giovedì 23 aprile 2020

appunti sui ragni (8) - la ragnatele (seconda parte)


Gentilissimi e gentilissime,
proseguiamo con i post sui ragni. In particolare, in quello presente, continuiamo a parlare di ragnatele.

LE RAGNATELE (PARTE DUE)
A DISPOSIZIONE PREVALENTEMENTE VERTICALE
RAGNATELE AD “IMBUTO”
IL RAGNO, SENTENDO UNA VIBRAZIONE E PENSANDO FOSSE UNA PREDA, ESCE DALL’IMBUTO   © FABRIZIO LANFREDI

SI TRATTA DI RAGNATELE VERTICALI MOLTO EVIDENTI. PIU’ O MENO AL CENTRO DELLA RAGNATELA SI TROVA UN IMBUTO IN CUI E’ APPOSTATO IL RAGNO. GLI INSETTI VEDONO CHE, TUTTO ATTORNO AL FORO CENTRALE, SI TROVA UN OSTACOLO. IL FORO CENTRALE SEMBRA UN BUCO DA CUI SI POSSA PASSARE. L’INSETTO CERCA DI PASSARE DA LI’, MA SI RITROVA IN TRAPPOLA. QUELLO CHE SEMBRAVA UN PASSAGGIO, IN REALTA’ ERA UNA TRAPPOLA. IL RAGNO DEVE SOLO ASPETTARE LA SUA PREDA. QUESTA COSTRUZIONE E’ MOLTO FATICOSA E NECESSITA DI NUMEROSI PUNTI DI AGGANCIO. LUNGO I BORDI DELLE STRADE IN CUI SONO PRESENTI GUARD RAIL, I RAGNI UTILIZZANO I PALI DI SOSTEGNO E LE TRAVERSE METALLICHE PER COSTRUIRE LA TELA.


RAGNATELA AD IMBUTO © LUCIANA BARTOLINI

A DISPOSIZIONE PREVALENTEMENTE ORIZZONTALE (1)
1)  RAGNATELA ORBICOLARE (A SPIRALE) ORIZZONTALE
LA COSTRUZIONE DI QUESTA TIPOLOGIA DI RAGNATELA E’ SIMILE A QUELLA ORBICOLARE VERTICALE. IL RAGNO, SOLITAMENTE, SI DISPONE SOTTO ALLA RAGNATELA. E’ UNA TIPOLOGIA MOLTO DIFFUSA.

RAGNATELA ORIZZONTALE (PRO E CONTRO)
PRO
1)      ELEVATA CAPACITA’ DI CATTURARE PREDE CHE VOLANO VERSO L’ALTO
2)      MAGGIORE RESISTENZA AL VENTO
3)      POSSIBILITA’ DI CATTURARE PREDE PER OSCILLAZIONE. SE UN INSETTO IN VOLO LENTO PASSA POCO SOPRA, O POCO SOTTO ALLA RAGNATELA, IL RAGNO FA OSCILLARE LA TELA STESSA, COME SE FOSSE UN TRAMPOLINO. SOLO CHE NON E’ IL RAGNO CHE SI LANCIA, MA, COME NEI TAPPETINI ELASTICI, E’ LA RAGNATELA CHE SI SPOSTA. L’INSETTO SI RITROVA ATTACCATO ALLA RAGNATELA E SUBITO VIENE AGGREDITO
CONTRO
1)      CONSUMO ELEVATO DI ENERGIA NELLA COSTRUZIONE
2)      MINORE CAPACITA’ DI CATTURA
3)      ELEVATA POSSIBILITA’ DI DANNI PER LA PIOGGIA
4)      ROTTURA DELLA TELA IN CASO DI CADUTA DI RAMOSCELLI
5)      TELA MAGGIORMENTE VISIBILE IN CASO DI CADUTA DI FOGLIE

