Bersaglio per occhiali ha richiesto appunti sul gusto. EccoLo, o eccoLa, accontentata/o. Ovviamente si tratta di appunti non completi ed esaustivi. Se Vi interessano approfondimenti maggiori, chiedete alle Vostre nonne. Per completezza, Vi lascio anche appunti su olfatto e tatto. Gli appunti sull'udito in un prossimo post. NR
LINGUA E PALATO
Come per la vista, anche per il
gusto si può intuire in quale modo la pressione selettiva abbia agito. Il gusto
che meglio percepiamo è quello dolce. La parte della lingua in cui sono
maggiormente frequenti i ricettori del sapore dolce è la punta. Questo è
facilmente intuibile in quanto il sapore dolce è dato in natura da zuccheri,
ossia la fonte principale di energia per il cervello.
Gli studi sul gusto, anche per
motivi commerciali ed economici, negli ultimi anni hanno avuto un notevole impulso.
Contrariamente a quanto ipotizzato in passato, le papille gustative, ossia i recettori del gusto, sono localizzate,
sebbene non esclusive, di determinate aree della lingua. Inoltre sono stati
identificati recettori per un gusto, detto umami,
che corrisponde a sostanze glutammate (come il dado da cucina). Nei cibi,
secondo taluni studiosi, ha tale gusto la crosta del pane o della pizza, quando
assume una colorazione bruniccia. Un metodo per attivare tali recettori è
quello di annusare un barattolo di dado in polvere posto sotto una fonte
luminosa o lievemente scaldato. Gli altri gusti sono, oltre a dolce ed umami, salato, amaro, aspro o acido. È
possibile, in qualche modo, ingannare tali recettori, per esaltare altri
sapori. L’acqua tonica, ad es., con gusto amaro, con aggiunta di piccole
quantità di sale, acquista un sapore fortemente dolce. Tuttavia è sufficiente
superare solo di poco tale quantità per trasformare la bibita in una sostanza
fortemente salata. Molti “segreti dello chef” non sono altro che strategie di
inganno delle papille gustative.
Papilla gustativa fungiforme
Nella immagine l'epitelio, ossia la pellicola superficiale,
assottigliata. Internamente è presente un'abbondante quantità di tessuto
connettivo. Inoltre sono visibili due calici (o bottoni) gustativi.
NASO
L’olfatto è il senso meno
sviluppato nell’uomo. All’interno del naso sono presenti recettori chimici
posti nella parte superiore della mucosa nasale. I recettori dell’olfatto
riescono a distinguere le sostanze annusate in base alla forma delle molecole
delle sostanze stessa. Tali recettori sono strettamente connessi, tramite le coane nasali, con la bocca e, quindi,
con il gusto. Ciò è facilmente comprensibile: quando annusiamo una torta si
produce “l’acquolina in bocca”. Al contrario, nei casi in cui abbaiamo il naso
chiuso, anche il gusto dei cibi appare diverso. Molte professioni si servono
dell’olfatto, dal sommelier all’”annusatore di biscotti” nelle ditte
alimentari. Ciò nonostante la pressione selettiva ha reso l’olfatto umano
maggiormente sensibile a sostanze potenzialmente pericolose se ingerite (acidi,
ammoniaca, veleni) oppure ricche di batteri (le sostanze “puzzolenti”). Per
quanto riguarda l’ambito sociale e culturale, inoltre, è da rilevare come una
persona pulita sia, ovviamente, più facilmente avvicinabile di una persona che
non si è lavata. Il gossip recente, tuttavia, presenta il caso di una attrice
che si vanta di lavarsi poco. Non sempre, quindi, bellezza ed igiene personale
coincidono.
Si può sperimentare l’interazione
tra olfatto e gusto con l’esperienza della mela e della patata cruda. Tagliando
a striscioline e poi a quadratini sia una mela sia una patata si pongano i
pezzetti su due piattini posti in frigorifero. Si bendi successivamente uno
sperimentatore, tappandogli il naso. Si faccia deglutire rapidamente un
cucchiaino da entrambi i piattini. Lo sperimentatore
non distinguerà i due alimenti.
PELLE
La pelle è la sede del senso del
tatto. I recettori del tatto sono corpuscoli posti nello strato intermedio
della pelle. Distinguiamo recettori
della pressione, detti corpuscoli di Meissner, in superficie. Essi
recepiscono le pressioni deboli. In profondità sono situati i corpuscoli di
Pacini, che recepiscono le pressioni più intense. Nel complesso riusciamo a
definire superfici lisce o ruvide, morbide o rigide. Nell’uomo sono presenti
anche recettori termici (corpuscoli
di Krause, per il freddo, e di Ruffini, per il caldo). Grazie ad essi è
possibile distinguere differenze di calore tra i corpi. Inoltre, maggiormente
frequenti, anche se non uniformemente diffusi sulla pelle, sono i recettori del dolore. Questi recettori, contrariamente agli altri,
non sono adattabili a stimoli prolungati nel tempo. È possibile sperimentare la
non uniforme diffusione dei recettori del dolore utilizzando, in modo
opportuno, il compasso a due punte. Poste le due punte del compasso sulla pelle
della coscia e variando l’aperture del compasso, in alcune zone sentiremo due
punte, in altre una sola. Inoltre, come facilmente sperimentabile, sul dorso
della mano si trovano più recettori che sul palmo. Questo sembra dovuto,
secondo gli studiosi, alla pressione selettiva. Infatti stringendo un ramo, o
un qualsiasi strumento, è meglio adattato chi non risente della ruvidità, o
delle eventuali spine sul ramo.
Nessun commento:
Posta un commento