venerdì 30 novembre 2012

tiktaalik

Gentilissimi, cosa sarà mai un tiktaalik? Forse alcuni di Voi giungeranno presto a dire "un animale". Il nome di questo animale è scritto, a volte, in modo diverso. Tiktaalik è quello più comunemente usato. Cercate pure su wikipedia: ecco il relativo link:

http://it.wikipedia.org/wiki/Tiktaalik_roseae

Qui di seguito troverete un approfondimento, forse un poco datato, risalente al 2008. Si tratta di un articolo pubblicato sulla newsletter Le Scienze. Ho modificato, sia pur lievemente, l'articolo.


Paleontologia
Dall'acqua alla terra
L'evoluzione del collo e del cranio
Nella transizione dalla vita acquatica a quella terrestre la testa ha progressivamente assunto una struttura più solida e al contempo più mobile
PAROLE CHIAVE: Tiktaalik
Rimaste per lungo tempo oggetto di speculazione, le modalità di transizione della vita animale, dall'ambiente acquatico a quello terrestre, negli ultimi tempi si stanno chiarendo sempre più, grazie a nuovi ritrovamenti, ma soprattutto grazie a più sofisticate tecniche d'indagine su alcuni fossili di transizione, come quelli di Panderichthys e di Tiktaalik roseae.  Una nuova sofisticata tecnica di trattamento dei campioni fossili di Tiktaalik, che è costata alcuni anni di lavoro ai preparatori, ha permesso di mettere in evidenza il cranio e delle ossa del collo che, in precedenza, erano “affogate” nella matrice rocciosa.  Condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Chicago e del Field Museum, con il sostegno dell'Academy of Natural Sciences, e del Putnam Expeditionary Fund, della Harvard University, lo studio di queste strutture e la loro collocazione evolutiva sono ora pubblicati sulla rivista “Nature”. "Abbiamo sempre pensato alla transizione al collo e al cranio come a un evento rapido", ha osservato Neil Shubin, co-direttore dello studio, "ma questo perché ci mancavano informazioni sulle forme animali intermedie. Tiktaalik riempie, ora, questa lacuna morfologica e ci permette di risolvere, in passi individuali, questa complessa transizione.". "La calotta cranica, il palato e la struttura scheletrica dell'arco branchiale di Tiktaalik sono stati risolti con grande dettaglio, grazie alle recenti tecniche di preparazione dei campioni", ha spiegato Jason Downs, che ha preso parte alla ricerca. "Rivelando nuovi dettagli sulla struttura dei cambiamenti di questa parte dello scheletro, abbiamo visto come le strutture craniali, un tempo associate agli animali terricoli, siano state un primo adattamento alla vita in acque basse.”.  "Il nuovo studio ci ricorda che, per la graduale transizione dalla vita acquatica a quella terrestre, è servito molto più tempo che per l'evoluzione degli arti", ha osservato Ted Daeschler, un altro degli autori della ricerca. "Il lavoro dimostra come durante la transizione la testa di questi animali abbia assunto una struttura più solida e, al contempo, più mobile rispetto al corpo.". (gg)
 (16 ottobre 2008) 

