giovedì 12 marzo 2015

caffeina e memoria

Gentilissimi,
Vi propongo nuovamente una lettura-studio-approfondimento. L'articolo, tratto e modificato dalla newsletter Le Scienze, mostra gli effetti della caffeina sulla memoria. Leggete l'articolo e, in seguito, provate a rispondere alle domande sotto riportate. Se pensate sia utile, potete inviare le Vostre risposte mediante commento. Se pensate sia opportuno, Vi proporrò un ulteriore post con articolo e domande relative. NR, nonna rincitrullita

N.B.: In questa occasione le domande sono solo tre. Solitamente sono proposyte da 5 a 7 domande.

memoria neuroscienze alimentazione
Gli effetti positivi della caffeina sulla memoria a lungo termine
Una dose di caffeina da 200 milligrammi, l'equivalente di circa due tazzine e mezza di caffè espresso, assunta dopo aver visualizzato su uno schermo una serie di oggetti, consente di migliorare le prestazioni in un test di riconoscimento condotto 24 ore dopo. E' questo il risultato di uno studio che dimostra, per la prima volta, un effetto specifico della sostanza sul processo di consolidamento dei ricordi (red)
Una tazza di caffè: per la prima volta uno studio ha documentato in modo rigoroso gli effetti della caffeina sul consolidamento della memoria a lungo termine (© Ocean/Corbis) 
Una dose di caffeina in pillole, dopo un test di apprendimento, è in grado di migliorare la memoria, secondo uno studio pubblicato su “Nature Neuroscience”, a firma di Daniel Borota, della Hopkins University a Baltimora, nel Maryland, e colleghi, dell'Università della California, a Irvine. Varie ricerche, sia sugli esseri umani sia sul modello animale, hanno già documentato il miglioramento delle prestazioni cognitive in seguito all'assunzione di caffeina, ma nessuno aveva ancora indagato in dettaglio l'impatto sulla memoria a lungo termine. Nonostante questa mancanza di dati precisi, tra gli studiosi finora è prevalsa la convinzione che questa sostanza non abbia effetto sulla memorizzazione a lungo termine delle informazioni. Inoltre, finora, in tutti gli esperimenti la caffeina veniva somministrata prima dei test cognitivi, rendendo indistinguibile un suo eventuale effetto sulla memoria da quello sulla vigilanza, sull'attenzione e sulla rapidità di elaborazione delle informazioni. Per verificare l'effetto della caffeina specificamente sul processo di consolidamento del ricordo d'informazioni appena acquisite, Borota e colleghi hanno ideato un test cognitivo in cui 160 volontari assumevano la caffeina solo dopo essere stati esposti a una serie di item da memorizzare. Si trattava, in sintesi, di un test di riconoscimento: i soggetti, tutti di età compresa tra 18 e 30 anni, non abituali consumatori di caffè, dovevano visualizzare su uno schermo una serie di oggetti e poi assumere 200 milligrammi di caffeina. A 24 ore di distanza, visualizzavano un'altra serie di oggetti, in parte identici a quello del giorno prima, in parte simili, in parte completamente differenti. Per ciascuno degli oggetti visualizzati, ogni volontario doveva dire se esso era identico o a uno visto il giorno prima o del tutto nuovo. Dall'analisi statistica delle risposte, è emersa una notevole differenza tra i soggetti che avevano assunto caffeina e quelli che avevano assunto il placebo: i primi dimostravano di riuscire a riconoscere con maggiore frequenza gli oggetti simili a quelli del giorno prima. Chi aveva assunto placebo, infatti, ricorreva più spesso nell'errore di riconoscere come “già visti” oggetti che in realtà erano solo simili ai precedenti. Non sono state riscontrate differenze invece nella frequenza di risposte corrette riguardanti gli oggetti ripetuti e quelli nuovi. Secondo gli autori, questi risultati portano a concludere che l'assunzione di caffeina ha avuto l'effetto di migliorare la fase di consolidamento dei ricordi delle informazioni acquisite nella prima sessione del test. A conferma del fatto che l'effetto fosse, specificamente, in questa fase, gli studiosi hanno ripetuto gli stessi test cognitivi somministrando la sostanza un'ora prima del test: in questo caso, non è emersa alcuna differenza tra i soggetti che avevano assunto caffeina e quelli che avevano preso un placebo. Ma a quali dosi si ottiene l'effetto migliore? Nella fase successiva dello studio, il test è stato effettuato anche con dosi di 100 e 400 milligrammi. Risultato: per vedere qualche effetto sulla memoria occorre assumere almeno 200 milligrammi di caffeina, mentre aumentando le dosi l'effetto aumenta di poco. Per tradurre, in pratica, il risultato dello studio, occorre tenere conto che la caffeina è contenuta in quantità variabile in cibi e bevande: in una tazzina di caffè espresso (45-60 millilitri) ce ne sono circa 80 milligrammi, in una tazza di caffè americano “percolato” o filtrato (200 millilitri circa) da 80 a 175, in una tazza di tè (180 millilitri) da 20 a 75 milligrammi, a seconda della qualità e del tempo d'infusione.
(15 gennaio 2014)

