16) onnivori
17) consumatori primari
18) livello trofico
19) PIRAMIDE ALIMENTARE
20) CICLO DELL'ACQUA
21) CICLO DEL CARBONIO
22) predazione
23) competizione
24) parassita
25) SIMBIOSI
26) commensalismo
27) BIODIVERSITA'
28) BIOMA
29) fascia climatica
30) PLANCTON
31) BENTHOS
32) NECTON
33) tundra
34) taiga
35) macchia mediterranea
36) savana
37) prateria
38) steppa
39) pampa
40) FLORA PROTETTA

Ricordo che per tutti, o quasi, questi termini è presente una voce su Wikipedia, anche in italiano.
Buono studio, buon lavoro ed, eventualmente, buona ricerca. Una nonna enucleante. NR

venerdì 24 maggio 2013

licheni su filo spinato

Gentilissimi, in attesa di ritrovare una vecchia fotografia da me scattata anni or sono, su richiesta del mite AA,  pubblico una fotografia tratta dal sito Flickr. L'autore è, o dovrebbe essere, l'italiano Marino Abbatelli. Il nickname di riferimento è "luporosso". RicordateVi di indicare sempre, per motivi di copyright, l'autore delle fotografie che utilizzate.
La fotografia mi sembra molto bella, sebbene non sia un'esperta in materia.
                                                              Autore: Marino Abbatelli

Il lichene in questione non è facilmente identificabile. Potrebbe trattarsi di una Xanthoria parietina. Tuttavia gli apoteci, ossia il corpo fruttifero del fungo, sono poco visibili. Gli apoteci sono quei "bottoncini" arancione a dischetto. Attorno agli apoteci si vede un contorno. Il contorno non è dello stesso colore dell'apotecio. Il margine è dato dall'alga in simbiosi col fungo. In questo caso (colore del margine differente dal colore del "bottoncino") si usa l'aggettivo "lecanorino". Gli apoteci in questione sono, quindi, lecanorini.
Una nonna formata e informata! Almeno spero! Nonna Rosa

giovedì 23 maggio 2013

mitosi

Gentilissimi, il ragazzo del Cratere ha chiesto delucidazioni sulla mitosi.
Ecco, per ora, il wikilink:

mitosi - wiki

Si tratta di una modalità di riproduzione cellulare. Da una cellula originaria, detta cellula madre, si originano due cellule figlie.
Si è soliti dividere il processo di mitosi in quattro fasi distinte:
1) Profase
2) Metafase
3) Anafase
4) Telofase

1) All'inizio della duplicazione, o riproduzione, cellulare la cromatina, presente nel nucleo, si addensa. In altre parole, il DNA assume una forma a bastoncello. La cromatina si addensa, così, in cromosomi. La parola cromosoma significa "corpo colorato". Il DNA inizia a duplicarsi. Da ogni cromosoma si originano due filamenti, o cromatidi. Tali fliamenti di DNA rimangono attaccati in un punto, detto centromero. In questa fase, inoltre, i centrioli, organuli presenti nelle cellule animali, si duplicano. I cromosomi si dispongono su un solo piano, detto piano equatoriale.
2) La membrana nucleare si dissolve, riassorbita nel citoplasma. I centrioli, disposti a lati opposti della cellula, originano piccoli filamenti detti microtubuli. Tali filamenti formano una sorta di "maglia a fili paralleli". Se amate pescare, tale meccanismo assomiglia alla visione di un insieme di fili e lenze, sia a destra sia a sinistra, che si dirigono verso il fiume. Con una unica differenza: tali fili e lenze "escono" da un unico punto a destra e da un unico punto a sinistra, il centriolo. Si forma così il fuso mototico. Ogni filo si collega ad uno dei cromatidi. I cromosomi sono agganciati sul piano equatoriale.
3) Ogni microtubulo, con il proprio cromatide agganciato, si "ritira", trascinando con sé, appunto, il cromatide. I cromosomi si separano nel centromero. Nella analogia precedente è come se ogni pescatore, ogni filo e lenza, contemporaneamente, avesse un pesce che abbocca. Tutti i microtubuli, contemporaneamente, si ritirano. I cromatidi giungono in tal modo ai poli della cellula, da parti opposte.
4) Ad ogni polo rimangono un numero di cromosomi uguale a quello della cellula iniziale. I tubuli, dopo essersi ritirati, si dissolvono nel citoplasma. I cromosomi iniziano a decondensare, riformando la cromatina. Attorno ai cromosomi si riforma la membrana nucleare. Il citoplasma e gli organuli cellulari si suddividono attorno ai due nuovi nuclei. La cellula si restringe, si "strozza", al centro, dove si era formato il piano equatoriale. La membrana cellulare citoplasmatica si avvicina, dall'interno, al punto centrale. La cellula assume una forma prima a "pupazzo di neve", poi a "otto". Quando internamente la membrana citoplasmatica si "tocca", avviene la divisione della cellula madre in due cellule figlie, ovviamente, per ora, più piccole.

In seguito alla divisione, o riproduzione cellulare, la cellula può avere una nuova divisione cellulare, oppure "si riposa". In questo caso si parla di interfase.

