Vi lascio in lettura un recente articolo, tratto e modificato dalla newsletter Le Sciene. Buona lettura.
Nonna Rosa
neuroscienze dipendenze disturbi mentali
Nei circuiti cerebrali l'inclinazione naturale
alle dipendenze
© Wavebreak
Media Ltd./Corbis
Il comportamento di
ricerca compulsiva di una sostanza d'abuso dipende dallo sviluppo e dalla forza
relativa di due circuiti cerebrali, che si distinguono per il tipo di recettore
della dopamina dei loro neuroni. Uno dei due circuiti aumenta fortemente il
rischio di dipendenza, mentre l'altro conferisce una maggiore capacità di
resistervi. La scoperta apre le porte a nuovi possibili bersagli terapeutici
nel trattamento delle tossicodipendenze (red)
Il rischio di diventare dipendenti da sostanze d'abuso è legato alla
stabilità e all'efficienza delle sinapsi di alcuni circuiti cerebrali, situati
in una specifica regione del cervello: il nucleo accumbens. A stabilirlo è una
ricerca, condotta da neuroscienziati e biologi molecolari dei National
Institutes of Health, a Bethesda,
che firmano un articolo, pubblicato su “Nature Neuroscience”. L'esposizione a sostanze d'abuso
innesca, spesso, comportamenti caratterizzati da una forte perseveranza nella
ricerca della droga, accompagnata da una motivazione altrettanto forte.
Tuttavia, questi comportamenti si manifestano con una facilità e un'intensità
variabili da individuo a individuo, a cui corrisponde una maggiore o minore
probabilità di diventare dipendenti. Per comprendere il meccanismo
cellulare sottostante a questa variabilità, i ricercatori hanno addestrato un
gruppo di topi a compiere un compito che permetteva loro di autosomministrarsi
cocaina, per poi controllare la quantità di lavoro che i singoli animali erano
disposti a sobbarcarsi per ottenere la ricompensa.
Schema
dei circuiti cerebrali della ricompensa, di cui fa parte il nucleo accumbens.
(© FERNANDO DA CUNHA/BSIP/Corbis)
I ricercatori hanno così scoperto che, nei topi più inclini a una ricerca
compulsiva della droga, alcuni circuiti neuronali del nucleo accumbens, un
centro cerebrale deputato all'elaborazione delle risposte agli stimoli
gratificanti, si caratterizzavano per la stabilità e l'efficienza delle sinapsi
fra i loro neuroni. Queste sinapsi erano quelle in cui era presente un
particolare tipo di recettori per il neurotrasmettitore dopamina. Le
sinapsi dei neuroni del nucleo accumbens presentano due tipi differenti di
recettori per la dopamina, indicati come D1 e D2: i neuroni che esprimono
sinapsi con i recettori D1 hanno collegamenti diretti con le aree cerebrali del
mesencefalo, mentre i neuroni che esprimono i recettori D2 sono collegati
al mesencefalo solo in modo indiretto. I topi in cui erano particolarmente
stabili ed efficienti le sinapsi dei circuiti neuronali della via diretta erano
quelli che mostravano un comportamento compulsivo di ricerca della droga, al
contrario di quelli in cui erano più sviluppate le sinapsi della via indiretta,
che tendevano a non manifestare il comportamento o a manifestarlo solo in
misura modesta. Dal momento che la presenza di recettori di tipo D1 oppure D2
dipende dall'attivazione di geni differenti, una nuova opzione per il
trattamento delle dipendenze potrebbe essere quella di somministrare sostanze
in grado di interferire con l'espressione di quei geni, indebolendo la
stabilità delle sinapsi con recettori D1 e rafforzando, invece, quella delle
sinapsi con recettori D2.
(03 aprile
2013)
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