Gentilissimi e gentilissime,
proseguiamo con gli appunti sui ragni.
Dopo la “nascita”, nel presente post ci occuperemo dell’ontogenesi,
ossia della fase di crescita del singolo esemplare.
Lo sviluppo delle “larve” di ragno avviene dentro alle uova.
Per questo motivo, quando i ragnetti escono dalle uova assomigliano proprio a
ragni adulti. Quando i ragnetti sono piccoli sono detti SPIDERLINGS. Ovviamente
non hanno capacità riproduttiva. Per questo motivo, essendo immaturi, spesso
sono di difficile classificazione.
Ecco un esempio di Spiderlings di Nuctenea umbratica appena
usciti dal cocoon.
Se non erro, solo i Lycosidi, i ragni-lupo, come sono
comunemente chiamati, si occupano della cura dei piccoli. Addirittura la madre
si porta in giro i piccoli anche quando deve andare a caccia. I piccoli lycosidi
stanno abbarbicati all’opistosoma della madre. Altri si aggrappano ai peli
delle zampe.
I ragni della famiglia dei Nemesiidi costruiscono tane che sembrano dei tubi. All'interno della tana, chiusa da una specie di coperchio, detta OPERCOLO, i ragnetti sono accuditi dalla madre, sembra occasionalmente anche nella forma juvenile.
I ragni della famiglia dei Nemesiidi costruiscono tane che sembrano dei tubi. All'interno della tana, chiusa da una specie di coperchio, detta OPERCOLO, i ragnetti sono accuditi dalla madre, sembra occasionalmente anche nella forma juvenile.
Altre specie, pur non occupandosi direttamente dei piccoli,
possono dar loro cibo se i piccoli fossero un po’ troppo insistenti. Tale comportamento
è detto MENDICANTE. Il ragnetto stanca così tanto la madre che lei rigurgita
una parte di ciò che ha mangiato o una piccola parte della preda.
A forza di cibo, i ragnetti diventano relativamente sempre
più grandi. Non avendo endoscheletro, ma solo l’esoscheletro, cioè lo scheletro
esterno, devono effettuare più mute. La MUTA è un cambiamento dell’esoscheletro.
Prima di effettuare la muta, i ragni smettono di mangiare. Il periodo di
digiuno è variabile. L’opistosoma può diventare più “cicciottello”. Alcune zone
del corpo possono cambiare di colore. I peli urticanti, appena prima della
muta, cadono. I ragni che costruiscono ragnatele possono “tessere” dei “tappetini
di riposo”, in cui annidarsi durante la muta.
Il ragno Lasiodora parahybana usa i peli urticanti staccati.
Li mette attorno al tappetino per proteggersi durante la muta.
I ragnetti si dispongono a pancia in su, supini, al momento
della muta. Le zampe così possono muoversi liberamente. Prima si rompe, nella
parte alta, il prosoma. Esce la testa. Poi si rompe l’opistosoma di fianco,
lateralmente. Se il ragno avesse perso una zampa, durante la muta può riformare
l’arto mancante. La zampa che si è riformata sarà solo più piccola delle altre.
Ovviamente il ragno giovane immaturo (forma juvenile) avrà
più mute che uno adulto. Un ragno adulto può mutare una o due volte all’anno. I
giovani anche una al mese. Ciò dipende dalla quantità di cibo a disposizione,
dalla specie e dall’habitat. Infatti i ragni degli ambienti arboricoli, che
vivono sugli alberi, oppure quelli terricoli, hanno, solitamente, più
abbondanza di prede.
Ecco dei ragnetti forma juvenile della stessa specie:
Nuctenea umbratica. Probabilmente conoscerete il fotografo.
Al prossimo post!
Una Nonna Ragno, NR!
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