LEGGETE ATTENTAMENTE L’ARTICOLO RIPORTATO. RISPONDETE, QUINDI, ALLE DOMANDE SOTTOSTANTI.
A)    NELL’ARTICOLO SI PARLA DI CAFFEINA. SI TRATTA DI UNA SOSTANZA ECCITANTE O DEPRIMENTE? QUANTO DURA IL SUO EFFETTO?
B)    QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DELLA MEMORIA A LUNGO TERMINE, OLTRE AL FATTO DI AVERE DURATA MAGGIORE NEL TEMPO?

C)    IN BASE A QUANTO STUDIATO IN CLASSE, PER QUALE MOTIVO SONO STATI SCELTI “SOGGETTI DI ETA’ COMPRESA TRA 18 E 30 ANNI” E NON PERSONE DI ETA’ MAGGIORE O MINORE?

sabato 7 marzo 2015

apprendimento di genere

Gentilissimi,
dopo molto tempo eccoVi un esempio di lettura e approfondimento sulle prestazioni cognitive di genere. L'articolo è stato tratto dalla newsletter Le Scienze. Sono state apportate alcune modifiche non sostanziali.
In questa occasioni Vi propongo pure alcune domande a cui dovreste saper rispondere. Se pensate sia utile, inviate pure le Vostre risposte al Vostro blog preferito (sperando sia questo!). NR, nonna rispondente

psicologia società apprendimento
Donne più brave degli uomini, se l'istruzione migliora

