lunedì 21 ottobre 2013

a cosa serve il cervello?

Gentilissimi, proviamo ad immaginare a cosa serva il cervello.
Possiamo distinguere sicuramente almeno quattro ambiti in cui il nostro cervello è quantomeno utile:
* controllo del proprio organismo
* relazioni con l'ambiente
* relazioni sociali, o con gli altri uomini
* relazioni con il "mondo della cultura"
Potremmo pure pensare al nostro pensiero. In questo caso possiamo parlare di "metapensiero", oppure, se preferite, di filosofia-religione-spiritualità. Penso, tuttavia, che anche questa forma di pensiero possa ricadere nel "mondo della cultura".
Anche l'immaginazione ha a che fare con tale ambito. EccoVi un articolo recente relativo a studi in questo settore. L'articolo è tratto, e parzialmente modificato, dalla newsletter Le Scienze. Buona lettura. NR

neuroscienze percezione
Come e dove nasce l'immaginazione umana
Identificata per la prima volta la rete diffusa di collegamenti neurali che entra in funzione quando manipoliamo immagini mentali. Comprendendo i meccanismi di questa attività immaginativa, su cui si basa la creatività umana, i ricercatori sperano, un giorno, di ricreare gli stessi processi creativi nelle macchine (red)
Per la prima volta un gruppo di ricercatori ha identificato dove e come si sviluppa nel cervello l'immaginazione, lo strumento mentale che permette all'uomo di inventare macchine, creare opere d'arte e, più in generale, avere un'eccezionale flessibilità di comportamenti. Come è illustrato in un articolo, pubblicato sui “Proceedings of the National Academy of Sciences”, si tratta di una rete neurale diffusa su più aree cerebrali, un sottoinsieme delle quali contiene informazioni specifiche, relative a particolari e differenti tipi di manipolazioni mentali.  Gli studi neuroscientifici degli ultimi anni si sono concentrati sulle rappresentazioni mentali statiche più che sulle operazioni mentali che le riguardano. Si è così dimostrato, per esempio, che il contenuto della percezione visiva, le immagini visive, sogni inclusi, possono essere “decodificate” sulla base dell'attività nella corteccia visiva.  Questi risultati hanno suggerito che le stesse regioni che mediano le rappresentazioni a livello di percezione sensoriale siano coinvolte nei processi di immaginazione che prendono spunto da esse. Non era ancora chiaro, tuttavia, come facesse la mente a manipolare queste rappresentazioni: per esempio, a ottenere l'immagine di un calabrone con la testa di un toro a partire dall'immagine preesistente dei due animali .


Undici aree cerebrali mostrano specifici modelli di attivazione in funzione dei compiti mentali eseguiti. (Cortesia Alex Schlegel)

In questo nuovo studio  è stato chiesto a 15 volontari di eseguire quattro differenti tipi di compiti mentali, come immaginare  forme visive astratte per poi combinarle mentalmente in nuove figure più complesse o, al contrario, smontare mentalmente un'immagine  nelle sue singole parti. L'attività cerebrale dei partecipanti durante i test era analizzata con la risonanza magnetica funzionale.  L'analisi dei risultati ha rivelato l'esistenza di una rete corticale e sottocorticale, distribuita su gran parte del cervello, responsabile delle manipolazioni immaginate. Inoltre, sulla base del confronto fra i modelli di attivazione delle diverse aree nei differenti tipi di compiti, i ricercatori hanno ottenuto una conferma dell'ipotesi che alcune regioni contengono informazioni relative a specifiche operazioni mentali, e che questi modelli sono in grado di evolvere nel tempo, in parallelo con la manipolazione delle rappresentazioni mentali. "I nostri risultati ci permettono di capire meglio ciò che ci distingue dalle altre specie nell'organizzazione del cervello", dice Alex Schlegel, del Dartmouth College, a Hannover, e primo firmatario dell'articolo. "La comprensione di queste differenze potrà chiarire da dove viene la creatività umana e, forse, ci permetterà di ricreare quegli stessi processi creativi nelle macchine.".

(18 settembre 2013)

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