venerdì 28 febbraio 2020

appunti sui ragni (1)

Gentilissimi e gentilissime,
eccoVi alcuni pochi iniziali appunti sui ragni: Sono evidentemente incompleti, ma, per ora, sufficienti per farVi un'idea di questi animaletti:


RAGNI
I ragni (Araneae) hanno prosoma ed opistosoma uniti da un “peduncolo”, detto PEDICELLO. Hanno 8 zampe. Non hanno muscoli che permettono l’estensione degli arti.
Sono circa 50 000 specie, suddivise in 120 famiglie. La loro classificazione spesso è oggetto di revisioni e di modifiche.
Sono quasi tutti predatori. Esiste una sola eccezione: Bagheera kiplingi, che vive in America centrale e si nutre di vegetali.
Le tecniche di caccia sono varie: possono costruire ragnatele o cacciare all'agguato. Alcune specie di ragni saltatori (Salticidae) si fingono formiche per poi catturarle e mangiarsele.
Nella zona finale dell’opistosoma, i ragni presentano le filiere. Le filiere servono per produrre la seta. Essa è utilizzata per costruire ragnatele, per avvolgere le prede, per difendere le uova fecondate, per costruire tane o per farsi trasportare dal vento.


E poi?
Vi avevo avvisato che erano solo pochi appunti iniziali!
Se siete interessati, potremo proseguire con maggiori dettagli.

Una nonna Ragnofila! Sebbene si dica aracnofila! NR!

mercoledì 26 febbraio 2020

INTRODUZIONE AGLI ARACNIDI

Gentilissimi e gentilissime,
eccoVi una breve, e incompleta, introduzione al mondo degli aracnidi. Si tratta, evidentemente, di appunti per una classe prima, magari per alunni di 1 A.

Come al solito, se siete interessati, inviate commenti e suggerimenti.
NR, Nonna-Ragno, ovvio!


ARACNIDI
Hanno le seguenti caratteristiche:
·         Corpo suddiviso in due parti (TEGMATA): la parte (TEGMA) anteriore è detta PROSOMA; quella posteriore, con le zampe, è detta (OPISTOSOMA)
·         Nel prosoma si trovano la testa e due tipi di appendici: CHELICERI e PEDIPALPI
·         I cheliceri servono per l’alimentazione (sono parte dell’apparato boccale), per difesa o per attacco. Nei ragni i cheliceri possono contenere, infatti, ghiandole per il veleno
·         I pedipalpi hanno funzione sensoriale o prensile. Servono, inoltre, nei ragni, durante l’accoppiamento, con funzioni riproduttive. Possono avere funzioni anche locomotorie o possono essere utilizzate per scavare
·         Gli aracnidi posseggono 4 paia di zampe
·         Le zampe sono suddivise in 7 parti. La parte più vicina al corpo è detta COXA. Troviamo poi, nell’ordine: TROCANTERE, FEMORE, PATELLA, TIBIA, METATARSO, TARSO. Alla fine del tarso si trovano gli artigli.
Dal punto di vista della classificazione, tra gli aracnidi troviamo:

AMBLIPIGI
RAGNI
OPILIONI
PALPIGRADI
PSEUDOSCORPIONI
RICINULEI (RAGNI-ZECCA)
SCHIZOMIDI
SCORPIONI
SOLIFUGI
UROPIGI
ACARI


NR

martedì 25 febbraio 2020

gruppi sanguigni


Gentilissimi e gentilissime,
eccoVi alcune riflessioni e considerazioni sulla genetica dei gruppi sanguigni nell’uomo.
Per ora ci soffermeremo solo sul gruppo sanguigno “classico”:
Ogni persona può avere una tra le seguenti coppie di alleli:
AA – gruppo sanguigno A: fenotipo A dominante; genotipo omozigote di linea pura
A0 – gruppo sanguigno A: fenotipo A dominante; genotipo ibrido eterozigote (di 1° o 2° generazione filiale)
AB – gruppo sanguigno AB: fenotipo AB codominante; genotipo ibrido eterozigote
BB – gruppo sanguigno B: fenotipo B dominante; genotipo omozigote di linea pura
B0 – gruppo sanguigno B: fenotipo B dominante; genotipo ibrido eterozigote (di 1° o 2° generazione filiale)
00 – gruppo sanguigno 0: fenotipo 0 recessivo; genotipo omozigote di linea pura
Il carattere A è dominante rispetto a 0, mentre è codominante con B.
Il carattere B è dominante rispetto a 0.
Il carattere 0 è recessivo.
Tralasciamo pure gli altri geni che influiscono sulle caratteristiche del sangue di una persona (fattore Rh, Kell e altri).
Vi lascio un compito:
costruite una tabella di Punnet riportando i possibili incroci tra madre AB e padre B0.
Inviate pure le Vostre soluzioni come commento.
Una Nonna Rh, NR!