Interessante, non credete? NR

giovedì 29 novembre 2012

Uno schema di descrizione per organismi viventi

Gentilissimi, come fare per descrivere un organismo vivente?
Appare da subito evidente che la risposta è strettamente dipendente dall'organismo stesso. Vi propongo un semplice schema per una efficace descrizione di un organismo del regno animale.
a) Partiamo, per quanto possibile, dalla classificazione. Questo, ovviamente, se già conosciamo il nome scientifico dell'animale. Se così non fosse, passate al punto successivo.
b) Ogni organismo vivente ha un proprio ambiente di vita, una propria "localizzazione". Definiamo, per quanto possibile, questo ambiente.
c) Descrizione: partendo dall'aspetto esteriore generale, scendiamo nei particolari. Un suggerimento, banale ma sempre valido: partite dal capo per giungere alla descrizione delle estremità. Se reputate utile descrivete pure gli organi interni "caratteristici".
d) Poiché stiamo parlando di organismi viventi è utile descrivere le eventuali variazioni di aspetto, esteriore o meno, che l'organismo subisce durante il processo che, dalla nascita, lo porta alla morte. Ho denominato "Crescita" questa parte, sebbene sia maggiormente corretto definirla ontogenesi.
e) Alimentazione: per poter crescere un organismo necessita di energia. Negli animali, solitamente, questo avviene tramite alimentazione. Tutti gli appartenenti al Regno Animalia sono organismi eterotrofi, ossia si cibano di altri organismi. E' opportuno descrivere, o almeno indicare, il "cibo" di cui si nutre il nostro animale. In questa parte è pure possibile sottolineare fenomeni di predazione, tipo di alimentazione, particolarità e comportamenti "alimentari".
f) Riproduzione: ogni animale ha origine da un suo simile. Riportate come avviene la riproduzione di questo animale, se sessuata o meno, quali comportamenti (corteggiamento, parate nuziali, ...) sono tipici in questo particolare momento della vita del nostro animale.
g) Ho indicato con "Morte/protezione/rarità" una parte descrittiva non sempre evidenziata, o erroneamente ritenuta "poco interessante". Quali sono le cause di morte accidentale? E' un animale predato? E' a rischio di estinzione? E' un animale a larga distribuzione? E' protetto, oppure no? Quanto può vivere, in natura?
h) Riportate, a conclusione della Vostra descrizione, un esperimento, o uno studio scientifico, di cui siete a conoscenza, oppure che avete trovato per la Vostra descrizione. Siate sintetici: indicate, quanto meno, autori dello studio, finalità e conclusioni, anche con parole Vostre.
i) Se volete concludere in altro modo, potrete inserire nella Vostra descrizione, curiosità, mitologiche o storiche, utilizzo dell'animale come marchio, personaggio di cartoons, fumetti, film, canzoni, di proverbi.
l) Alcuni consigli: nella descrizione, mettete grandezze e unità di misura. E' perfettamente inutile dire, ad esempio: "L'elefante indiano è grande.". Mettete pure l'altezza, la lunghezza in metri, il peso. Se riuscite a trovare grafici di crescita, diagrammi genetici, cladogrammi (cercate il significato di questa parola, magari su wiki), completeranno, assieme ad appropriate immagini, raffigurazioni, disegni, anche Vostri, la descrizione.
m) Ultimo consiglio: se utilizzate termini scientifici, ricordate che, prima di tutto, dovete essere in grado di spiegarli Voi. Per questo quando usate un termine particolare, spiegatelo immediatamente ("terminologia specifica"), oppure riportate a fine descrizione un dizionarietto, ovviamente in ordine alfabetico, dei termini scientifici utilizzati e non di uso corrente ("glossario").
Ecco lo schema da seguire, se volete:

CLASSIFICAZIONE
HABITAT
DESCRIZIONE
NASCITA
CRESCITA
ALIMENTAZIONE
RIPRODUZIONE
MORTE/PROTEZIONE/RARITA’
ESPERIMENTO/STUDIO
CURIOSITA’
DATI /GRAFICO / UNITA’ DI MISURA
TERMINOLOGIA O GLOSSARIO

Una nonna "pignoletta". NR

mercoledì 28 novembre 2012

le lingue delle scienze

Gentilissimi, la scienza è comunicazione.
In quali lingue comunicano gli scienziati? Nelle descrizioni di organismi viventi la lingua usata è il latino. Inoltre  dobbiamo comunicare con gli scienziati di tutto il mondo: per questo si utilizza l'inglese. Gli scienziati sono originari di una determinata nazione o stato: per questo possono scegliere di scrivere nella lingua ufficiale dello stato di residenza, di lavoro, di nascita.
Facoltativamente lo scienziato può inserire un breve riassunto nella lingua di pubblicazione. Un poco complesso, non pensate? Ecco perché all'Università è opportuno inserire anche un esame di lingua inglese. Servirebbe pure un esame di lingua italiana, sia orale sia scritta. Ma, forse, da questo punto di vista, sto esagerando. Provate a ricercare negli archivi open access delle università: in taluni casi non solo la punteggiatura, ma pure l'ortografia lasciano alquanto a desiderare. E' vero: a volte si tratta di refusi, a volte di poca padronanza delle modalità di redazione di una tesi. Ecco perché è opportuno, prima, leggere molto. Iniziate pure da un classico dell'etologia: "L'anello di re Salomone".
Ciao,ciao! UNA NONNA POCO ATTENTA

lunedì 26 novembre 2012

il Sistema Internazionale SI

Gentilissimi, ecco per Voi il link mediante cui approfondire l'argomento relativo alle unità di misura e grandezze relative:

http://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_internazionale_di_unit%C3%A0_di_misura

Ed ecco la tabella, lievemente modificata per l'occasione. Ogni termine delle grandezze fisiche e ogni termine dei nomi delle unità di misura "contiene" ulteriori link di approfondimento.