2) RAGNATELA A “PORTA-TRAPPOLA” CON TANA A BOTOLA
SI TRATTA DI UNA RAGNATELA, DETTA BURROW, DISPOSTA A LIVELLO DEL SUOLO. IL RAGNO SCAVA UN RIFUGIO, O BOTOLA. LA BOTOLA, SUCCESSIVAMENTE, VIENE CHIUSA DA UNA SPECIE DI PORTA, UN “COPERCHIO” DI CHIUSURA. QUESTA PORTA E’ COSTRUITA DAL RAGNO UTILIZZANDO LA SETA PER COSTRUIRE IL “COPERCHIO” PER LA BOTOLA. CON LA SETA RACCOGLIE PEZZETTINI DI FOGLIE, LICHENI, PEZZETTI DI LEGNO, FANGO. IN QUESTO MODO IL COPERCHIO E’ MIMETIZZATO SUL TERRENO. DALLA BOTOLA SONO POI STESI, DISPOSTI PARALLELAMENTE AL TERRENO, ALTRI FILI DI LUNGHEZZA VARIABILE. IL RAGNO FORMA UNA SPECIE DI “GRIGLIA” DI FILI ATTORNO AL RIFUGIO. TUTTI QUESTI FILI TERMINANO ALL’INTERNO DEL RIFUGIO STESSO. QUANDO UN INSETTO, STRISCIANDO, TOCCA UNO DI QUESTI FILI, IL FILO VIBRA. IL RAGNO, DENTRO AL RIFUGIO, PERCEPISCE COSI’ DA QUALE DIREZIONE PROVENGA L’INSETTO, QUALE SIA LA SUA VELOCITA’ (IN BASE AL TEMPO CON CUI ATTRAVERSA I VARI FILI) E, IN PARTE, LE DIMENSIONI DELLA PREDA. QUANDO ESSA E’ SUFFICIENTEMENTE VICINA E ”CATTURABILE”, IL RAGNO ESCE RAPIDAMENTE DALLA BOTOLA, CATTURA LA PREDA E LA TRASCINA SUBITO DENTRO AL RIFUGIO.


RAGNATELA A PORTA-TRAPPOLA, CON BOTOLA. E’ POSSIBILE OSSERVARE IL RAGNO HEPTATHELA YANBARUENSIS IN AGGUATO © AKIO TANIKAWA (2008)

In attesa della terza, e probabilmente, ultima parte sulle ragnatele, un saluto!

NR, Nonna Ragnatela (ad imbuto), NR!

mercoledì 22 aprile 2020

rocce e minerali - una introduzione


ROCCE E MINERALI
ROCCIA
SI TRATTA DI UN “MISCUGLIO” DI MATERIALI, O AGGREGATO, DI ORIGINE NATURALE, DI FORMAZIONE NON ANTROPICA, OSSIA SENZA L’INTERVENTO DELL’UOMO. PUO’ ESSERE COSTITUITA DA UNO O PIU’ MINERALI, FOSSILI, CEMENTO (NON COME LO INTENDIAMO NOI!) O MATRICE, PORI, SOSTANZE ORGANICHE, SOSTANZE VETROSE, FRATTURE, IMPURITA’.
UNA ROCCIA NON PRESENTA UNA FORMULA CHIMICA BEN PRECISA E DEFINITA.
UNA ROCCIA NON E’ UNA STRUTTURA CONTINUA MA PRESENTA QUASI SEMPRE DISCONTNUITA’.
SE UNA ROCCIA PRESENTA UN SOLO TIPO DI MINERALI E’ DETTA ROCCIA OMOGENEA (questa terminologia è tuttavia poco usata).


Un esempio di roccia omogenea: la quarzite, composta quasi interamente da minerali di quarzo

CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE
LE ROCCE SI CLASSIFICANO IN BASE ALLA LORO ORIGINE.
SI DISTINGUONO:
ROCCE MAGMATICHE (NON vulcaniche come è scritto in qualche libro!)
ROCCE SEDIMENTARIE
ROCCE METAMORFICHE
MINERALE
E’ UN CORPO INORGANICO NATURALE, NON VIVENTE, CON UNA COMPOSIZIONE CHIMICA BEN PRECISA O, COMUNQUE, VARIABILE IN UN RANGE RISTRETTO DI COMPOSIZIONE. SI PRESENTA IN UNO STATO DI AGGREGAZIONE SOLIDO, CON RARISSIME ECCEZIONI, COME IL MERCURIO NATIVO. HA CARATTERISTICHE CHIMICHE E FISICHE COSTANTI. HANNO FORMA SOLIDA BEN DEFINITA E PRECISA. SE PRESENTI IN FORMA SOLIDA PRECISA, TALE FORMA E’ DETTA FORMA CRISTALLINA. I MINERALI IN FORMA CRISTALLINA HANNO FACCE PIANE RICONDUCIBILI A SOLIDI BEN PRECISI.


Mercurio nativo in una roccia: sono i “pallini” grigio-argento di forma sferica

·         ATTENTI: IN MANIERA NON PROPRIO CORRETTA, E PER NULLA SCIENTIFICA, SI CONFONDE IL TERMINE MINERALE CON IL TERMINE CRISTALLO.
MOLTI MINERALI SONO CRISTALLI, MA NON TUTTI. ESISTONO MINERALI NON IN FORMA CRISTALLINA, COME L’OPALE.


Opale: minerale non cristallino (amorfo) di silice idrata (composizione chimica pari a “quarzo+acqua”)
·         ATTENTI: NON TUTTI I CRISTALLI SONO MINERALI. AD ESEMPIO I DIAMANTI ARTIFICIALI SONO CRISTALLI, MA NON SONO MINERALI. INFATTI NON SONO NATURALI.