domenica 16 febbraio 2020

TERMINOLOGIA SCIENTIFICA PER 1 A (CELLULA E ORIGINE DELLA VITA)

Gentilissimi,
eccoVi alcuni termini che possono riguardare la cellula e le ipotesi sull'origine della vita. Si tratta, ovviamente, solo di alcuni termini possibili. Ne sono presenti numerosi altri. Se pensate possa essere utile, chiedete pure, o inviate, mediante commento, i Vostri desiderata.
Le definizioni non sono sempre complete. Si tratta di semplificazioni, adatte per una eventuale verifica in merito. NR, Nonna riguardante

·         ATMOSFERA PRIMORDIALE: COMPOSIZIONE DELL’ ”ARIA” PRIMA DELLA VITA SULLA TERRA
·         CH4: METANO
·         NH3: AMMONIACA
·         O3: OZONO
·         TORBIDITA’: MANCANZA DI TRASPARENZA NELL’ACQUA O NELL’ARIA
·         MOLECOLE PREBIOTICHE: SOSTANZE CHE SONO ALLA BASE DELLE CELLULE
·         PANSPERMIA: ALTRO NOME DELL’IPOTESI DI HOYLE (“INSEMINAZIONE OVUNQUE”)
·         SUPERNOVAE: STELLE CHE A FINE VITA ESPLODONO
·         CHIOMA DELLA COMETA: PARTE ANTERIORE DI UNA COMETA NEI PRESSI DI UNA STELLA
·         CODA DELLA COMETA: PARTE POSTERIORE DELLA COMETA. E’ CAUSATA DAL VENTO SOLARE, OSSIA DALLE PARTICELLE EMESSE DALLA STELLA
·         SIDERITI: METEORITI METALLICHE
·         STRUTTURE DI WINDMANSTATTEN: SEGNETTI CHE CARATTERIZZANO LE “PIETRE NERE”. SONO LINEARI E A ZIG ZAG
·         EVENTO DI TUNGUSKA: IN SIBERIA, NEL 1908, PROBABILMENTE ESPLOSE UNA COMETA, O UNA METEORITE, A POCHI METRI DAL SUOLO. ATTUALMENTE VI SI TROVA UN LAGHETTO
·         CRATERE DA IMPATTO: IMPRONTA CAUSATA DALLA CADUTA DI UNA METEORITE SULLA TERRA. FAMOSO E’ IL METEOR CRATER IN ARIZONA
·         CONDRITI: METEORITI LITICHE CONTENENTI “SFERETTE VETROSE”
·         CONDRULE: SFERETTE VETROSE CONTENUTE IN ALCUNE METEORITI LITICHE
·         COSTA DIGITATA: COSTA FANGOSA A FORMA RAMIFICATA, SOLITAMENTE IN FOCE A DELTA
·         TIDAL FLAT: PIANA DI MAREA. SI TRATTA DI ZONE PIATTE SOMMERSE IN ALTA MAREA
·         POZZA DI MAREA: POZZANGHERE COLMATE D’ACQUA IN ALTA MAREA
·         MUD CRACKS: CREPE NEL FANGO O IN POOZANGHERE, A FORMA POLIGONALE, SOLITAMENTE ESAGONALE
·         DIFETTI DI RETICOLO: VUOTI NELLA STRUTTURA CRISTALLINA DI UN MINERALE. SONO NUMEROSI NELLE ARGILLE
·         LINEE DI SFALDATURA: ZONE ALLINEATE IN CUI IL MINERALE E’ PIU’ FRAGILE. SI TRATTA DI ZONE INN CUI E’ PIU’ DEBOLE IL LEGAME CHIMICO
·         CATALIZZATORE: CHE VELOCIZZA LE REAZIONI CHIMICHE
·         CITOPLASMA: PARTE GELATINOSA INTERNA ALLA CELLULA
