anche i consigli delle nonne, spesso, anticipano gli studi scientifici. Eccone un esempio. Si tratta di un articolo tratto, e lievemente modificato, dalla newsletter Le Scienze.
Buona lettura e buon appetito. NR
alimentazione epidemiologia longevità
Noci e arachidi per una vita
più lunga e più sana
© Beau Lark/Corbis
Un abbassamento del 20 per
cento della mortalità da qualsiasi causa sembra correlato al consumo regolare
di una modica quantità di noci, nocciole, mandorle e altra frutta oleosa: a
sostenerlo è uno studio che, pur non potendo fornire una dimostrazione
definitiva, porta molti dati a sostegno di questa ipotesi (red)
Una dieta che contempli
l'assunzione regolare di una modesta quantità di noci, noccioline, mandorle e
altra frutta oleosa sarebbe in grado di abbassare, fino al 20 per cento, i
tassi di mortalità per qualsiasi causa. L'affermazione viene da un ampio studio
di coorte, realizzato da ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute, a
Brigham, della Harvard School of Public Health, e pubblicato sul “New England
Journal of Medicine”, che porta una notevole messe di dati a sostegno della sua
verosimiglianza. Diversi studi precedenti avevano trovato un'associazione tra
l'aumento del consumo di noci, arachidi, mandorle e simili e un minor rischio
di malattie cardiache, diabete di tipo 2, cancro del colon, calcoli biliari e
diverticolite. Questi effetti erano stati messi in relazione a una riduzione
dei livelli di colesterolo, stress ossidativo, infiammazione, adiposità e
sviluppo di insulino-resistenza.
© Joe Petersburger/National Geographic Society/Corbis
Alcuni studi avevano anche
collegato l'aumentato del consumo di quegli alimenti a una mortalità totale più
bassa in popolazioni specifiche, ma nessuno aveva esaminato, in dettaglio, la
correlazione fra i vari livelli di consumo e gli effetti sulla mortalità totale
in una popolazione di grandi dimensioni. La nuova ricerca ha invece sfruttato i
dati raccolti in due tra i più ampi e importanti studi osservazionali di lungo
periodo: il Nurses' Health Study (relativo a 76.464 donne, seguite tra il 1980
e il 2010) e lo Health Professionals' Follow-up Study (42.498 uomini, seguiti
dal 1986 al 2010). Usando sofisticati metodi di analisi statistica, i
ricercatori hanno sottratto dai risultati l'effetto di altri fattori, che
potevano influire in modo positivo sulla mortalità, in modo da stimare il
beneficio netto apportato dalla dieta a base di noci e simili. “Da tutte queste
analisi risulta che quanto più i soggetti mangiavano noci, arachidi eccetera,
tanto minore era la probabilità che morissero nel periodo di follow-up di 30
anni”, ha spiegato Ying Bao,, primo autore del rapporto. In particolare,
assumendo come unità di misura la quantità di prodotto dei pacchetti di
noccioline reperibili nei distributori automatici (circa 30 grammi), è
risultato che chi ne aveva consumato regolarmente una dose una volta alla settimana
aveva una riduzione della mortalità dell'11 per cento, che saliva al 13 per
cento per un consumo da due a quattro volte la settimana, al 15 per cento per
cinque o sei volte, fino al 20 per cento nel caso di un'assunzione quotidiana.
Lo studio non ha individuato specifici effetti per specifici tipi di frutti: la
riduzione della mortalità è apparsa simile per arachidi, noci, nocciole,
mandorle, noci del Brasile, anacardi, noci macadamia, noci pecan, pistacchi e
pinoli.
(21 novembre 2013)
Nessun commento:
Posta un commento