Spero di essere stata chiara. Se non ricordate tutti i termini indicati, lasciate perdere la spiegazione su Wikipedia: è molto più complessa (sebbene più precisa!). Una nonna che, data la stazza, vorrebbe dividersi. Nonna Rosa

venerdì 17 maggio 2013

linckia laevigata

Gentilissimi,
Bersaglio per Occhiali ha chiesto informazioni e studi relativi ad una splendida stella marina di colore blu. Al link seguente sono presenti alcune informazioni e stupende fotografie:

foto linckia

Ecco il wikilink:

linckia wikipedia

Ed ora, ovviamente in inglese, uno studio su questa stella marina:

studio su linckia laevigata

In Italia il dottor Riccio, all'Università di Salerno, aveva studiato le saponine che si ricavano da questo animale.
Tali prodotti sono ancora in commercio. Non credo, tuttavia, che siano facilmente reperibili in Italia.
Una nonna per nulla "laevigata", ma pur sempre "rugosa". Nonna Rosa

mercoledì 15 maggio 2013

stenella coeruleoalba: uno studio

Gentilissimi 1 A, Trecciuta Invariantiva ha chiesto di reperire informazioni su un particolare delfino del Mediterraneo: Stenella coeruleoalba. La stenella biancoazzurra non è, propriamente, tipica del Mediterraneo.
EccoVi il wikilink:

stenella

Uno studio molto interessante riguarda i "versi" della stenella. Al presente link è possibile reperire lo studio del dr. Fossati. RicordateVi che il testo è protetto da copyright.
Se inserite citazioni da esso tratte, riportate in Bibliografia. Se inserite fotografie, schemi o grafici, nella didascalia mettete il simbolo di copyright.
Ricordate che non Vi è possibile stampare il lavoro. Potete, per motivi di studio (del resto siete alle medie, mi pare di aver compreso), utilizzare, rielaborandole le informazioni ivi contenute. Ecco il link da cui, con un semplice "click", prelevare, momentaneamente, il testo in formato pdf.

studio stenella

Colgo l'occasione per ringraziare le università italiane che hanno dato la possibilità, anche a noi vecchie e "annose" nonne, di riprendere a studiare (oltre che a consultare studi, tesi, articoli e materiale vario. Grazie mille.
Una nonna "delfinica". NR

martedì 14 maggio 2013

i virus sono organismi viventi?

Gentilissimi, i virus sono organismi viventi?
Secondo alcuni studiosi la risposta è negativa. Ora, un recente articolo, tratto e modificato dalla newsletter Scienzainrete, sembra avvallare l'ipotesi contraria. Leggete e sappiatemi dire le Vostre impressioni. NR


ARTICOLO SCIENZAINRETE: BIOLOGIA
Il virus che ruba il sistema immunitario di Francesco Aiello Biol. e bioch., Com. e div. sc.
Anche i virus possono avere un sistema immunitario. A rivelarlo è uno ricerca, appena pubblicata sulla rivista Nature, dove viene dimostrato che un particolare tipo di batteriofago ha la capacità di “rubare” il sistema immunitario dei batteri e di riutilizzarlo contro il suo ospite. Grazie, infatti, a questa arma segreta il virus riesce a moltiplicarsi, uccidendo così un numero sempre maggiore di batteri. I fagi sono virus che predano esclusivamente i batteri e ciascuno è specifico per un tipo di parassita. Fino ad oggi erano considerati solo come particelle primitive di DNA o RNA, senza nessuna possibilità di avere un sistema immunitario adattativo, in grado, quindi, di rispondere velocemente ai pericoli provenienti dall’ambiente. Discorso diverso, invece, è per i batteri che, per poter resistere e sopravvivere all’attacco dei fagi stessi, hanno sviluppato, nel tempo, un sistema molecolare chiamato CRISPR/CAS, il cui funzionamento è molto simile a quello del sistema immunitario adattivo degli organismi superiori. Andrew Camilli, dell’Howard Hughes Medical Institute, in questo nuovo studio, si è concentrato sui batteriofagi che attaccano il Vibrio cholerae, il batterio responsabile delle epidemie di colera negli esseri umani. La sua équipe ha analizzato le sequenze di DNA fagiche prelevate da campioni di feci di pazienti affetti di colera, in Bangladesh. Il materiale genetico raccolto conteneva geni per la codifica del sistema CRISPR/CAS. Risultato sorprendente, dato che non era stato mai riscontrato in nessun altro virus. Per verificare i risultati, e cercare di capire se il sistema funzionasse realmente, i ricercatori hanno infettato un nuovo ceppo di vibrioni resistenti al virus, utilizzando, però, dei fagi sprovvisti di questo rudimentale sistema immunitario. Questi fagi non erano in grado distruggere il ceppo batterico. In uno step successivo, lo stesso ceppo batterico è stato infettato con fagi immunizzati. I virus, utilizzando e rimodulando il sistema CRISPR/CAS, erano in grado, questa volta, di adattarsi rapidamente, acquisendo così la capacità di uccidere i batteri del colera. Quest’ultimo esperimento dimostra chiaramente come il sistema immunitario del virus è completamente funzionale e versatile. “Lo studio avvalora la controversa idea che i virus siano creature viventi, e rafforza la possibilità di utilizzare la terapia dei fagi per trattare le infezioni batteriche, in particolare quelle che sono resistenti ai trattamenti antibiotici", ha detto Camilli. Attualmente, i ricercatori stanno cercando di decifrare la modalità con cui il sistema immunitario del fagio riesce a disabilitare i meccanismi di difesa dei batteri del colera.  Capire questo sarà molto importante per poter progettare una terapia fagica efficace e stabile per contrastare il colera.
(28 febbraio 2013)

domenica 12 maggio 2013

Internet e depressione

Gentilissimi, eccoVi, in lettura, un articolo tratto dalla newsletter Le Scienze. E' stata modificata solo lievemente, come al solito per rendere l'articolo maggiormente leggibile da parte di Voi studenti.
Mi sembra un ottimo spunto di riflessione, inoltre, per coloro che utilizzano Internet, a volte in modo, se così si può dire, "compulsivo". Nonna Rosa, internauta