Grandezza fisicaSimbolo della
grandezza
fisica
Nome dell'unità SISimbolo dell'unità SI
Intensità di corrente elettricaI, iampereA
Intensità luminosaIvcandelacd
Lunghezzalmetrom
Massamchilogrammo di massakg (m)
Quantità di sostanzanmolemol
Temperatura termodinamicaTkelvin°K
Intervallo di tempotsecondos
 Una osservazione: per non confondersi è meglio indicare e specificare "chilogrammo di massa", per evitare errori con il più comune chilogrammo-peso. Inoltre è preferibile indicare "grado Kelvin" piuttosto che, semplicemente, "Kelvin". Una nonna "piuttosto che" didattica. Nonna Rosa

domenica 25 novembre 2012

descrizione

Gentilissimi, proseguiamo con la fase di descrizione.
La descrizione di corpi, fatti e fenomeni scientifici dipende, con tutta evidenza, da quanto si sta osservando. Inoltre è strettamente correlata agli strumenti di osservazione a disposizione. Solitamente in pochi fanno diretto riferimento alle grandezze ed unità di misura del Sistema internazionali "SI", argomento di un futuro post. Per ora alcune indicazioni:
* la descrizione deve essere il più possibile oggettiva. In altre parole, ogni scienziato che descriva quell'oggetto dovrebbe descriverlo allo stesso modo. Numerosi sono gli esempi da seguire, numerosi sono gli esempi da evitare. Ricordate che l'oggettività è, comunque, dipendente dall'osservatore. Anche il solo colore dipende dalle condizioni di luce, o, per fare un esempio, dall'eventuale daltonismo dell'osservatore stesso;
* suggerisco di partire da una descrizione "generale", per giungere ai dettagli, ai particolari;
* la descrizione è strettamente correlata a termini specifici. In questa parte della descrizione, a parità di condizioni, la lingua italiana agevola, in quanto solo in poche occasioni la stessa parola indica oggetti o concetti differenti;
* nella descrizione è meglio usare frasi brevi. E' così possibile comunicare meglio la "propria" descrizione. In letteratura scientifica, per questo aspetto, utilizza anche il latino. Il latino è usato per le descrizioni degli organismi viventi;
* per migliorare la propria capacità descrittiva, suggerisco di leggere libri del genere da Voi preferito. Ehi! Ho detto "libri", non fumetti o post di blog.
Nonna Rosa dixit!

sabato 24 novembre 2012

osservazione

Gentilissimi, cosa si intende con osservazione?
Osservare vuol dire guardare. tuttavia è un guardare un poco diverso. Leggiamo dal dizionario:
"Osservare: guardare un oggetto con attenzione, con intenzione, per conoscerlo o per gustarne la bellezza".
Le caratteristiche della fase "osservazione" sono intenzionalità e attenzione. Questo significa che l'osservazione parte da ciò che mi colpisce, da un interesse, fosse anche per la bellezza. L'osservazione deve essere attenta, curiosa, interessata, appunto.
Come si osserva? Con intelligenza, ossia con la capacità o il desiderio di "leggere dentro" a quanto si desidera conoscere. Con considerazione, cercando di "mantenere" l'oggetto, non modificarlo mentre esso viene esaminato. Questo "mantenere" comporta una certa distanza tra soggetto che osserva ed oggetto osservato. Se questo può essere vero nel mondo quotidiano, sorgono contraddizioni a livello quantistico. Nel "mondo dei quanti" l'osservazione modifica, solo per averlo osservato, l'oggetto esaminato. Dello stesso oggetto non possiamo conoscere, contemporaneamente, velocità e posizione. E la faccenda si complica ulteriormente. Cercate pure informazioni sul principio di indeterminazione, poi sappiatemi dire.
NR

venerdì 23 novembre 2012

uno schema per il metodo sperimentale

Gentilissimi, prima di iniziare a parlare di Scienze, dovremmo conoscere come lavorano gli scienziati. Il metodo da loro utilizzato è detto "metodo sperimentale". E' un processo, suddiviso in diverse fasi, che, nel corso dei secoli, si è evoluto e modificato. Quello proposto, in forma schematica, non serve per un filosofo della scienza. E' uno schema per "ricordare", memorizzare. I termini utilizzati sono una semplificazione di concetti a volte complessi. Ricordiamoci che questo è solo un piccolissimo blog per studenti di scuola media, o secondaria di primo grado, se preferite. Se volete, dopo aver studiato e approfondito, potete pure modificarlo, se pensate sia utile. Si tratta di una sintesi, non sempre rigorosa nei termini usati. Tale sintesi si è rivelata, tuttavia, efficace per l'apprendimento.