Maggiore istruzione e migliore qualità della vita aumentano il vantaggio delle donne nelle abilità cognitive in cui, mediamente, primeggiano sui maschi, come memoria episodica e abilità linguistiche, riducendo il distacco in quelle in cui sono, in media, sopravanzate dagli uomini, come la matematica (red)
In alcuni ambiti cognitivi, per esempio la memoria episodica, le donne riescono meglio degli uomini, come già hanno dimostrato diversi studi, mentre nell'ambito delle abilità matematiche sembrerebbe esserci una differenza di genere a favore dei maschi. Ora però, uno studio, pubblicato sui "Proceedings of the National Academy of Sciences", ha mostrato che il miglioramento delle condizioni di vita e maggiori opportunità di istruzione permettono alle donne di aumentare ancora di più il divario nelle abilità cognitive in cui già superavano i maschi e, soprattutto, di ridurre il distacco nelle prestazioni in cui avevano mediamente la peggio, come la matematica.
Tutto questo parte da lontano. In effetti, in molte nazioni, si sono registrati, nel corso del XX secolo, aumenti sostanziali nelle prestazioni cognitive, aumenti generalmente attribuiti a cambiamenti nelle condizioni di vita, come il prodotto interno lordo, le dimensioni della famiglia, la salute, e a una maggiore ricchezza di stimoli, anzitutto grazie alla diffusione dell'istruzione. Tuttavia, molte ricerche hanno continuato a indicare differenze cognitive di genere, con un vantaggio degli uomini nelle abilità visivo-spaziali e matematiche, e delle donne nella memoria episodica e in alcune prestazioni linguistiche. Nel loro studio, Daniela Weber, International Institute for Applied Systems Analysis, e colleghi hanno analizzato i dati del Survey of Health, Ageing, and Retirement in Europe, una banca dati multidisciplinare su salute, status socio-economico e relazioni sociali e familiari degli ultracinquantenni di molti paesi europei. In particolare, i ricercatori si sono concentrati sui dati relativi a 31.000 uomini e donne sopra i 50 anni di 13 paesi europei, che avevano risposto a questionari, studiati per verificare funzioni cognitive, tra cui la memoria, capacità matematiche e fluidità verbale. Nelle regioni in cui si era assistito a un miglioramento delle condizioni di vita e delle opportunità educative per le donne, queste hanno mostrato capacità mnemoniche superiori agli uomini, mentre il vantaggio degli uomini nelle abilità matematiche è diminuito; nell'ambito della fluidità verbale si sono invece osservate capacità equivalenti. In altri termini, le donne si avvantaggiano dei miglioramenti sociali più degli uomini. Dal punto di vista scientifico, scrivono gli autori, “i nostri risultati dimostrano che c'è uno specifico modello di genere delle prestazioni cognitive e che, in società con una maggiore equità di genere, dovremmo aspettarci che le donne abbiano una relativa prevalenza in alcune funzioni cognitive e gli uomini in altre.”. Ma la ricerca ha anche importanti implicazioni politiche, dato che mostra che, per quanto entrambi i sessi abbiano prestazioni cognitive peggiori nelle regioni con un prodotto interno lordo più basso, maggiore mortalità, famiglie più grandi e livelli di istruzione più bassi, le donne risentono in misura maggiore di questi svantaggi sociali. La questione, quindi, non riguarda solo l'ambito scientifico, ma anche quello di un'effettiva parità dei diritti.
(29 luglio 2014)

DOPO AVER LETTO L’ARTICOLO PRECEDENTE RISPONDI, ANCHE CON TUE PAROLE, ALLE SEGUENTI DOMANDE:
a)      A TUO AVVISO, COME MAI ESISTE UNA CORRELAZIONE TRA APPRENDIMENTO E SOCIETA’?
b)     NELL’ARTICOLO SI PARLA DI MEMORIA EPISODICA. COSA SI INTENDE CON “MEMORIA EPISODICA”?
c)      COME MAI LE RELAZIONI SOCIALI INFLUISCONO SULL’APPRENDIMENTO? SPIEGA CON TUE PAROLE. SE PENSI SIA UTILE PUOI SERVIRTI DI UN ESEMPIO
d)     “C’E’ UNO SPECIFICO MODELLO DI GENERE DELLE PRESTAZIONI COGNITIVE”. IN BASE A QUANTO STUDIATO IN CLASSE, QUALE TIPOLOGIA DI MAPPA CONCETTUALE DOVREBBE ESSERE STATISTICAMENTE PREFERITA DALLE RAGAZZE? PER QUALE MOTIVO?
e)      IN BASE ALL’ARTICOLO, COME MAI A 50 ANNI LA FLUIDITA’ LINGUISTICA E’ SOSTANZIALMENTE PARI TRA UOMINI E DONNE?

f)      PER QUALE MOTIVO UNA FAMIGLIA PIU’ NUMEROSA OSTACOLA, IN QUALCHE MODO, IN ALCUNE SOCIETA’, LE CAPACITA’ MATEMATICHE DELLE DONNE? SPIEGA ANCHE CON TUE PAROLE