Internet disturbi mentali psicologia comportamento
Come l'uso di Internet può rivelare la depressione di Adrian F. Ward e Piercarlo Valdesolo
Una ricerca ha analizzato le modalità di navigazione in Rete di un gruppo di volontari, prescindendo dai contenuti dei siti visitati: secondo i risultati, alcuni comportamenti, come l'eccessivo utilizzo della posta elettronica o delle chat, o il veloce passaggio da un sito all'altro, possono essere indicativi di una tendenza alla depressione
Prendiamo due domande. La prima è: chi siamo? Vale a dire, che cosa ci rende diversi dai nostri simili, per gli oggetti che acquistiamo, i vestiti che indossiamo o l'auto che possediamo (o che abbiamo scelto di non possedere)? Che cosa ci rende unici, nella nostra costituzione psicologica fondamentale, cioè nella parte di noi che ci fa fare ciò che facciamo, dire ciò che diciamo e sentire ciò che sentiamo? La seconda domanda è: come usiamo Internet? Le due domande non sembrano collegate ma, in realtà, lo sono. Chiaramente, i contenuti che consultiamo su Internet possono suggerire alcune caratteristiche psicologiche. Se restiamo connessi fino a notte fonda a siti di poker, giocando grosse cifre, probabilmente siamo propensi a rischiare. Se amiamo pubblicare video su YouTube, in cui ci cimentiamo nel karaoke, siamo estroversi. Ma che cosa possiamo dire dei meccanismi con cui utilizziamo internet, per quanto riguarda posta elettronica, chat online, media streaming, o il passaggio da un'applicazione a un'altra, o da un sito a un altro? Questi comportamenti, senza riferimento ai loro contenuti, possono associarsi ad alcune caratteristiche psicologiche? Una recente ricerca, condotta da un gruppo di informatici, ingegneri e psicologi, offre indicazioni importanti in questo senso. I dati raccolti mostrano che l'analisi degli schemi di utilizzazione di Internet potrebbe predire un particolare aspetto del sé: la tendenza a cadere in depressione. In primo luogo, il team ha somministrato a oltre 200 volontari un questionario sulle proprie “esperienze affettive recenti”. Quello che i volontari non sapevano è che, all'interno del questionario, erano inserite domande della scala del Center for Epidemiological Studies - Depression (CES-D), un strumento ben noto per valutare la depressione. I ricercatori hanno poi messo in correlazione i punteggi associati alle risposte con le caratteristiche dell'utilizzo individuale di Internet, raggruppate in tre categorie: “dati aggregati”, in cui era valutata l'informazione inviata e ricevuta tramite la rete; “applicazione”, che indicava la generica categoria di programmi utilizzati (per esempio, email, navigazione su Internet, download di media) e, infine, “entropia”, che indicava il grado di casualità del flusso d'informazione (essenzialmente, il grado con cui ciascuno inviava e riceveva informazioni a molteplici risorse di Rete contemporaneamente). È importante sottolineare che i ricercatori venivano a sapere solo come i soggetti usavano Internet e non che cosa cercassero in Rete: il contatto con un gruppo di supporto per persone depresse, per esempio, avrebbe rappresentato un chiaro segno rivelatore. Nessuna delle categorie di dati, in pratica, forniva una specifica informazione sui siti visitati, sul contenuto di mail e chat o sul tipo di file scaricati; l'obiettivo era valutare soltanto il grado con cui i soggetti utilizzavano le differenti categorie di risorse e le differenze nella tendenza a usare diverse risorse contemporaneamente. È così risultato che specifici schemi di utilizzo di Internet sono correlati, in modo statisticamente affidabile, a tendenze depressive. Per esempio, la condivisione di file, l'intenso scambio di mail e la frequentazione di chat, nonché la tendenza a passare velocemente da un sito all'altro o da una risorsa online a un'altra sono tutti elementi in grado di predire una maggiore propensione a mostrare sintomi di depressione.  Sebbene si ignorino le ragioni esatte di questa correlazione, ciascun comportamento digitale è stato descritto da precedenti ricerche sulla depressione. Il rapido passaggio tra diversi siti web può essere un sintomo di anedonia (una diminuita capacità di sperimentare emozioni), poiché indicativo della tendenza a cercare continuamente nuovi stimoli emotivi. In modo simile, un eccessivo utilizzo della mail e delle chat può significare una relativa mancanza di relazioni personali dirette, compensata dal tentativo di mantenere il contatto o con amici lontani o con nuove persone conosciute online. I dati appaiono importanti per diverse ragioni. La depressione è un disturbo molto diffuso e di una certa gravità. Recenti stime dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC) indicano che, negli Stati Uniti, circa il 10 per cento degli adulti, attualmente, soffre di depressione clinica, con disturbi nel comportamento alimentare e nella capacità di concentrazione, mancanza d'interesse nelle attività quotidiane e una persistente sensazione di fallimento. Queste stime sono ancora più alte per specifici segmenti della popolazione: per esempio, un rapporto del 2011, dell'American College Health, ha trovato che il 30 per cento degli studenti di college si sono sentiti “così depressi da avere difficoltà nella vita quotidiana” nell'ultimo anno.
(La versione originale di questo articolo è apparsa su scientificamerican.com il 14 agosto.)
(20 agosto 2012)