·         MEMBRANA FOSFOLIPIDICA: MEMBRANA CITOPLASMATICA. E’ FORMATA DA UNA DOPPIA “FACCIA”: UNA PARTE E’ IDROFILA, OSSIA CATTURA L’ACQUA; L’ALTRA E’ IDROFOBA, OSSIA IMPERMEABILE ALL’ACQUA
·         APPARATO DI GOLGI: ORGANULO CELLULARE ADIBITO ALLA FORMAZIONE DELLE VESCICOLE
·         MITOCONDRI: ORGANULI CELLULARI ADIBITI ALLA RESPIRAZIONE CELLULARE E ALLA PRODUZIONE-TRASFORMAZIONE DI ENERGIA
·         RIBOSOMI: ORGANULI CELLULARI ADIBITI ALLA COSTRUZIONE DELLE PROTEINE. SI TROVANO SPARSI NELLA CELLULA O SUL RETICOLO ENDOPLASMATICO (RETICOLO RUVIDO)
·         LISOSOMI: ORGANULI CELLULARI ADIBITI ALLA RIMOZIONE DI MOLECOLE O MATERIALE DANNEGGIATO O TOSSICO
·         DNA: ACIDO DESOSSIRIBONUCLEICO. E’ LA MOLECOLA AUTODUPLICANTESI CHE CONTIENE TUTTE LE INFORMAZIONI UTILI ALLA CELLULA E ALL’ORGANISMO. HA FORMA A DOPPIA ELICA. CONTIENE LE BASI AZOTATE ADENINA E TIMINA, CITOSINA E GUANINA
·         RNA m: ACIDO RIBONUCLEICO MESSAGGERO. LA MOLECOLA DI RNA, AL POSTO DI TIMINA PRESENTA URACILE. RNA m TRASPORTA LE INFORMAZIONI DAL NUCLEO AL RNA t
·         RNA t: DI TRASPORTO. PASSA LE INFORMAZIONI AL RNA r
·         RNA r: RIBOSOMIALE. PASSA LE INFORMAZIONI AI RIBOSOMI PER LA COSTRUZIONE DELLE PROTEINE
·         AMINOACIDI: SONO 20 MOLECOLE ORGANICHE, OLTRE AD ALTRE 2-3. L’UNIONE DI AMINOACIDI FORMA LE PROTEINE. SONO STATI SCOPERTI ALTRI DUE AMINOACIDI. IL 21° E’ CONSIDERATO “MARGINALE”. IL 22° E’ PRESENTE SOLO NEGLI ARCHEOBATTERI. ALCUNI STUDIOSI CONSIDERANO LA MOLECOLA DI Fmet UN ULTERIORE AMINOACIDO (23°)
·         PROTEINE: MOLECOLE COMPLESSE ALLA BASE DELLA VITA. GRAZIE ALLA LORO PRESENZA LA CELLULA PUO’ FUNZIONARE
·         BASI AZOTATE: SONO ADENINA E TIMINA, SEMPRE COLLEGATE TRA LORO, E CITOSINA E GUANINA
·         CODONE: SERIE DI TRE COPPIE DI BASI AZOTATE, AD UN CODONE SONO ASSOCIATI O UN AMINOACIDO OPPURE UN SEGNALE DI INIZIO O FINE
·         TELOMERO: PARTE TERMINALE DEI CROMOSOMI. SI ACCORCIA DURANTE LA DUPLICAZIONE CELLULARE. A TELOMERI CORTI SONO ASSOCIATE CELLULE VECCHIE
·         CROMATINA: SI TRATTA DELLA FORMA IN CUI SI RITROVA IL DNA NEL NUCLEO DELLE CELLULE. SE IL DNA NON E’ ADDENSATO E’ IN FORMA DI CROMATINA
·         CROMOSOMA: “BASTONCINI COLORATI”. E’ LA FORMA IN CUI SI PRESENTA IL DNA AL MOMENTO DELLA DUPLICAZIONE
·         CENTROMERO: PUNTO IN CUI I CROMOSOMI RADDOPPIATI SONO ANCORA UNITI
·         CLOROPLASTI: ORGANULI CELLULARI DELLE CELLULE VEGETALI. HANNO LA FUNZIONE FOTOSINTETICA
·         CLOROFILLA: MOLECOLA PRINCIPALE PER LA FOTOSINTESI CLOROFILLIANA