Un diamante artificiale, o sintetico

·         IN MANIERA POCO CORRETTA SONO DETTI MINERALI ANCHE SOSTANZE NATURALI NON SOLIDE, CON COMPOSIZIONE VARIABILE E IMPURITA’. UN ESEMPIO COMUNE E’ IL METANO, DEFINITO GAS MINERALE, O L’ACQUA MINERALE CHE VIENE IMBOTTIGLIATA.
IL GHIACCIO PURO, SE NATURALE, PUO’ ESSERE CONSIDERATO UN MINERALOIDE.


Ghiaccio in cristalli: è un mineraloide
CLASSIFICAZIONE DEI MINERALI
LA CLASSIFICAZIONE DEI MINERALI DIPENDE DA:
·      STRUTTURA CRISTALLINA
·      COMPOSIZIONE CHIMICA
·      PROPRIETA’ FISICHE
I MINERALI CHE HANNO PERSO LA LORO STRUTTURA CRISTALLINA SONO DETTI:
·         AMORFI, O VETROSI, SE UNA VOLTA SOLIDIFICATI GIA’ NON AVEVANO UNA FORMA PRECISA


Minerale amorfo: non ha forma cristallina, ma composizione precisa




·         METAMITTICI SE LA LORO STRUTTURA E’ STATA DISTRUTTA DALLA RADIOATTIVITA’
IL RICONOSCIMENTO DI MINERALI METAMITTICI AVVIENE TRAMITE MICROSCOPIO, TAGLIANDO I MINERALI IN SEZIONE SOTTILE (“A FETTINE”)



Un minerale metamittico al microscopio: la struttura cristallina è stata completamente distrutta.
Si riconosce una forma più o meno a parallelogramma.
I vertici e i “lati” sono i primi ad essere distrutti.
LA CLASSIFICAZIONE DEI MINERALI E’ MOLTO DIFFICILE.
LA CLASSIFICAZIONE DELLE ROCCE E’ DIFFICILE.
PER OSSERVARE SUL WEB ROCCE E MINERALI È SUFFICIENTE FARE RIFERIMENTO A GEOPARCHI E MUSEI, ITALIANI E NON.
IL MUSEO DI SCIENZE NATURALI DI LONDRA HA UNA OTTIMA RACCOLTA FOTOGRAFICA DI MINERALI E ROCCE.
AL SEGUENTE LINK LA GUIDA DI UNA MOSTRA SU 76 MINERALI ITALIANI:
NR, Nonna Rocciosa

giovedì 16 aprile 2020

appunti sui ragni (7) - le ragnatele -prima parte


LE RAGNATELE (PARTE UNO)
SONO LA COSTRUZIONE PIU’ NOTA DEI RAGNI, ANCHE SE NON TUTTI I RAGNI COSTRUISCONO RAGNATELE.
SE TROVIAMO UNA RAGNATELA NON POSSIAMO DIRE A QUALE SPECIE APPARTENGA.
TIPOLOGIE DI RAGNATELA
DISTINGUIAMO RAGNATELE CON DISPOSIZIONE PREVALENTEMENTE VERTICALE E CON DISPOSIZIONE PREVALENTEMENTE ORIZZONTALE
A DISPOSIZIONE PREVALENTEMENTE VERTICALE
1)      RAGNATELA ORBICOLARE (A SPIRALE) VERTICALE
2)      AD “IMBUTO”
A DISPOSIZIONE PREVALENTEMENTE ORIZZONTALE
3)      RAGNATELA ORBICOLARE (A SPIRALE) ORIZZONTALE
4)      A “PORTA-TRAPPOLA” CON TANA A BOTOLA
5)      COB WEB
6)      AD “AMACA”
7)      A “VELO”
8)      A “LENZUOLO” (O A “FOGLIO”)

RAGNATELA VERTICALE VS RAGNATELA ORIZZONTALE (PRO E CONTRO)
LE RAGNATELE VERTICALI
PRO (PUNTI A FAVORE)
·         GRANDE CAPACITA’ DI CATTURARE PREDE
LA DISPOSIZIONE IN VERTICALE PERMETTE DI INTERCETTARE PREDE VOLANTI
·         ALTA CAPACITA’ DI IMPRIGIONARE LE PREDE CATTURATE
LE PREDE CATTURATE NON RIESCONO A SCAPPARE QUASI LA META’ DELLE VOLTE (50% CIRCA)


ARANEUS ANGULATUS CHA CATTURA UN ORTOTTERO © ANDREA PANE (2019)