preparazione per una verifica sulla circolazione

Gentilissimi, solitamente 2 A, state forse preparandoVi per una verifica sulla circolazione? EccoVi un elenco, non esaustivo, come già in precedenza detto, di possibili domande sulla circolazione. Fatene buon uso. Vi consiglio, prima, di studiare su libro e appunti. Solo in seguito provate a metterVi alla prova.
1) Cosa si intende con circolazione corporea?
2) Quali sono le funzioni dell'apparato circolatorio?
3) In quale modo la circolazione permette la termoregolazione?
4) Cos'è la grande circolazione, o circolazione sistemica?
5) Cosa si intende con "piccola circolazione"?
6) Quali sono gli organi principlai dell'apparato circolatorio?
7) Quale caratteristica distingue vene ed arterie?
8) Cosa si intende con "sangue ossigenato"?
9) Cosa significa "circuito chiuso", riferendosi all'apparato circolatorio?
10) Cosa significa che, nell'uomo, la circolazione è doppia e completa?
11) Quali sono gli emocomponenti?
12) Cos'è il plasma?
13) Spiega la struttura dell'apparato circolatorio
14) Fornisci informazioni sui globuli rossi
15) In quali altri modi sono detti i globuli rossi?
16) Quali sono le funzioni dei globuli bianchi?
17) Come sono distinti i globuli bianchi?
18) Cosa sono le piastrine?
19) Spiega come avviene la coagulazione del sangue
20) Come è fatto il cuore?
21) Cosa si intende con frequenza cardiaca?
22) Spiega il ciclo cardiaco
23) Spiega l'importanza di carotide e giugulare
24) Cosa si intende con trasfusione?
25) Cos'è la plasmaferesi?
26) Quali sono i gruppi sanguigni?
27) Cos'è il fattore Rh?
28) Spiega l'importanza di una corretta alimentazione per la salute dell'apparato circolatorio
29) Cosa si intende con infarto cardiaco?
30) Spiega cosa si intende con epistassi
31) Cos'è l'anemia?
32) Cosa si intende con leucemia? Quali cause può avere?
33) Cos'è l'emofilia?
34) Spiega, anche con tue parole, cos'è l'AIDS.
35) Spiega l'importanza dei vaccini

Speriamo che tale elenco possa esserVi di aiuto nel ripasso di questo argomento. NR

cellula dei funghi

Gentilissimi 1 A, avete pure richiesto immagini relative al nucleo delle cellule dei Funghi. Come ben sapete, anche per i Funghi molti scienziati propongono nuovi regni. Le caratteristiche fondamentali sono la presenza di cellule eucariote, con nucleo ben visibile; l'eterotrofia, ossia la mancanza di fotosintesi e di cloroplasti; la presenza di una struttura protettiva esterna alla membrana cellulare, in forma di PARETE. Inoltre, non avendo strutture come flagelli, ciglia o pseudopodi, come nei Protisti, mancano, apparentemente, di movimento. Una curiosità è la presenza di una proteina presente pure nei muscoli dell'uomo, la actina. E' grazie a questa proteina, assieme ad altre, che, in qualche modo, il fungo riesce ad allontanarsi dalla propria posizione, costruendo ife e altre strutture.
Ecco una immagine in proposito. Nonna Rosa

diatomee

Gentilissimi 1 A,
sono state da Voi richieste informazioni sulle diatomee.
La classificazione delle diatomee è, attualmente, in fase di rielaborazione. Alcuni studiosi vorrebbero proporre per questo gruppo di organismi un Regno a parte. Secondo altri scienziati le diatomee fanno parte del Regno Protisti, nei Protofiti.
Ecco l'attuale wikilink:

diatomee

Al seguente link potrete trovare immagini e ulteriori informazioni sulle diatomee:

immagini diatomee

Per ora è tutto. NR

un riassunto di storia

Gentilissimi, un "vecchio reduce dalla seconda guerra mondiale" mi ha chiesto di inserire un riassunto di quanto accaduto in Italia tra il 1945 e il 1963. Non avendo competenze in materia, sono sicura di aver tralasciato notizie e informazioni utili a comprendere questo periodo. Come spesso suggerisco a Voi: comunque ho provato. Un ulteriore suggerimento: studiate, prima, su libro e appunti. Approfondite, in seguito, su wikipedia i relativi temi affrontati. Schematizzate il periodo, indicando cause-fatti-conseguenze-problemi. Ripetete, a più riprese, ad alta voce, o con un compagno.

Ed ora il riassunto:


DAL SECONDO DOPOGUERRA AL 1968

25 APRILE 1945 – FINE DELLA LIBERAZIONE IN ITALIA
29 APRILE 1945 – RESA DELLE TRUPPE TEDESCHE
24 OTTOBRE 1945 – NASCITA DELL’ONU A SAN FRANCISCO
10 DICEMBRE 1945 – DE GASPERI CAPO DI GOVERNO ITALIANO PROVVISORIO
1945-1946 – PROCESSI DI NORIMBERGA E TOKYO
IN ITALIA I SOLDATI (REDUCI) RITORNANO A CASA. DOPO LA GUERRA L’ITALIA ERA IN CONDIZIONI DISASTROSE, LE FABBRICHE ERANO STATE QUASI TUTTE DISTRUTTE. MANCAVANO STRADE, PONTI. MOLTE SCUOLE ED OSPEDALI ERANO INAGIBILI. SI DOVEVA RICOSTRUIRE IL PAESE.
2 GIUGNO 1946 – REFERENDUM, IN ITALIA, PER LA SCELTA TRA MONARCHIA E REPUBBLICA. ANCHE LE DONNE, PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA, POSSONO VOTARE (SUFFRAGIO UNIVERSALE). VIENE ELETTA ANCHE L’ASSEMBLEA COSTITUENTE. L’ITALIA DIVENTA UNA REPUBBLICA.
GIUGNO 1946 – DE NICOLA PRESIDENTE PROVVISORIO DELLA REPUBBLICA ITALIANA
13 GIUGNO 1946 – ESILIO DI UMBERTO II
GIUGNO 1946 – DE GASPERI CAPO DEL GOVERNO
1947 TRATTATI DI PACE A PARIGI
L’ITALIA PERSE TUTTE LE COLONIE, L’ISTRIA, L’ALBANIA. STATI UNITI E UNIONE SOVIETICA SI SPARTIRONO IL  MONDO OCCIDENTALE IN “SFERE DI INFLUENZA”. LA PARTE EST DELL’EUROPA ERA SOTTO L’INFLUENZA SOVIETICA, MENTRE QUELLA OCCIDENTALE SOTTO L’INFLUSSO USA. QUESTO FATTO E’ DETTO “CORTINA DI FERRO”. SI PARLA ANCHE DI “GUERRA FREDDA”. NON E’ STATA UNA GUERRA COMBATTUTA CON SOLDATI ED ESERCITI, MA CON SPIONAGGIO E CONTROLLO POLITICO, ECONOMICO E MILITARE DI ALTRI STATI, DETTI “STATI SATELLITE”.
L’ITALIA ERA IN CONDIZIONI DI ASSOLUTA POVERTA’, IN PARTICOLARE AL SUD. I BRACCIANTI OCCUPAVANO, ANCHE CON LA VIOLENZA, I TERRENI DEI GRANDI PROPRIETARI
1 MAGGIO 1947 – A PORTELLA DELLA GINESTRA IL GRUPPO REAZIONARIO DEL BANDITO GIULIANO UCCIDE 11 BRACCIANTI
5 GIUGNO 1947 – PIANO MARSHALL. L’ITALIA ADERISCE AL PIANO. GLI STATI UNITI AIUTANO L’ITALIA CON UN MILIARDO E MEZZO DI DOLLARI. GRAZIE A QUESTI AIUTI IN ITALIA RIPRESE L’ECONOMIA. L’INIZIATIVA DEI PRIVATI RILANCIO’ L’ECONOMIA ITALIANA. AL NORD SI SVILUPPO’ L’INDUSTRIA IN PARTICOLARE IN TRE CITTA’: MILANO-TORINO-GENOVA (“TRIANGOLO INDUSTRIALE”). SERVIVANO OPERAI. DAL SUD, ANCORA IN CONDIZIONI ECONOMICHE DI ASSOLUTA POVERTA’, MOLTE PERSONE SI TRASFERIRONO AL NORD ALLA RICERCA DI LAVORO PRESSO LE GRANDI FABBRICHE (“EMIGRAZIONE INTERNA”). 1 GENNAIO 1948 – COSTITUZIONE ITALIANA.
18 APRILE 1948 – ELEZIONI POLITICHE ITALIANE. SCONTRO IN CAMPAGNA ELETTORALE TRA DC (DEMOCRAZIA CRISTIANA) E PCI (PARTITO COMUNISTA ITALIANO). VITTORIA DELLA DC (“CENTRISMO”).
11 MAGGIO 1948 – EINAUDI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA.
IN ITALIA CI SONO SCONTRI, ANCHE VIOLENTI, TRA COMUNISTI E NON COMUNISTI.
14 LUGLIO 1948 – IL LEADER COMUNISTA TOGLIATTI VIENE FERITO CON TRE COLPI DI PISTOLA. SCIOPERI E PROTESTE IN TUTTA ITALIA, CON OCCUPAZIONE DELLE FABBRICHE DA PARTE DEGLI OPERAI.
4 APRILE 1949 – L’ITALIA ADERISCE AL PATTO ATLANTICO
A POCO A POCO, L’ITALIA RIPRESE IMPORTANZA ECONOMICA E DIVENNE UNA POTENZA INDUSTRIALE MONDIALE. PER AIUTARE LA POPOLAZIONE DEL SUD ITALIA, VIENE SITITUITA LA CASSA PER IL MEZZOGIORNO, UNA SORTA DI BANCA PER I PRESTITI DI DENARO PUBBLICO
DAL 1958  QUESTA ESPANSIONE ECONOMICA FU STRAORDINARIA. MOLTE INDUSTRIE (AUTOMOBILI, ELETTRODOMESTICI, TESSILI). TALE PERIODO FU DETTO “MIRACOLO ECONOMICO”
GLI ITALIANI, USCITI, O QUASI, DALLA POVERTA’ INIZIANO AD ACQUISTARE BENI DUREVOLI (AUTOMOBILI, ELETTRODOMESTICI, TV). E’ IL PERIODO DEL CONSUMISMO. PROPRIO PER QUESTO RILANCIO ECONOMICO, NEL 1960, A ROMA, SI SVOLSERO LE OLIMPIADI.
1960 – IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GRONCHI INCARICA TAMBRONI DI FORMARE UN NUOVO GOVERNO CON L’AIUTO DEL PARTITO MSI (MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO), CHE SI RIFACEVA AL PARTITO FASCISTA. LE PROTESTE POPOLARI, CON SCONTRI VIOLENTI TRA POLIZIA E MANIFESTANTI, COSTRINGONO TAMBRONI AD ABBANDONARE IL GOVERNO. IN QUESTI SCONTRI MORIRONO 9 MANIFESTANTI.
1963 – NASCITA DEL GOVERNO DI CENTROSINISTRA CON DC E PARTITO SOCIALISTA. I POLITICI PIU’ IMPORTANTI SONO MORO E FANFANI (DC), NENNI (SOCIALISTA). SI ARRIVA ALLA PRIMA VERA CRISI ECONOMICA ITALIANA DEL DOPOGUERRA.


mercoledì 8 maggio 2013

il link del summary?

Gentilissimi, Calcio David chiede chiarimenti sul summary.
Si tratta di un breve riassunto in inglese. Non dovete, in esso, inserire tutta la relazione. Dovete scrivere solo la motivazione della Vostra relazione, cosa di nuovo avete scoperto, cosa avete concluso.
Non usate i traduttori automatici su Internet, in quanto poco affidabili e non realistici. Potete usare un buon vocabolario italiano-inglese. Quindi scrivete prima in italiano quanto volete dire. In seguito provate a tradurre le Vostre brevi frasi. Dopo la Vostra traduzione sottoponetela ad una nonna della materia: la Vostra nonna di Inglese dovrebbe andare bene! Seguite i suoi suggerimenti e modificate di conseguenza il Summary.
Il titoletto "Summary" deve essere scritto. Ad esempio:

SUMMARY
Ho scelto di svolgere una relazione sul pitone. Il pitone stritola le sue vittime. Il pitone può essere addomesticato. Con la pelle di pitone si possono fare borsette.

