Vi lascio alla lettura di un articolo interessante sulla anoressia. Si tratta di un articolo tratto, e lievemente modificato, dalla newsletter Le Scienze. Abbiamo già affrontato, in altri post, tale argomento. Ecco un nuovo approfondimento, seppur di 3 mesi or sono. Buona lettura. NR, nonna Rosa, oppure Nonna rosa
disturbi
mentali alimentazione neuroscienze
Le scelte alimentari
nell'anoressia nervosa
Anche quando sono in terapia e cercano di aumentare di peso, le persone che
soffrono di anoressia nervosa scelgono, sistematicamente, i cibi meno grassi e
meno calorici. Queste scelte sono correlate a un'intensa attività di una
regione del cervello, lo striato, che presiede, in automatico, alle abitudini
acquisite(red)
Nelle persone che soffrono di anoressia
nervosa, la scelta degli alimenti è associata a un aumento di attività in una
specifica regione del cervello, lo striato dorsale. Questa regione è nota
perché è coinvolta nella gestione dei comportamenti abitudinari. A scoprirlo è
stato un gruppo di ricercatori della New York University, che firmano un articolo,
pubblicato su “Nature Neuroscience”. L'anoressia nervosa è una malattia dalle molte
sfaccettature, ma in tutte le sue forme vi sono alcuni comportamenti altamente
stereotipati, uno dei quali è la scelta di alimenti a basso contenuto calorico
e basso contenuto di grassi. Clinicamente, questo modello di comportamento è
stato spesso interpretato come la manifestazione di una notevole capacità di
ignorare pulsioni primarie, come la fame, attraverso un rigido autocontrollo,
in vista dello scopo prefisso: il dimagrimento. Tuttavia anche le persone che
entrano in terapia e cercano di aumentare di peso (ossia, cambiano obiettivo),
spesso sembrano incapaci di modificare il loro modello di scelta del cibo:
continuano a scegliere cibi a basso contenuto di grassi e basso contenuto
calorico. Karin Foerde, Joanna Steinglass e colleghi hanno studiato 21 pazienti,
in terapia per l'anoressia nervosa, ma non ospedalizzati, e 21 soggetti sani di
controllo. In una serie di test li hanno fatti scegliere fra svariati prodotti
alimentari che differivano per salubrità e gusto. Per assicurarsi che le scelte
fossero fatte a ragion veduta, qualche tempo prima del test erano stati fatti
assaggiare piccoli campioni dei vari alimenti. Mentre i soggetti facevano le
scelte, il loro cervello erano monitorato con risonanza magnetica funzionale. Gli
autori hanno scoperto che i pazienti con anoressia nervosa scelgono sempre
porzioni nettamente più piccole di alimenti ad alto contenuto di grassi e
che, a questa scelta, corrisponde un aumento dell'attività dello striato
dorsale. Inoltre, confrontando i dati di risonanza con quanto registrato,
giorno per giorno, sul “diario alimentare” dei soggetti, i ricercatori hanno
scoperto che i livelli di attività nello striato, rilevati in un certo giorno,
permettevano di prevedere l'apporto calorico che i soggetti avrebbero avuto il
giorno successivo.
(13 ottobre 2015)
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