·         DISPOSIZIONE “ATTACCA O SCAPPA”
GLI HUB, I PUNTI DI INCROCIO DELLA RAGNATELA, SONO DISPOSTI IN MODO CHE IL RAGNO POSSA ATTACCARE LA PREDA DA QUALSIASI DIREZIONE;
OPPURE, SE NON E’ UNA PREDA MA UN PREDATORE, SONO MESSI NELLA DIREZIONE CHE PERMETTE AL RAGNO, QUASI SEMPRE, DI FUGGIRE E NON ESSERE MANGIATO (DIREZIONE PREFERITA DI FUGA)
·         OTTIMA RESISTENZA ALLA PIOGGIA
LA PIOGGIA BATTENTE, SE LEGGERA, NON CAUSA DANNI ALLA RAGNATELA; SE LA PIOGGIA E’ INTENSA, QUASI SEMPRE NON DISTRUGGE LA RAGNATELA MA LA DANNEGGIA SOLAMENTE. IL RAGNO NON DOVRA’, DOPO LA PIOGGIA, RICOSTRUIRE TUTTO DA CAPO
CONTRO (PUNTI A SFAVORE)
·         SCARSA RESISTENZA AL VENTO
PER OVVIARE A TALE INCONVENIENTE, SPESSO, LE RAGNATELE SONO COSTRUITE AL RIPARO, IN FOSSI, ANGOLI, O PARALLELE ALLA DIREZIONE DEI VENTI PREVALENTI
·         ALTA VISIBILITA’ IN CASO DI RUGIADA
NELLE PRIME ORE DEL GIORNO, OPPURE CON LA NEBBIA, LE GOCCIOLINE DI RUGIADA O DI NEBBIA SI DEPOSITANO SUI FILI DELLA RAGNATELA. LA RAGNATELA DIVENTA COSI’ MOLTO VISIBILE PER GLI INSETTI CHE VOLANO NELLA SUA DIREZIONE. ALLO STESSO MODO, IN QUELLE CIRCOSTANZE, ANCHE I PREDATORI DEL RAGNO POSSONO APPROFITTARNE
·         ALTO CONSUMO DI ENERGIA
PER COSTRUIRE UNA RAGNATELA A SPIRALE (ORBICOLARE) IL RAGNO DEVE CONSUMARE ENERGIA.

COSTRUZIONE DELLA RAGNATELA ORBICOLARE
(IN 10 FASI)
PER LA COSTRUZIONE IL RAGNO PARTE DA UN PUNTO DI AGGANCIO.
1)      COSTRUISCE IL PRIMO FILO LASCIANDOSI CADERE DALL’ALTO, OPPURE LASCIANDOSI TRASPORTARE DAL VENTO


HYPTIOTES PARADOXUS, MENTRE COSTRUISCE IL PRIMO FILO © MATTIA MENCHETTI (2017)

2)      COSTRUITO IL PRIMO FILO, RISALE NEL PUNTO DI AGGANCIO. A VOLTE RIPETE L’OPERAZIONE PER RENDERE IL FILO PIU’ RESISTENTE.
3)      IN SEGUITO SI SPOSTA UN POCO E RIPETE L’OPERAZIONE.
4)      ARRIVA A META’ DEL FILO COSTRUITO PRIMA SI LASCIA CADERE. SI FORMA UNA SPECIE DI Y.
5)      DALLE TRE ESTREMITA’ DELLA Y, COSTRUISCE TRE NUOVI FILI CHE SARANNO IL “CONTORNO” DELLA RAGNATELA
6)      AVANZA ALLA META’ DI QUESTI NUOVI FILI E LI UNISCE AL CENTRO DELLA Y
7)      CONTINUA A COSTRUIRE FILI PASSANDO PER IL CENTRO
8)      FORMA, COSI’ UNA SERIE DI FILI A RAGGIERA.
9)      IN SEGUITO LI UNISCE CON FILI PERPENDICOLARI, TIRANDOLI
IN QUESTO VIDEO POTETE VEDERE IL PASSAGGIO 9:

TERMINA LA RAGNATELA PREDISPONENDO E RINFORZANDO GLI HUB (I PUNTI DEI NODI), GLI STABILIMENTA (LE ORNAMENTAZIONI DELLA RAGNATELA, SE PRESENTI), OPPURE EVENTUALI DECORAZIONI, E ULTERIORI FILI DI ANCORAGGIO, PER RENDERE PIU’ RESISTENTE LA TELA STESSA.


DUE STABILIMENTA SULLA RAGNATELA DI UN RAGNO VESPA © FAUSTO LEANDRI (2020)


DECORAZIONI SULLA RAGNATELA DI UNA CYCLOSA © ANDREA PANE (2018)

DOPO AVER COSTRUITO LA RAGNATELA, IL RAGNO DEVE RIPOSARSI PER ALCUNE ORE. IN QUESTE ORE E’ MOLTO VULNERABILE AGLI ATTACCHI DEI PREDATORI.

martedì 31 marzo 2020

appunti sui ragni (6) - riproduzione e corteggiamento



Gentilissimi e gentilissime,
continuiamo con gli appunti sui ragni.