Come esercizio, e ottima scusa per il mio pessimo inglese, Vi lascio, su richiesta della nonna inglese, le frasi del Summary da tradurre dall'Italiano all'Inglese. Buon lavoro

Per quanto riguarda la Bibliografia, è possibile inserire in Bibliografia il vocabolario di Inglese utilizzato. Sconsiglio di inserire in Sitografia il link dell'eventuale programma di traduzione automatica. Rischiereste, non solo in Scienze, di dover tradurre dall'inglese all'italiano quanto scritto da Voi (o, meglio, dal traduttore automatico).
NR


possibili domande per una verifica sulla respirazione

Gentilissimi, state, per caso, preparandoVi ad una verifica sulla respirazione? Quali potrebbero essere le domande della interrogazione o della verifica? EccoVi un elenco non completo e non esaustivo. Fatene buon uso.
1) Cosa si intende con "respirazione"?
2) Cosa si intende con respirazione interna o cellulare?
3) Quale modalità ha il corpo umano per il trasporto dell'ossigeno e dell'anidride carbonica?
4) Da quali molecole o sostanze è composta l'aria che respiriamo?
5) Quale è la funzione della respirazione?
6) Cosa si intende con fabbisogno giornaliero di ossigeno? Da quali caratteristiche personali dipende?
7) Come sono detti gli "atti respiratori"?
8) Come avvengono gli atti respiratori?
9) Cosa si intende con apnea?
10) Spiega la struttura dell'apparato respiratorio
11) Cosa sono le coane nasali?
12) Per quale motivo i polmoni hanno diverso numero di lobi?
13) A cosa serve il diaframma?
14) Cos'è la spirometria?
15) Spiega come avviene lo scambio gassoso negli alveoli polmonari
16) Indica e spiega la formula della respirazione cellulare
17) Cosa si intende con allergia?
18) Cos'è l'asma?
19) Quali sono le conseguenze del fumo di sigaretta?
20) Cosa si intende con fumo passivo?
21) Cos'è il mesotelioma pleurico? Da cosa è causato?

Se pensate che tale elenco sia soddisfacente, comunicatelo. Se, al contrario, desiderate ulteriormente approfondire, inviate le Vostre richieste con commento.
La Nonna

martedì 7 maggio 2013

COME SI STUDIA IN SCIENZE? UN DECALOGO


Gentilissimi 1-2-3 A,
in preparazione ad una verifica di Scienze, come potreste prepararVi? Come potete intuire quali potrebbero essere le domande presenti? E' PROPRIO OBBLIGATORIO SOTTOLINEARE TUTTO IL LIBRO?
Ecco, solo per Voi, un decalogo di studio. RicordateVi che questo elenco non è completo ed esaustivo. Il metodo migliore per capire quali domande potrebbe inserire la Vostra nonna è uno solo: studiare!
1)      Prestare attenzione in classe
2)      Prendere appunti, magari su un quaderno e non, come spesso accade, su fogli sparsi o sul libro
3)      Riordinare, a casa, subito, gli appunti, cercando collegamenti (senza aspettare l’indomani!)
4)      Ripassare gli argomenti trattati in classe PRIMA della lezione successiva, ripassando quanto già spiegato relativamente a quell’argomento, sia sul libro sia sugli appunti
5)      Segnare, a casa, quanto non compreso e non chiaro, non in modo vago, ma precisamente (un punto di domanda a matita, sugli appunti, sul quaderno o sul libro)
6)      Formulare domande e richieste di chiarimento alla Nonna all’inizio della lezione successiva e NON durante la verifica
7)      Prestare attenzione durante le interrogazioni e le richieste di chiarimento degli altri alunni
8)      Riassumere, per punti, le domande poste all’interrogato nelle verifiche orali
9)      Terminata la spiegazione dell’argomento, PRIMA della verifica, chiedere esattamente le pagine di riferimento da studiare (se avete fatto quanto richiesto nei punti precedenti, per Voi si tratta di un ripasso conclusivo)
10)   Ripetere, magari ad alta voce, o con un ascoltatore non disattento, TUTTO l’argomento, ripassando ANCORA i punti che non riuscite a spiegare, o che non avete capito
Una Nonna Mosè, mio compagno alle elementari. NR

lunedì 6 maggio 2013

piastrine personali

Gentilissimi, come ben sapete, quando si parla di biodiversità parliamo pure di variabilità intraspecifica. EccoVi, tratto dalla newsletter Le Scienze, un articolo sulle piastrine e sulla relativa variabilità "personale".
Ricordo che le piastrine sono adibite alla coagulazione del sangue. Ne parleremo in altra occasione in modo maggiormente approfondito. Per ora buona lettura. NR


