Possiamo distinguere sicuramente almeno quattro ambiti in cui il nostro cervello è quantomeno utile:
* controllo del proprio organismo
* relazioni con l'ambiente
* relazioni sociali, o con gli altri uomini
* relazioni con il "mondo della cultura"
Potremmo pure pensare al nostro pensiero. In questo caso possiamo parlare di "metapensiero", oppure, se preferite, di filosofia-religione-spiritualità. Penso, tuttavia, che anche questa forma di pensiero possa ricadere nel "mondo della cultura".
Anche l'immaginazione ha a che fare con tale ambito. EccoVi un articolo recente relativo a studi in questo settore. L'articolo è tratto, e parzialmente modificato, dalla newsletter Le Scienze. Buona lettura. NR
neuroscienze percezione
Come e dove
nasce l'immaginazione umana
Identificata per la prima volta la rete diffusa di collegamenti neurali che
entra in funzione quando manipoliamo immagini mentali. Comprendendo i
meccanismi di questa attività immaginativa, su cui si basa la creatività umana,
i ricercatori sperano, un giorno, di ricreare gli stessi processi creativi
nelle macchine (red)
Per la prima volta un gruppo di
ricercatori ha identificato dove e come si sviluppa nel cervello l'immaginazione,
lo strumento mentale che permette all'uomo di inventare macchine, creare opere
d'arte e, più in generale, avere un'eccezionale
flessibilità di comportamenti. Come è illustrato in un articolo, pubblicato sui
“Proceedings of the National Academy of Sciences”, si tratta di una rete neurale diffusa su più aree
cerebrali, un sottoinsieme delle quali contiene
informazioni specifiche, relative a particolari e differenti tipi di manipolazioni
mentali. Gli studi neuroscientifici degli ultimi anni si sono concentrati
sulle rappresentazioni mentali statiche più che sulle operazioni mentali che le
riguardano. Si è così dimostrato, per esempio, che il contenuto della
percezione visiva, le immagini visive, sogni inclusi, possono essere
“decodificate” sulla base dell'attività nella corteccia visiva. Questi
risultati hanno suggerito che le stesse regioni che mediano le rappresentazioni
a livello di percezione sensoriale siano coinvolte nei processi di
immaginazione che prendono spunto da esse. Non era ancora chiaro, tuttavia,
come facesse la mente a manipolare queste rappresentazioni: per esempio, a
ottenere l'immagine di un calabrone con la testa di un toro a partire
dall'immagine preesistente dei due animali .
Undici aree cerebrali mostrano specifici modelli di attivazione in funzione
dei compiti mentali eseguiti. (Cortesia Alex Schlegel)
In questo nuovo studio è stato
chiesto a 15 volontari di eseguire quattro differenti tipi di compiti mentali,
come immaginare forme visive astratte per poi combinarle mentalmente in
nuove figure più complesse o, al contrario, smontare mentalmente
un'immagine nelle sue singole parti. L'attività cerebrale dei
partecipanti durante i test era analizzata con la risonanza magnetica
funzionale. L'analisi dei risultati ha rivelato l'esistenza di una
rete corticale e sottocorticale, distribuita su gran parte del cervello,
responsabile delle manipolazioni immaginate. Inoltre, sulla base del confronto
fra i modelli di attivazione delle diverse aree nei differenti tipi di compiti,
i ricercatori hanno ottenuto una conferma dell'ipotesi che alcune regioni
contengono informazioni relative a specifiche operazioni mentali, e che questi
modelli sono in grado di evolvere nel tempo, in parallelo con la manipolazione
delle rappresentazioni mentali. "I nostri risultati ci permettono di
capire meglio ciò che ci distingue dalle altre specie nell'organizzazione del
cervello", dice Alex Schlegel, del Dartmouth College, a Hannover, e primo
firmatario dell'articolo. "La comprensione di queste differenze potrà
chiarire da dove viene la creatività umana e, forse, ci permetterà di ricreare
quegli stessi processi creativi nelle macchine.".
(18 settembre 2013)
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