RAGNI – RIPRODUZIONE E CORTEGGIAMENTO

I ragni hanno riproduzione sessuata, ossia nella riproduzione sono coinvolti cellule dette gameti: femminili (oociti, oppure ovociti) e gameti maschili (spermatozoi).
Questi gameti hanno solo un cromosoma di ogni coppia. Sono cellule APLOIDI.
Quando avviene l’unione tra oocita e spermatozoo si forma la prima cellula di un nuovo organismo. Questa prima cellula è detta ZIGOTE.
Dallo zigote, mediante la replicazione, o duplicazione, della cellula, si forma l’organismo completo.
Nei ragni, tuttavia, la riproduzione avviene con fecondazione interna INDIRETTA.
Cosa significa interna? Significa che l’unione dei due gameti avviene all’interno del corpo della femmina.
Cosa significa indiretta? Significa che la riproduzione avviene SENZA il contatto tra l’apparato genitale maschile e quello femminile.
I ragni maschio, in presenza di un ragno femmina DELLA STESSA SPECIE e FERTILE, avvolgono in una piccola “ragnatela” gli spermatozoi. Successivamente li raccolgono nei pedipalpi.
Se la femmina è fertile, ossia è matura e pronta per l’accoppiamento, il maschio inserisce il pedipalpo nell’apparato genitale femminile, detto EPIGINO. Trasferisce, così, gli spermatozoi, che si uniscono all’oocita.
Poiché i pedipalpi sono posti nella parte della testa del maschio, e l’epigino nell’addome della femmina, sono presenti quasi sempre dei comportamenti detti RITUALI DI CORTEGGIAMENTO.
Nei ragni, di solito, le femmine sono molto più grandi dei maschi. Per il maschio, quindi, a volte, il corteggiamento può essere rischioso.
Distinguiamo 3 tipologie di rituali di corteggiamento nei ragni:

a) CONTATTO DIRETTO TRA MASCHIO E FEMMINA

b) EMISSIONE DI FEROMONI DA PARTE DELLA FEMMINA

c) RICONOSCIMENTO VISIVO



a)CORTEGGIAMENTO CON CONTATTO DIRETTO
Il maschio cammina strisciando sopra alla femmina. Blocca la femmina, che, di solito, non reagisce. Inserisce il pedipalpo nell’epigino. Successivamente si allontana. Il maschio, in questo caso, è più piccolo della femmina.
Il maschio del ragno MICROMMATA VIRESCENS, di colore verde, con striscia rossa sull’opistosoma quando è maturo, semplicemente fa un balzo e letteralmente, salta addosso alla femmina, di colore verde oliva intenso.
In questo caso è possibile riconoscere il ragno maturo di genere maschile dalla femmina. Quando questo accade, come, ad esempio, tra gallo e gallina, o tra uomo e donna, si parla di DIMORFISMO SESSUALE.
La tarantola, LYCOSA TARANTULA, come altri ragni della stessa famiglia (“ragni-lupo”), dopo l’accoppiamento si scambiano “effusioni” accarezzandosi a vicenda i pedipalpi usando le zampe anteriori.
Il nome tarantola deriva direttamente dalla città di Taranto. Contrariamente a quanto si crede, non ha un morso velenoso per l’uomo.
Altri ragni, con le zampe, danno dei colpettini sul corpo della femmina. La femmina si mette in posizione di difesa, o, meglio, fa finta di difendersi. Infatti si lascia avvicinare con i cheliceri ben lontani tra loro. Il maschio si avvicina ancora di più e la blocca per l’accoppiamento.
Altri ragni legano con un filo di seta la femmina per l’accoppiamento. La femmina fa finta di non potersi liberare e si lascia avvicinare. Dopo l’accoppiamento, tranquillamente, si libera dal filo.