CNR: A ciascuno le sue piastrine
Comunicato stampa - Personalizzare i valori di riferimento, usati nella conta delle piastrine, potrà contribuire allo sviluppo di nuovi metodi di indagine e terapie mirate. A dimostrare le differenze di genere, età e aree geografiche, uno studio condotto dal Cnr insieme ad altre istituzioni scientifiche italiane
Roma, 19 febbraio 2013 - Per definire “normale” il numero delle piastrine, cellule fondamentali per i processi di coagulazione del sangue, il range deve attestarsi tra un minimo di 150.000 e un massimo di 400.000 (450.000 in alcuni casi) per microlitro di sangue. Ma questi valori di riferimento, comunemente usati, non sempre rispecchiano la realtà. A dimostrare l’esistenza di una grande variabilità tra la popolazione italiana, uno studio condotto dagli Istituti di genetica delle popolazioni (Igp), di Sassari, di genetica molecolare (Igm), di Pavia, di genetica e biofisica A. Buzzati-Traverso, di Napoli, del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), insieme ad altre cinque istituzioni scientifiche italiane (Fondazione di ricerca e cura "Giovanni Paolo II", dell’Università cattolica di Campobasso; Istituto di medicina genetica, Eurac Research, di Bolzano; Divisione di genetica e biologia cellulare, dell’Istituto scientifico San Raffaele di Milano; Genetica medica, del Dipartimento di scienze riproduttive, dell’Università di Trieste; Dipartimento di medicina interna, dell’Irccs Fondazione policlinico S. Matteo, dell’Università di Pavia). La ricerca, coordinata da Ginevra Biino, dell’Igm-Cnr di Pavia, è stata pubblicata sulla rivista scientifica PLOS One. “Quei limiti”, spiega Biino, “attualmente uguali per tutti, dovrebbero adattarsi alle differenze di genere, all’età e alle aree geografiche del nostro Paese.”. Sono stati presi in esame 40.987 soggetti, provenienti da 3 studi epidemiologici (1-3), che investigavano la distribuzione della conta piastrinica negli abitanti di 7 aree italiane, di cui 6 isolati genetici, importanti per analizzare le malattie complesse, grazie all’elevata omogeneità genetica e alla ridotta variabilità ambientale. La disponibilità dei dati di conta piastrinica di un campione così  esteso ha permesso l’identificazione di nuovi intervalli di riferimento, sesso ed età-specifici, utili a una diagnosi più accurata di trombocitopenie (espressione di una ridotta produzione piastrinica) e trombocitosi (patologia opposta, caratterizzata dalla presenza di un esagerato numero di trombociti).  “Ciò che abbiamo osservato”, afferma la ricercatrice dell’Igm-Cnr di Pavia, “è che oggi, con un campione così grande di persone studiate, possiamo definire, con esattezza, che esistono variazioni importanti nel numero delle piastrine. È giunto, quindi, il momento di ripensare quei valori di riferimento uguali per tutti.”. La ricerca mostra come le donne abbiano, mediamente, un numero più alto di piastrine rispetto agli uomini. “Ma anche l’età è importante”, aggiunge ancora Biino. “Negli anziani, ad esempio, si nota una diminuzione progressiva. Nei ragazzi al di sotto dei 15 anni, invece, il numero è decisamente più alto, rispetto agli altri periodi della vita, senza particolari differenze tra uomini e donne. Infine, difformità significative sono state riscontrate tra le diverse aree del territorio italiano prese in esame. Con questi dati, appare evidente che i valori di normalità non possono essere uguali per tutti.”. Da qui la possibilità di pensare a una nuova definizione dei limiti di normalità per le piastrine del sangue. I valori usati in laboratorio oggi possono andare bene per l’età adulta, ma non per i bambini e gli anziani, dove le differenze si notano maggiormente. “In futuro”, conclude la ricercatrice, “questi studi potranno contribuire allo sviluppo di nuovi metodi di indagine e, quindi, a terapie sempre più personalizzate.”.
(19 febbraio 2013)

domenica 5 maggio 2013

farfalla monarca

Gentilissimi 1 A, come ben sapete, non sono solo gli uccelli a migrare, ma pure anfibi, pesci, insetti. Ecco un link, dalla newsletter Le Scienze (a proposito, Vi siete iscritti, aiutati dai Vostri genitori?). Le fotografie sono bellissime. Sappiatemi dire. NR

farfalla monarca

Per vedere tutte le fotografie, dovrete cliccare a destra sulla foto.

venerdì 3 maggio 2013

protisti

Gentilissimi 1 A, quali sono le caratteristiche del regno Protisti?
I Protisti sono organismi unicellulari. Sono quindi costituiti da una sola cellula. Inoltre essi hanno un nucleo ben visibile: sono organismi eucarioti. Il DNA è contenuto nel nucleo e non è sparso nel citoplasma.
Alcuni protisti sono autotrofi, ossia "si producono il cibo da soli" e utilizzano la fotosintesi. Nella loro cellula potranno così avere cloroplasti, o organuli simili (Protofiti), mentre altri, "eterotrofi", senza cloroplasti e nessuna fotosintesi, si cibano di altri organismi viventi (Protozoi).
Inoltre non hanno strutture a filamento, se si escludono, in alcuni casi, alcune strutture adibite al movimento. Sono così abbastanza facilmente distinguibili dai funghi, in cui le strutture a fungo sono caratteristiche.
Ricapitoliamo:
1) Eucarioti
2) Unicellulari
3) senza strutture a filamento
4) Se con cloroplasti si dicono Protofiti, altrimenti Protozoi

Ecco alcune immagini tratte dal web:
                                          la foto sopra dovrebbe rappresentare un paramecio
Ed ecco un foraminifero
Ed ecco un link da cui Vi sarà possibile osservare amebe. In Ameba 2 si osserva la fagocitosi, ossia una "endocitosi per alimentazione". Dovrete cliccare su Ameba 1 e Ameba 2

fagocitosi

Sappiatemi dire se Vi siete appassionati a questa parte delle Scienze. NR

il dna come archivio dati

Gentilissimi ecco, per Voi 1 A e 3 A, un articolo tratto, e lievemente modificato, dalla newsletter Le Scienze. Buona lettura. NR


