domenica 9 marzo 2014

cellulari radar

Gentilissimi,
al fine di recuperare, per quanto possibile, il tempo perduto per eccessiva anzianità della Vostra nonna, subito un nuovo modo di utilizzare il Vostro cellulare come radar.
L'articolo, di nuovo tratto e modificato dalla newsletter Le Scienze, mi è sembrato molto interessante.
Buona lettura. NR

fisica tecnologia scienze forensi
Cellulari, algoritmi ed ecolocazione a distanza
© Corbis 
Quando qualcuno parla al cellulare, la registrazione della voce e degli echi riflessi dall'ambiente circostante è sufficiente per ricostruire, grazie a un sofisticato algoritmo, una mappa 3D della stanza in cui si trova. Se la struttura dello spazio circostante non è troppo complessa, può essere raggiunta una precisione nell'ordine dei millimetri. Il nuovo metodo di analisi potrebbe rivelarsi utile in settori che vanno dall'architettura alle indagini criminali (red) 
Se parlate al cellulare, chi ascolta potrebbe presto essere in grado di ricostruire perfettamente l'ambiente in cui vi trovate: per farlo basterà disporre dell'algoritmo messo a punto da un gruppo di ricercatori del Politecnico di Losanna e della Harvard University, che firmano un articolo pubblicato sui “Proceedings of the National Academy of Sciences”. L'algoritmo in questione è il prodotto finale di una ricerca sull'ecolocazione, ossia la capacità di sondare l'ambiente circostante sulla base delle onde sonore riflesse, ampiamente sfruttata da pipistrelli e delfini, che è iniziata cercando di ricostruire la struttura di una stanza costruita con pareti mobili. Il passo decisivo è stato compiuto quando i ricercatori sono riusciti a dimostrare che era possibile stabilire le dimensioni della stanza di prova, sfruttando gli echi di quattro microfoni disposti in modo casuale e non conosciuto da chi li registrava. "Ogni microfono raccoglie il suono diretto dalla fonte, così come gli echi provenienti da varie pareti", spiega Ivan Dokmanic. "L'algoritmo confronta, quindi, il segnale proveniente da ciascun microfono. I ritardi infinitesimali che appaiono nei segnali vengono utilizzati per calcolare non solo la distanza tra i microfoni, ma anche la distanza di ciascun microfono dalle pareti e dalla sorgente sonora.".
L'interno della cattedrale di Losanna, usato dai ricercatori per testare il nuovo metodo. (Cortesia I. Dokmanic et al. / PNAS) 
Dopo aver testato più volte l'algoritmo, variando le dimensioni della camera di prova, i ricercatori sono passati a un esperimento molto più ambizioso, collocando i microfoni all'interno della cattedrale di Losanna, della quale hanno ricostruito la struttura fondamentale, sebbene senza raggiungere la risoluzione ottenibile per un ambiente più semplice, che può essere mappato “con una precisione di pochi millimetri.". Per l'applicazione dell'algoritmo la presenza di quattro microfoni non è nemmeno indispensabile; a condizione che sia in movimento, può infatti bastarne uno solo: per avere i quatti gruppi di segnali è sufficiente eseguire altrettanti campionamenti successivi della fonte e degli echi che genera! Le possibili applicazioni di questa tecnica di rilevazione sono molteplici, a partire da quelle nell'ambito dell'architettura civile. "Gli architetti possono usarla, per esempio, per progettare sale da concerto o auditorium sulla base all'acustica specifica che vorrebbero creare", ha osservato Dokmanic, per arrivare fino a quelle di carattere investigativo: da una semplice registrazione vocale è possibile ottener numerose informazioni sugli elementi presenti in una stanza che non può essere vista. Inoltre, osservano gli autori, il metodo può essere perfezionato per determinare anche la posizione esatta della persona che sta utilizzando il cellulare all'interno della stanza stessa.
(18 giugno 2013)

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