b) EMISSIONE DI FEROMONI
I feromoni sono sostanze chimiche rilasciate dagli organismi viventi come “segnali chimici”.
·         RAGNI CHE COSTRUISCONO LA RAGNATELA
In alcune specie, la femmina rilascia queste sostanze direttamente sulla ragnatela. Il maschio si avvicina alla tela attirato dai feromoni. Giunto sulla tela, ne pizzica i fili, come se fosse una chitarra. Le vibrazioni arrivano alla femmina. La femmina riconosce, dal tipo di pizzichi, se si tratta di un maschio della propria specie oppure se si tratta di una preda. Nel primo caso, il maschio si avvicina per la riproduzione. L’accoppiamento, in questo caso, avviene quasi sempre “a testa in giù”, come nel caso di ARGIOPE BRUENNICHI.
Il ragno LINYPHIA TRIANGULARIS, dopo l’accoppiamento, per evitare che un altro maschio si avvicini alla femmina, si mangia la ragnatela che la femmina ha costruito.
·         RAGNI CHE NON COSTRUISCONO LA RAGNATELA
La femmina matura, mentre cammina, rilascia, su un filo di seta, i feromoni. Se un maschio incrocia il filo è attratto dai feromoni femminili e si avvicina alla femmina per l’accoppiamento. I due si scambiano segnali visivi, di giorno, o acustici e tattili, di notte.
Il ragno PISAURA MIRABILIS usa un’altra strategia. Cattura una mosca e la avvolge completamente in una specie di bozzolo. Poi posiziona il suo regalo di fronte alla femmina. La femmina si distrae e il maschietto ne approfitta per l’accoppiamento. A volte succede che il maschietto, distratto dalla femmina, non riesca a catturare nulla. Allora imbroglia! Costruisce ugualmente il suo bozzolo-regalo. Un po’ come se si facesse alla fidanzata un regalo con un bel pacchetto, ben confezionato. Poi, dentro al cadeau, non c’è assolutamente nulla.

c) RICONOSCIMENTO VISIVO
Nei ragni salterini (Salticidae) il riconoscimento visivo è molto importante. Il maschietto si “fa vedere” dalla femmina. Fa “il galletto”, diremmo noi. Se la femmina rimane ferma, oppure “risponde” ai segnali del maschio, inizia il corteggiamento “da vicino”.
Alcuni ragni, inoltre, devono sacrificare se stessi o una parte del loro corpo, di solito uno o entrambi i pedipalpi.
Per essere più veloce, il maschio di TIDARREN ARGO si strappa un pedipalpo. Quando si accoppia, la femmina gli strappa anche l’altro. A questo punto il maschio non sa più dove andare e la femmina se lo mangia.
LATRODECTUS HASSELTI, per garantire che la femmina sia ben nutrita e che i suoi spiderlings siano in salute, si lascia mangiare dalla femmina dopo la riproduzione.
Molto caratteristico è il balletto del ragno-pavone, MARATUS VOLANS, oppure di ragni dello stesso genere, che, come dice il nome, si pavoneggia. Al posto della ruota del pavone, alza l’opistosoma, bello colorato. Poi con le zampe anteriori manda dei segnali, come se fosse un addetto sulle portaerei o negli eliporti. Ecco un video in cui potete osservare il ragno-pavone nel rituale di corteggiamento:


NR, Nonna rituale

mercoledì 25 marzo 2020

appunti ragni (5) (cl. 1) - alimentazione


Gentilissimi e gentilissime,
continuiamo con gli appunti sui ragni.
Nella fase del ciclo vitale che abbiamo denominato “trasformazione di energia” dobbiamo ancora parlare della alimentazione.
Come avviene? Cosa mangiano i ragni? Come avviene la predazione?

COSA MANGIANO I RAGNI - ALIMENTAZIONE
Come abbiamo già detto, con esclusione del ragno Bagheera kiplingi, che è vegetariano, tutti gli altri ragni sono carnivori.
Anche alcune forme juvenili di ragni (“ragnetti giovani”), sino alla maturità, non sono carnivori. Si cibano del nettare di fiori.
Secondo alcuni studi, sembra che alcuni ragni che vivono nei fiori possano mangiare, oltre alle prede catturate, anche nettare e polline.
Per mangiare utilizzano i cheliceri, di cui abbiamo già parlato in un post precedente.
Quasi tutti gli altri ragni hanno i cheliceri che terminano con un condotto di uscita, un piccolo buchetto che serve per iniettare il veleno alle prede. Il veleno è prodotto da apposite ghiandole velenifere.
Solo la famiglia degli Uloboridae non inietta il veleno e non ha ghiandole velenifere. Gli Uloboridae hanno cheliceri particolarmente robusti e resistenti. Il significato di Uloboride è “dal morso funebre”, o “dal morso fatale”. Infatti, una volta catturata, per la preda di un uloboride è quasi impossibile scappare.
Gli altri ragni usano il veleno.
I RAGNI NON POSSONO MANGIARE CIBO IN FORMA SOLIDA. Il loro apparato digerente non lo consente. Possono mangiare solo cibo allo stato liquido.
Per impedire che ci siano particelle solide, l’apparato digerente dei ragni ha filtri in serie che fanno passare solo i liquidi.
Per questo il cibo è digerito ESTERNAMENTE. I modi in cui avviene questa “digestione esterna” sono, sostanzialmente, due:
1)      Il ragno che ha catturato la preda e l’ha immobilizzata, le inietta i succhi digestivi. Tali succhi digeriscono la preda. La parte commestibile della preda viene liquefatta. Grazie a una specie di “pompa aspirante” i liquidi digestivi e il cibo sono poi succhiati dal ragno. In tal modo il ragno ha i nutrienti necessari. La parte della preda che non è digerita è, nel caso di insetti predati, quasi sempre, solo l’esoscheletro, ossia la parte esterna. Si parla, in questo caso, di EXUVIA ALIMENTARE.
2)      In altri ragni, invece, la preda viene letteralmente spappolata. Grazie a cheliceri e pedipalpi, il ragno forma una specie di “pappetta omogeneizzata”. Per rendere più commestibile il cibo, alla “pappetta” il ragno unisce i succhi digestivi, poi aspirati nell’apparato digerente
Il cibo immesso e aspirato si ferma nell’apparato digerente in apposite “camerette” (PUNTI CIECHI, o BLIND SPOT), per facilitare la digestione e l’assimilazione dei nutrienti.
Alcuni ragni mangiano una preda che può essere anche già morta. Si parla, in questo caso, di ragni saprofagi (“ragni che mangiano cadaveri”).
Oltre a quanto detto in precedenza, come riportato in altro post, alcuni ragni si mangiano le cuticole dopo la muta. Altri ancora, in mancanza d’altro, si mangiano il polline che è rimasto appiccicato alla ragnatela. Altri ancora si mangiano proprio la ragnatela o la seta.