tecnologia biologia
Come archiviare sul DNA libri, canzoni e film
I sonetti di Shakespeare, e parte di un discorso di Martin Luther King, sono stati registrati e archiviati in una minuscola fialetta di DNA: ricercatori dell'EMBL sono riusciti a sviluppare un codice che consente di archiviare masse imponenti di dati, su un supporto in grado di resistere migliaia di anni, che, per la sua conservazione, non richiede energia e non rischia l'obsolescenza tecnologia dei dispositivi elettronici. Già ora il sistema è economicamente conveniente per conservare grandi archivi, come quelli storici e governativi, che devono sfidare i secoli (red)
Ventisei secondi del famosissimo discorso di Martin Luther King I have a dream e 154 sonetti di Shakespeare sono stati memorizzati, rispettivamente come file MP3 e come testo ASCII, in un filamento di DNA. A riuscirci è stato un gruppo di ricercatori dello European Bioinformatics Institute (EMBL-EBI), che descrivono il metodo utilizzato in un articolo pubblicato su “Nature”. Il DNA è un materiale ideale per la conservazione delle informazioni: richiede una quantità di spazio incredibilmente piccola, non ha bisogno di alcuna energia per conservare l'informazione e infine, come ha dimostrato il sequenziamento del genoma di uomini e animali risalenti a molte migliaia di anni fa, è in grado di preservarla per un tempo quasi illimitato, al contrario degli attuali supporti elettronici e optoelettronici. Tutti i supporti utilizzati finora si scontrano inoltre con il problema dell'obsolescenza dei dispositivi, che impongono frequenti e costose migrazioni da un sistema vecchio a uno nuovo.

Nick Goldman, dell'EMBL-EBI, con la fialetta in cui sono archiviati i sonetti di Shakespeare. (Cortesia European Molecular Biology Laboratory)
Tentativi di utilizzare il DNA come mezzo di archiviazione erano già stati effettuati, ma avevano incontrato due difficoltà: in primo luogo, con i metodi attuali, è possibile produrre solo sequenze di DNA piuttosto brevi. Inoltre, la scrittura e la lettura di DNA sono soggette a errori, in particolare in presenza di ripetizioni delle lettere del DNA.  Nick Goldman e Ewan Birney sono riusciti a superare questi problemi sviluppando un nuovo codice. "Sapevamo di aver bisogno di creare un codice usando solo brevi stringhe di DNA, e di doverlo farlo in modo da rendere impossibile la creazione di una 'smagliatura' in corrispondenza di una stessa lettera”, ha detto Birney. “Così abbiamo pensato: rompiamo il codice in un sacco di frammenti sovrapposti da entrambe le parti, con informazioni  di indicizzazione che mostrano dove si trova ogni frammento nel codice generale, e creiamo uno schema di codifica che non consenta ripetizioni. In questo modo, per fallire si dovrebbe avere lo stesso errore su quattro diversi frammenti, evento davvero raro.".

L'informazione digitale codificata con bit (a, in blu), viene convertita in base 3 (b, rosso) utilizzando un codice che sostituisce ogni byte con cinque o sei cifre in base 3 (trit). Il risultato viene convertito in DNA (c, verde) sostituendo ciascun trit con uno dei tre nucleotidi che differiscono da quello precedentemente utilizzato, così che non vengano generati polimeri strutturalmente identici. E' così possibile produrre un gran numero di segmenti di 100 basi che si si sovrappongono uno all'altro per 75 basi, creando una notevole ridondanza di informazione (d, verde). Un'ulteriore garanzia di correttezza della codifica è data poi dall'accoppiamento con segmenti in cui i dati archiviati sono codificati in ordine inverso (violetto). A questo punto vengono aggiunti i codici di indicizzazione (giallo) che permettono la ricostruzione dell'intero file. (Cortesia Goldman et al. / Nature)
I dati così memorizzati possono essere recuperati con il sequenziamento del DNA e la ricostruzione dei file originali, che gli autori hanno ottenuto con il cento per cento di precisione. Comprensibilmente, la velocità di scrittura e lettura dei file non può rivaleggiare con quella dei supporti elettronici; tuttavia, scrivono gli autori, “l'archiviazione su DNA è già economicamente valida per archivi a lunga scadenza e con una bassa aspettativa di accesso frequente, come gli archivi storici e governativi”, per i quali si può prevedere un orizzonte di conservazione compreso fra i 600 e i 5000 anni. Ma la rapidità con cui vengono abbattuti i costi di sequenziamento e lettura del DNA permettono di prevedere che non sia lontano il momento in cui il nuovo metodo diverrà conveniente anche per grandi insiemi di dati che si vogliono conservare per 50-100 anni e, in prospettiva, anche per quelli con un orizzonte di conservazione inferiore ai 50 anni.
(24 gennaio 2013)

giovedì 2 maggio 2013

un video sulle meteoriti

Gentilissimi, Vi invito alla visione di questo breve video relativo alla osservazione di meteoriti. Nonostante le difficoltà del mio pc, mi è sembrato bello e interessante. Anche questo proviene, come link, dalla newsletter Le Scienze. Buona visione. NR

video meteoriti

uno studio sulla rana di lataste

Gentilissimi, la fanciulla Biancaneve mi ha richiesto, in qualità di Strega cattiva, di pubblicare uno studio, possibilmente recente, sulla rana di Lataste. A parte le richieste, ricordo a Biancaneve che io NON sono una strega, sono solo un poco vecchia e, quindi, nonna. Del resto le principesse delle fiabe sono sempre, o quasi, "richiedenti". Del resto Nonna Rosa ha trovato il suo principe Azzurro, sebbene si chiami in altro modo.
Ecco il link relativo allo studio in questione:

rana di lataste

Ed ecco il wiki-link relativo:

http://it.wikipedia.org/wiki/Rana_latastei

Ricordo che la rana di Lataste è endemica della pianura Padana. "Endemica" significa che vive esclusivamente in quella zona tipica e specifica.
Una nonna-rana. Ed un avviso alle principesse: non tutti i rospi, se baciati, diventano principi azzurri. Alcuni rospi sono solo rospi: salviamo i rospi dalle principesse!