SCHEMA DEL METODO SPERIMENTALE

OSSERVAZIONE                                    IPOTESI                                            ESPERIMENTO

DESCRIZIONE                             FALSIFICABILITA'                          VERIFICA                DATI

TERMINOLOGIA SPECIFICA                                                                                 LEGGE

CLASSIFICAZIONE                                                                                  TEORIA O MODELLO

Ricordate che si tratta di uno schema, quindi di una sintesi. Le spiegazioni delle varie fasi e, magari, una breve, speriamo, "Storia del metodo" potrebbero essere argomento per futuri post.
NR

giovedì 22 novembre 2012

benvenuti a scienzerdr

Et voilà! La Vostra nonna semi-preferita, per alcuni forse una nonna più "semi-rintronata", ha preso spunto dalle Vostre discussioni per avviare, grazie a Voi, un nuovo blog.
Questo, spero, sarà interamente dedicato alle Scienze e indirizzato alle scuole che, ai miei tempi, si dicevano, per l'appunto, "scuola dell'avviamento", o, in tempi poco più recenti, scuole medie inferiori.
Come primo post una richiesta: contribuite pure Voi, inserendo Vostre idee, domande, richieste, spunti, link o quanto reputate utile per una studentessa, o uno studente delle medie.
La sempre più "avviata", e, speriamo, non "svitata", Nonna Rosa

Ecco le "domande nascoste" per i terzini di B


DOMANDE PER UNA VIRTUALE VERIFICA DI STATISTICA
1)      COS’E’ LA STATISTICA?
2)      DI COSA TRATTA LA STATISTICA “QUALITATIVA”?
3)      FAI UN ESEMPIO DI ANALISI STATISTICA DESCRITTIVA
4)      FAI UN ESEMPIO DI ANALISI STATISTICA INFERENZIALE
5)      COSA SI INTENDE CON TREND?
6)      COSA SONO GLI EXIT-POLL?
7)      COME E’ DETTO IL GRUPPO DI PERSONE INTERVISTATE IN UNA INDAGINE STATISTICA?
8)      COSA SI INTENDE CON “CLASSE DI FREQUENZA”, O “INDAGINE A RANGE”?
9)      FAI UN ESEMPIO DI INDAGINE PER CLASSI DI FREQUENZA
10)   COS’E’ LA MODA STATISTICA?
11)   IN QUALE CONTESTO, PRECISAMENTE, NEL CONTEGGIO SI UTILIZZA IL “QUADRATO CROCETTATO”?
12)   COME SI CALCOLA LA FREQUENZA PERCENTUALE?
13)   QUANDO, IN UNA INDAGINE STATISTICA, POSSIAMO DIRE CHE SIA BIMODALE?
14)   COME E’ DETTA LA CURVA A CAMPANA?
15)   IN QUALE AMBITO TALE CURVA E’ DETTA “OGIVA”?
16)   COME SI CALCOLANO LE FREQUENZE CUMULATE?
17)   COSA SI INTENDE CON LEGENDA?
18)   CHE TIPO DI RAPPRESENTAZIONE E’ INDIVIDUATA DAL “QUADRATO-100”?
19)   COSA E’ LA MEDIANA?
20)   SCRIVI LA FORMULA DELLA MEDIA ARITMETICA
21)   COME SI CALCOLA LA MEDIANA? SPIEGA I DUE CASI POSSIBILI
22)   COME E’ DETTA LA CURVA DELLE FREQUENZE CUMULATE?
23)   COSA SI INTENDE CON PUNTO DI FLESSO? SPIEGA ANCHE CON TUE PAROLE
24)   COME E’ DETTO IL GRAFICO “A COLONNINE AFFIANCATE”?
25)   COME POTREBBE ESSERE IL TREND SE LA MEDIA FOSSE INFERIORE ALLA MEDIANA?