PREDAZIONE
Possiamo distinguere modi diversi di predazione. Quello più noto è con la ragnatela.

·       CON RAGNATELA
La ragnatela è formata da fili appiccicosi. Quando una preda è catturata nella ragnatela, si muove, facendo vibrare tutta la ragnatela. Le vibrazioni arrivano al ragno che, subito, corre ad assalire la preda.

·       A PELO D’ACQUA
Alcuni ragni si mettono “a galleggiare” sul pelo dell’acqua. Quando un insetto, per sbaglio, o perché sta scappando da un predatore, oppure perché sta lottando con altri insetti, finisce in acqua, si formano le onde. Il ragno in agguato sente queste onde e si dirige verso la preda caduta in acqua. Se riesce a catturarla, se ne alimenta.
Il ragno palombaro (Argyroneta aquatica), una volta catturata la preda in acqua, per non farsela sfuggire o rubare da altri, la porta sott’acqua. Sotto il livello dell’acqua il ragno palombaro costruisce, con la seta, una specie di campana piena d’aria. Un po’ come se fosse una botte in mare. Sembra che non ci sia aria all’interno, ma, come forse ricorderete in alcuni film di pirati, e come potete, con un semplice esperimento, osservare anche Voi, l’aria è presente.
Se prendete un bicchiere vuoto e lo rovesciate velocemente, a testa in giù, e lo immergete in una bacinella piena d’acqua, all’interno del bicchiere si nota che è rimasta aria.

·       AL LACCIO
Alcuni ragni, al posto di costruire una ragnatela, si portano dietro una specie di laccio. Con questo laccio cercano di catturare le prede. Tendono il laccio e, se una preda ci finisce dentro, lasciano il filo del laccio. La preda viene avvolta dal filo e catturata.
Il ragno Deinopis spinosus è una specie di ragno-thug. Si portano una corda per catturare le prede. Se la preda cammina sul terreno, il ragno-thug usa le zampe anteriori. Lancia il laccio e tira verso di sé la preda catturata. Se la preda vola, il ragno-thug usa le zampe posteriori, come quando si salta alla corda, ruotando all’indietro. Le “zampate” e la cattura, tuttavia, dipendono molto dalla forza del ragno e dalla velocità della preda.
Il ragno Mastophora preferisce le falene. Per catturarle usa una specie di “pallina” di seta. È, un poco, simile al lancio del martello. La pallina è attaccata ad un filo. Al posto di lanciare la pallina, come avviene per gli atleti martellisti, la lascia penzolare. Ricopre poi questa pallina con sostanze chimiche simili a quelle emesse dalle falene. Se una falena si avvicina, rimane attaccata alla pallina e aggredita. Se il ragno non riesce a catturare nulla, semplicemente si rimangia la pallina di seta. Si riposa un po’, poi ci riprova costruendo un’altra pallina “cattura falene”.