·         RESPIRAZIONE CELLULARE: TRASFORMAZIONE CHIMICA CHE AVVIENE NEI MITOCONDRI. PARTENDO DA ZUCCHERI E OSSIGENO SI PRODUCE ENERGIA, ACQUA E ANIDRIDE CARBONICA
·         C6H12O6: ZUCCHERO
·         ONTOGENESI: SVILUPPO DEL SINGOLO ORGANISMO
·         L.U.C.A.: PRIMA CELLULA IPOTETICA ANCESTRALE
·         BRODO PRIMORDIALE: ALTRO NOME, IRONICO, DELL’ESPERIMENTO DI MILLER-OPARIN
·         IPOTESI INORGANICA: UNA DELLE IPOTESI ATTUALMENTE ACCREDITATE DALLA SCIENZA. SECONDO TALE IPOTESI LA FORMAZIONE DELLE PRIME CELLULE AVVENNE IN ZONE IN CUI, OLTRE AD ENERGIA, FOSSERO PRESENTI IDROSFERA, ATMOSFERA E LITOSFERA (SU COSTE BASSE E FANGOSE O IN PRESENZA DI GEYSER)
·         EUCARIOTE: CELLULA CON NUCLEO BEN VISIBILE
·         PROCARIOTE: CELLULA IN CUI NON E’ PRESENTE IL NUCLEO. IL DNA E’ SPARSO NEL CITOPLASMA
·         AUTOTROFO: ORGANISMO CHE “SI CIBA DA SOLO”, OSSIA CHE COMPIE LA FOTOSINTESI
·         ETEROTROFO: ORGANISMO CHE SI NUTRE DI ALTRI ORGANISMI
·         UNICELLULARE: ORGANISMO FORMASTO DA UNA SOLA CELLULA (NON CONTANO LE DIMENSIONI DELLA CELLULA STESSA. UN UOVO DI STRUZZO E’ FORMATO DA UNA SOLA CELLULA)
·         PLURICELLULARE: ORGANISMO FORMATO DA PIU’ CELLULE
·         CoV ID – ’19: NOME SCIENTIFICO DEL NUOVO CORONAVIRUS A RNA SCOPERTO IN CINA
·         CAPSIDE: ZONA DEL VIRUS CHE CONTIENE RNA O DNA
·         URACILE: BASE AZOTATA DEL RNA CHE SOSTITUISCE LA TIMINA
·         POLIMERIZZAZIONE: CAPACITA’ DI ALCUNE MOLECOLE DI COLLEGARSI FACILMENTE TRA LORO PER FORMARE CATENE O STRUTTURE COMPLESSE. SI IPOTIZZA CHE SENZA QUESTA CAPACITA’ NON POSSA ESSERCI LA VITA
·         TILACOIDI: LAMELLE CONTENUTE NEI CLOROPLASTI. AD ESSE SONO AGGANCIATE LE MOLECOLE DI CLOROFILLA
·         CICLO DI KREBBS: SERIE DI RTEAZIONI CHIMICHE CHE TRASFORMANO ADP IN ATP, NELLA RESPIRAZIONE CELLULARE
·         ATP-ADP: ADENOSINTRIFOSFINA E ADENOSINDIFOSFINA (ADENOSIN TRIFOSFATO E DIFOSFATO). MOLECOLE COINVOLTE NELLA PRODUZIONE DI ENERGIA A LIVELLO CELLULARE
·         CONGETTURA: IPOTESI NON AVVALLATA DALLA COMUNITA’ SCIENTIFICA
·         MISSIONE ROSETTA: MISSIONE SPAZIALE CHE HA INVIATO UNA SONDA SUL NUCLEO DI UNA COMETA PER ANALIZZARNE LA COMPOSIZIONE
·         COMETA SHOEMAKER-LEVY: COMETA CHE SI E’ SCHIANTATA SU GIOVE DOPO ESSERSI SUDDIVISA IN NUMEROSI PARTI
·         SPACE ODDITY: CANZONE DI DAVID BOWIE DEL 1969. PARLA DELLA “SOLITUDINE NELLO SPAZIO”. E’ STATA  CONSIDERATA COME LA CANZONE RAPPRESENTATIVA DELLA PROBABILITA’  DI TROVARE VITA NELLO SPAZIO. E’ STATA UTILIZZATA IN MOLTI SPOT PUBBLICITARI