·       IN AGGUATO
I ragni che usano questa tattica stanno fermi, in attesa che qualche preda si avvicini. Poi la catturano.
Per fare questo possono:
-          MIMETIZZARSI: il ragno-granchio può cambiare di colore e mimetizzarsi all’interno dei fiori. Ho visto un ragno che, in qualche giorno, nel giardino di casa mia, da color marroncino è diventato bianco, quasi invisibile.
-          STENDERSI: alcuni ragni acquatici si cibano di pesciolini. Si mettono a riva, con le zampe posteriori che si ancorano ad un sostegno, un rametto, un sasso. Poi si allungano verso l’acqua, stando il più possibile a filo d’acqua. Aspettano e, quando passa un pesciolino, lo avvelenano. Lo tirano fuori dall’acqua e se lo mangiano.
-          CACCIARE: molti ragni salterini girano nell’ambiente, sulle cortecce, sui muri. Se vedono una possibile preda cercano di aggirarla, la inseguono e, se riescono, la catturano.
-          CAMUFFARSI: i ragni-formica sono ragni salterini. Appartengono alla sottofamiglia Myrmarachninae. Il nome di questa sottofamiglia è proprio “ragni-formiche”. Sono ragni che, se non li osserviamo attentamente, senza contare le zampe, assomigliano, in tutto e per tutto, a formiche. Per ingannare le formiche tengono le prime due zampette anteriori rivolte verso l’alto, come se fossero antenne. Imitano, per quanto possibile, le formiche di cui si nutrono. In seguito, appena se ne presenta l’occasione, catturano una formica e se la mangiano. In Italia si trova la specie di ragno-formica detta Myrmarchne formicaria.

Per ora è tutto. Al prossimo spider-post.
NR, Nonna Rosa

mercoledì 18 marzo 2020

appunti ragni 4 (cl. 1) - respirazione


Gentilissime e gentilissimi,
proseguiamo con gli appunti sui nostri amici ragni.

Una tra le parti che costituiscono il CICLO VITALE di ogni organismo vivente è dato dalla “TRASFORMAZIONE DI ENERGIA”. Sui libri di testo è riportata spesso sotto altre denominazioni.
Con ciò si intendono i modi in cui, sia a livello di tutto l’organismo sia a livello di cellula, per gli organismi pluricellulari, reperiscono fonti di energia.
Sicuramente per gli organismi autotrofi, che non hanno bisogno di cibarsi di altri organismi, esse possono essere ricondotte a FOTOSINTESI CLOROFILLIANA e RESPIRAZIONE.
Per i ragni, organismi eterotrofi, ci occuperemo di RESPIRAZIONE e ALIMENTAZIONE.

RESPIRAZIONE
La respirazione, nei ragni, non avviene come nei vertebrati.
I ragni non hanno il sangue come lo intendiamo noi. Hanno, invece, l’emolinfa.
La respirazione avviene, principalmente, in due modi, a volte distinti e a volte collegati tra loro:
·         Trachea
·         Polmoni a libro
In alcuni ragni è presente solo la trachea, in particolare in quelli di dimensioni minori. In altri solo i polmoni a libro. In altri ancora i polmoni a libro terminano nella trachea. Al posto del sangue, o, piuttosto, come sangue, i ragni hanno l’emolinfa. Attraverso l’emolinfa i ragni riforniscono di ossigeno le cellule del loro corpo.
Solo alcuni ragni non utilizzano la trachea o i polmoni a libro. Per esempio, alcuni Opilioni respirano, o, meglio, scambiano ossigeno con l’ambiente, direttamente dalla superficie del corpo.
TRACHEA
La trachea è una specie di tubicino, o da numerosi tubicini ramificati, che mette in comunicazione l’esterno al corpo del ragno. La trachea nei ragni è situata nell’opistosoma. È collegata all’esterno solitamente tramite una sola apertura, detta SPIRACOLO TRACHEALE. In ragni fossili le aperture erano due o più. Oggi quasi tutti i ragni hanno un solo spiracolo. Si può notare vicino alle filiere, nella parte posteriore ventrale dell’opistosoma.
Grazie a questa apertura l’ossigeno può irrorare l’emolinfa, o, addirittura, direttamente gli organi interni.
POLMONI A LIBRO
Nei ragni che respirano con i polmoni a libro, nell’emolinfa, è presente una proteina che, come l’emoglobina per l’uomo, trasporta l’ossigeno alle cellule. Questa proteina è detta EMOCIANINA.
I polmoni a libro sono, come dice il termine, formati da tante pagine (LAMINE) che sono collegate all’esterno mediante, comunemente, due aperture (SPIRACOLI POLMONARI). Anche queste aperture sono poste nella parte ventrale dell’opistosoma, vicino al pedicello, la zona di collegamento tra prosoma ed opistosoma. Un muscolo posto vicino allo spiracolo si attiva per far entrare aria. Per DIFFUSIONE l’ossigeno passa all’emolinfa e, da qui, a tutti gli organi e cellule del corpo del ragno.
Nei ragni in cui i polmoni a libro terminano in una trachea si possono notare sia gli spiracoli polmonari sia quello tracheale.
Ecco, in una foto non troppo a fuoco, la visione ventrale di un ragno-vespa.



Nella zona in rosso sono evidenziati i due spiracoli polmonari; nella zona in blu è evidenziato lo spiracolo tracheale.

E, anche per questo, per ora, è tutto!

NR, Nonna Rosa