martedì 4 febbraio 2020

Approfondimento su Alzheimer


Gentilissimi,
Vi propongo un articolo di approfondimento sulla malattia dell'Alzheimer, pubblicato sulla newsletter Le Scienze.
Il testo è stato solo lievemente modificato al solo fine di rendere maggiormente leggibile l'articolo stesso.


NEUROSCIENZE – DISTURBI MENTALI
Il declino cognitivo che precede le placche amiloidi
Uno studio mostra che lievi difficoltà cognitive e di memoria possono anche precedere l'accumulo delle placche di proteina beta amiloide nel cervello. Un risultato che potrebbe avere importanti ripercussioni nella pratica clinica
Nella malattia di Alzheimer, i problemi cognitivi e quelli di memoria sono sempre stati considerati come una conseguenza della neurodegenerazione, esito a sua volta della formazione nel cervello di caratteristiche placche di una proteina chiamata “beta amiloide”. Ma questo rapporto causale viene messo in discussione sempre più spesso. Uno studio pubblicato su “Neurology” da Kelsey R. Thomas dell’Università della California a San Diego e colleghi ha ora concluso che sottili alterazioni del pensiero e della memoria possono insorgere molto prima che si possano rilevare le placche amiloidi, o via via che queste si accumulano. La ricerca ha coinvolto 747 soggetti di età media di 72 anni, sottoposti a una serie di test neuropsicologici per verificare l’eventuale presenza di difficoltà cognitive e di memoria, misurando in particolare la capacità di risolvere problemi e la propensione a rianalizzare il proprio approccio evidenziando possibili errori nella soluzione degli stessi problemi. Sulla base di questi test, i ricercatori hanno diviso i partecipanti in tre gruppi: 289 con diagnosi di disturbo cognitivo lieve (una condizione clinica che spesso precede la malattia di Alzheimer e che si manifesta con un significativo deficit di memoria, associato a un minor coinvolgimento di altre funzioni cognitive), 153 con una condizione meno grave, preclinica, caratterizzata da sottili difficoltà di pensiero e di memoria, e infine 305 soggetti con capacità di pensiero e di memoria normali. Su tutti i soggetti gli autori hanno poi effettuato scansioni di risonanza magnetica cerebrale per determinare i livelli di placche amiloidi nel sistema nervoso centrale, all’inizio dello studio e poi annualmente per i successivi quattro anni. Dai dati raccolti è emerso che i soggetti con sottili difficoltà di pensiero e di memoria all’inizio dello studio avevano poi anche un più rapido accumulo di proteina beta amiloide rispetto alle persone con punteggi cognitivi rimasti normali nel tempo, oltre a un più rapido assottigliamento della corteccia entorinale, una regione cerebrale il cui deterioramento è associato all’Alzheimer. Inoltre, nelle persone con disturbo cognitivo lieve all’inizio dello studio si rilevava anche un più elevato livello di placche amiloidi, che tuttavia nella fase successiva non si accumulavano più rapidamente rispetto ai soggetti normali. Anche in questo sottogruppo, gli esami evidenziavano un più rapido assottigliamento della corteccia entorinale, aggravato da un’atrofia dell’ippocampo. Il risultato, sottolineano i ricercatori, potrebbe avere importanti ripercussioni sulla pratica clinica, considerato che i possibili trattamenti dell’Alzheimer che si stanno attualmente sperimentando hanno come bersaglio proprio le placche amiloidi. “La nostra ricerca ha mostrato che le persone con sottili difficoltà cognitive e di memoria hanno avuto successivamente un più rapido accumulo di placche amiloidi, il che implica che queste non sono necessariamente il primo evento nell’insorgenza dell’Alzheimer”, ha sottolineato Thomas. (red)
(02 gennaio 2020)